Quando mangiare per stare bene? È una delle domande che dobbiamo porci per capire effettivamente quando nutrirci per ottenere i maggiori benefici dai nostri pasti.
Ricerca focalizzata sul rispetto del ritmo circadiano
E non si tratta semplicemente di qualcosa relativo a un’eventuale perdita di peso ma proprio alla gestione corretta dei nutrienti che assumiamo attraverso il cibo. L’orario dei pasti, secondo alcune ricerche, avrebbe un’influenza specifica sulla nostra salute. E fondamentalmente basterebbe rispettare in modo adeguato il ciclo circadiano unito a un’alimentazione sana, per godere di buona salute. Quindi quando mangiare per stare bene?
Di certo devono essere rispettati degli orari perlomeno accettabili. Studiando il rapporto tra orari dei pasti e la salute, una squadra di ricercatori dell’Università della Murcia ha notato la presenza di un legame con il rischio di obesità. Sottolineando come chi pranza dopo le 15 perda meno peso rispetto a chi mangia prima. E che cenare tardi riduce la tolleranza al glucosio.
Elementi che sono stati ribaditi anche da una ulteriore ricerca condotta dagli scienziati dell’Università della Columbia e dell’Università Oberta de Catalunya dove si è registrato come consumare più del 45% dell’apporto calorico giornaliero dopo le 17 è collegato a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue. Qualcosa che prescinde dal peso corporeo, dalla composizione della dieta, dall’apporto calorico totale e dalla massa grassa.
Un fattore questo particolarmente interessante dato che finora era stata fatta un’associazione tra indicatori peggiori della salute e pasti tardivi coinvolgendo stili di vita meno sani e notturni, comprensivi di prodotti ultraprocessati. Nello studio è stato possibile provare che il glucosio era comunque più elevato nel sangue in che mangiava tardi a parità di dieta.
Ecco quando mangiare per stare bene
Non vi è ancora assoluta chiarezza in merito al perché questo accada. Ma gli scienziati pensano che possa essere coinvolta un’alterazione dei ritmi circadiani e quindi anche il modo in cui il nostro organismo coordina il rilascio di ormoni e l’elaborazione dei nutrienti. Tra l’altro è stato notato come la tolleranza al glucosio sia peggiore intorno alla mezzanotte e che quando si attiva la melatonina nel corpo il pancreas fatica nel produrre insulina.
Questo perché l’organismo non ha la stessa capacità di metabolizzare i carboidrati quando la melatonina è alta. Qualcosa che ci fa pensare che sia quindi meglio mangiare lontano dall’orario in cui si va a dormire.
Ovviamente se alimentarsi di notte dovesse accadere occasionalmente non sarebbe un problema. Differente sarebbe se questo diventasse un’abitudine. È bene quindi pranzare entro le 13:30 e finire di cenare entro le 20-20:30, andando a dormire non prima di tre ore dopo. E la colazione? Meglio non farla prima dell’alba, ma neanche troppo tardi.