Come ben sappiamo le vitamine, in particolari quelle appartenenti al gruppo B sono molto importanti per la salute dell’organismo. Poi ve ne sono alcune in particolare che agiscono a determinati livelli. È il caso della B9, meglio nota anche come folato o acido folico, conosciuta in tutto il mondo soprattutto per il suo utilizzo in gravidanza nel prevenire numerose complicazioni. Secondo quanto riportato sulla rivista scientifica Journal of Nutrition uno studio australiano ha scoperto che avere bassi livelli ematici di acido folico può essere collegato a un aumento del 34% del rischio di perdere l’udito.
Un team di ricercatori dell’University of Sydney ha condotto uno studio su 2.956 persone di entrambi i sessi e di età superiore ai 50 anni. Di questi soggetti hanno esaminato i livelli ematici di vitamina B9, vitamina B12 e dell’omocisteina proprio per trovare una correlazione tra questi e il rischio della perdita di udito legata all’età. Dai dati ricavati si è scoperto che i livelli di folati al di sotto dell’11 nanomoli/litro erano associati ad un aumento di circa il 34% del rischio della perdita dell’udito.
Allo stesso modo, i livelli di omocisteina che risultavano essere al disopra di 20 micromoli/litro sono stati associati con un aumento di circa il 64% del rischio di perdita dell’udito poiché tali livelli di omocisteina possono danneggiare il flusso sanguigno nella parte interna dell’orecchio. I ricercatori hanno fatto notare che eccessivi livelli di omocisteina possono causare diversi e seri problemi all’organismo, oltre ad aumentare il rischio di perdere l’udito.
Tra queste problematiche è bene ricordare la demenza e le malattie cardiache. I livelli di omocisteina possono essere influenzati per mezzo della vitamina B, secondo numerosi studi. Tuttavia, non si è ancora dimostrato che adeguati livelli di acido folico possono ridurre il rischio di perdita dell’udito legata all’età. Secondo i ricercatori saranno necessari ulteriori e più grandi studi prospettici per valutare queste possibili associazioni.