Problemi di cuore? Fare colazione diminuisce il rischio di malattie cardiache

Fare colazione

Colazione, questa sconosciuta. È un difetto molto italiano quello di non fermarsi la mattina per fare colazione. C’è chi la salta completamente, chi invece beve un caffè al bar e si limita a ingoiare qualcosa, come un biscotto, mentre si reca in ufficio. Non ce ne rendiamo conto, ma le nostre abitudini alimentari condizionano la nostra salute, a partire dalla colazione. Secondo uno studio pubblicato da ricercatori della Harvard School of Public Health saltare il primo pasto della giornata aumenta del 27% il rischio di malattie al cuore.

Facciamo un passo indietro. Da un punto di vista dietetico ricordiamo che per mantenere alto il metabolismo è bene fare piccoli pasti duranti il giorno e frequenti. Quindi cenare tra le 20 e le 21, dormire 8 ore e consumare il pranzo alle 13 dopo un digiuno lunghissimo non è molto intelligente. Si rischia di arrivare a tavola affamati, di mangiare male e introdurre calorie vuote. A questo errore alimentare, aggiungiamo i rischi per la salute.

Saltare regolarmente la colazione mette le persone a rischio di pressione alta, diabete, colesterolo alto, fattori che possono condurre a malattie cardiache. Quando il fisico è a digiuno si attiva una “modalità protettiva” che fa aumentare la pressione del sangue, di insulina e colesterolo. Se non si fa colazione al mattino per il fisico è un ulteriore sforzo dopo un digiuno durato tutta la notte

Ha commentato Leah Cahil, autrice principale dello studio. Il campione analizzato è molto ampio, perché comprende 27mila persone. I ricercatori hanno individuato che nella categoria di chi salta la colazione rientrano con maggiori probabilità fumatori, single, consumatori di alcol, persone sedentarie. Tutti individui che tendono ad avere una vita viziosa o sregolata già di partenza.

Non finisce qui. Vi piace mangiare di notte? Uno spuntino a tarda ora vi diverte e vi toglie l’appetito? Ecco un altro errore. Il rischio di malattie cardiache aumenta del 55%, perché si sovraccarica il fisico.

 

Photo Credit | ThinkStock

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