Il 18 Marzo 2011 si è svolta la “Giornata Internazionale del Dormiresano”, evento che ha coinvolto i più grandi specialisti per condividere e discutere i temi legati all’insonnia e il suo collegamento con i fattori di rischio per la salute. L’insonnia è tra i disturbi maggiormente frequenti nella popolazione, sono tantissime le persone che denunciano uno o più episodi di insonnia durante un anno solare.
Le cause dell’insonnia sono molteplici (ritmi frenetici, ansia, depressione, condotte alimentari sbagliate, ecc.) e spesso sono sottovalutate dalla maggior parte delle persone che ne sono colpite. Gli esperti del sonno hanno evidenziato una correlazione alta tra disturbi del sonno e ipertensione e rischio di malattie cardiovascolari. La spiegazione è da ricercare nella quantità di cortisolo presente nel corpo durante lo stato di veglia e durante lo stato di sonno.
Le quantità di cortisolo sarebbero notevolmente più basse durante lo stato di sonno perchè quest’ultimo sembrerebbe agire da verro e proprio inibitore del cortisolo. In alcune ricerche è stato evidenziato che le persone che hanno un sonno disturbato hanno una quantità di cortisolo maggiore rispetto a persone senza disturbi. I segni di una quantità maggiore di cortisolo sono: aumento dei battiti cardiaci e aumento della pressione arteriosa, tutti fattori di rischio per le malattie cardiovascolari.
Un altro dato molto interessante è dato dalla relazione tra mancanza di sonno e sovrappeso. Quando il corpo è a riposo secerne una sostanza, la leptina, che ha l’importante funzione di ridurre lo stimolo della fame. Se questa sostanza è carente nell’organismo la persona avvertirà anche nel pieno della notte l’irrefrenabile impulso a mangiare al fine di ridurre il fastidioso senso di vuoto allo stomaco.
Nelle situazioni di sonno insufficiente o in sonno disturbato, il corpo umano tende a produrre un’altra sostanza, la grelina, che ha l’effetto opposto di stimolare l’appetito. Oggi i rimedi per trattare i disturbi del sonno sono moltissimi, ci sono trattamenti farmacologici e trattamenti psicoterapici che possono aiutare a ritrovare la tranquillità del dormire bene. Parlarne con il proprio medico è un primo passo per affrontare il problema.