Quello che mangiamo ha influenza sul nostro stato di salute. Se questo è vero, allora anche lo Stato dovrebbe stimolare i cittadini a prendersi cura della propria salute mangiando bene e poi scaricando questi acquisti dalle tasse. In estrema sintesi, è questo il senso della proposta di legge della Lega, presentata pochi giorni fa al Senato.
Funzionerebbe così: il ministero dell’Agricoltura dovrebbe preparare un elenco dei prodotti tradizionali «funzionali al mantenimento di un buono stato di salute» e chi li compra potrebbe poi scaricare il costo dalle imposte. Esattamente come si fa adesso per voci come gli interessi sul mutuo della prima casa o le visite mediche e i farmaci, si potrà fare per il cibo. Compri le mele e togli quello che hai speso dal tuo reddito, sul quale poi lo Stato calcola le tasse che devi pagare.
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Olio d’oliva, frutta, verdura, pesce, cereali dovrebbero ovviamente fare parte dell’elenco insieme ad altri alimenti – ma una lista ufficiale non è stata redatta ufficialmente – che sono indispensabili per mantenere buono lo stato di salute perchè sono alimenti tipici della dieta mediterranea, i cui effetti positivi sulla durata e sulla qualità delle vita sono ormai talmente certi che persino l’Unesco ha ritenuto la dieta mediterranea un patrimonio dell’umanità.
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Dunque secondo la Lega mangiare meglio dovrebbe essere uno stimolo per la salute ma anche per pagare meno tasse. E ovviamente non si può che essere d’accordo. Resta però da capire dove si recupereranno le risorse economiche per sostenere questa proposta di legge, che si ferma al principio generale ma non indica i numeri.
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