Come classificare la pizza? Sembra una domanda senza senso o per lo meno poco importante, ma non è così, dato che sta facendo letteralmente impazzire i senatori al Congresso Americano. Tutto nasce da un quesito: “La piazza può essere considerata una verdura?” Per il fronte del sì, l’argomentazione principale è la presenza della passata di pomodoro spalmata sulla pizza la quale, se fosse riconosciuta come verdura, potrebbe essere servita alle mense scolastiche al posto dell’insalata.
Facciamo un passo indietro; la diatriba è cominciata nel 2011 e, più precisamente all’inizio dell’anno scolastico, quando fu approvata una nuova legge, il National School Lunch Program, pensata per contrastare la diffusione del cibo spazzatura tra i giovanissimi, che prevedeva il cambio il menù delle mense scolastiche. Oltre a diminuire l’uso del sale, le bevande gassate e il numero dei giorni nei quali servire cibi troppo grassi, il programma prevedeva un forte riduzione di patatine fritte e pizza, in favore di verdure e legumi.
La virata salutista, però, causò molte proteste sia tra gli alunni e i genitori, tanto che i ragazzi arrivarono a portarsi il cibo da casa e a “boicottare” la mensa; per mettere a tacere le proteste è stato trovato un escamotage legislativo: se la pizza fosse riconosciuta, e quindi classificata, come verdura, potrebbe essere riammessa a pieno titolo nelle mense. Per avvalorare la loro tesi i favorevoli al ritorno della pizza si appoggiano a un precedente pronunciamento secondo il quale un ottavo di tazza di salsa di pomodoro possiede gli stessi valori nutrizionali di mezza tazza di verdure.
Il fronte dei contrari, invece, sta tentando di rendere la pizza più salutista, proponendo lo Slice Act, ossia la “legge della fettina della pizza” che prevede il riconoscimento della pizza non come un vegetale, ma come pasto completo, e soprattutto proporre nelle mense alimenti salutari anche per combattere il fenomeno dilagante dell’obesità infantile e giovanile che, stando alle cifre federali, negli Stati Uniti colpisce il 17% dei ragazzi di età compresa tra i due e i diciotto anni.
La pizza è uno degli alimenti più amati in tutto il mondo anche se è decisamente calorica; per arginare i danni alla linea, meglio orientarsi su un pizza semplice, come la Margherita, lasciando perdere quelle eccessivamente farcite, ovviamente se siete a dieta. Ricordate che la pizza è un piatto unico e che, quindi, non andrebbe consumata con altri cibi, al massimo una macedonia o un frutto; evitate anche di accompagnarla con le bibite gassate, anche se l’abbinamento “pizza e Coca Cola” è uno dei più classici.
Affinché la pizza sia buona e digeribile è importante che gli ingredienti siano di qualità, ma anche una giusta maturazione e lievitazione; in particolare, la maturazione è il processo grazie al quale l’amido contenuto nella farina viene scisso in zuccheri semplici da parte di alcuni enzimi, risultando così ben digeribile.
Vediamo, adesso, quali sono le calorie di alcuni dei tipi di pizza più noti con alcuni valori nutrizionali.
Calorie della pizza
Pizza Margherita, calorie e valori nutrizionali
(per 100 g. di prodotto)
Calorie: 271 kcal
Grassi: 5.6 g.
Carboidrati: 52.9 g.
Proteine: 5.6 g.
Acqua: 39.3 g.
Amido: 36.4 g.
Calcio: 12 mg.
Fosforo: 48 mg.
Saccarosio: 12,9 g.
Pizza ai funghi, calorie e valori nutrizionali
(per 100 g. di prodotto)
Calorie: 328,13 Kcal
Acqua: 113,10 g.
Fibra: 1,35 g.
Sodio: 19,43 g.
Potassio: 277,00 g.
Ferro: 0,44 mg.
Calcio: 13,40 g.
Fosforo: 52,40 g.
Pizza al pomodoro calorie e valori nutrizionali
(per 100 g. di prodotto)
Calorie: 243 kcal
Grassi: 6.6 g.
Carboidrati: 41.4 g.
Proteine: 7.1 g.
Fibre: 2.7 g.
Acqua: 41 g.
Saccarosio: 2,9 g.
- Pizza Marinara (100 g.): 240 Kcal
- Pizza Capricciosa (100 g.): 320 Kcal
- Pizza al prosciutto (100 g.): 275 Kcal
- Pizza Quattro Stagioni (100 g.): 285 Kcal
- Pizza ai quattro formaggi (100 g): 330 Kcal
- Pizza Ortolana (100 g.): 260 Kcal
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