La dieta freegan non è una dieta vera e propria, è più un movimento. Freegan fonde due parole: freedom e vegan. I freegan sono tutte quelle persone che decidono di adottare un regime alimentare vegano abbracciando anche uno stile di vita anticonsumistico. Esse sono persone che utilizzano strategie alternative per vivere, ecco perché non si può ridurre freeganismo al solo concetto di regime alimentare.
Zuppe autunnali light: tre ricette
Con la stagione fredda ci piace preparare piatti confortevoli, caldi e accoglienti come un abbraccio, ecco dunque alcune ricette per cucinare deliziose zuppe autunnali light, per non rinunciare al sapore ma contenere le calorie.
Il difetto più frequente delle zuppe autunnali, infatti, è quello di essere spesso molto ricche e sostanziose. Oggi scopriamo che possono essere gustose ma leggere al tempo stesso con tre ricette a base di verdure ma molto saporite.
Vellutata di cavolfiore
Ingredienti (per 2 persone)
- 1 cavolfiore medio
- 1 cipolla piccola
- 1 cucchiaio di margarina vegetale
- 1 cucchiaio di farina
- 500 ml di brodo vegetale
- Noce moscata, sale e pepe
- Erba cipollina per decorare
Preparazione
Tenete in caldo il brodo vegetale e tagliate il cavolfiore e la cipolla a pezzetti. Eliminate il gambo del cavolfiore. In una pentola a fiamma bassa mescolate margarina e farina con un po’ di brodo vegetale, poi aggiungete cavolfiore e cipolla e il resto del brodo. Portate a ebollizione, coprite e abbassate il fuoco, lasciando cuocere per 10 minuti. A questo punto frullate con un frullatore a immersione, aggiustate di sale, aggiungete pepe fresco e noce moscata macinati e versate nelle ciotole. Decorate con l’erba cipollina.
Zuppa di pomodori
Ingredienti (per 4 persone)
- 1 kg di pomodorini maturi
- 1 porro
- 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
- 1 litro di brodo vegetale
- Qualche foglia di alloro, timo, basilico
- 50 gr di formaggio cremoso light
- Sale
Preparazione
Lavate i pomodori, sbollentateli, pelateli e tagliateli a pezzetti. Tagliate il porro (solo la parte bianca) e fatelo soffriggere per qualche minuto con l’olio. Aggiungete i pomodori e le erbette legate insieme per poterle eliminare dalla zuppa a fine cottura. Lasciate insaporire qualche minuto e allungate con il brodo. Coprite e lasciate cuocere a fiamma dolce per 10-15 minuti. Eliminate le erbette e frullate. Aggiungete il formaggio cremoso e frullate ancora. Aggiustate di sale e servite.
Crema di zucca con zenzero e mela
Ingredienti (per 4 persone)
- 500 gr di zucca già pulita, senza buccia e semi
- 1 cipolla media
- 1 mela
- 1 carota piccola
- 800 ml di brodo vegetale
- 1 cucchiaino di olio extravergine di oliva
- 2 cucchiaini di zenzero fresco grattugiato
- Noce moscata, prezzemolo e sale
Preparazione
Tagliate a pezzi zucca, cipolla, carota e mela. Mettete in padella cipolla, carota e mela con l’olio e fate soffriggere qualche minuto. Aggiungete lo zenzero e insaporite bene. Adesso potete aggiungere la zucca e allungare con il brodo. Portate a ebollizione, coprite, abbassate la fiamma e fate cuocere per 20 minuti. La zucca deve diventare morbida. A questo punto frullate, aggiungete noce moscata e sale e servite.
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Keep calm e diventa vegano, il libro che racconta il veganismo
Diventare vegani non è una moda. Questo è un punto che ci sentiamo di condividere. È qualcosa di più. Non è per tutti una scelta etica, sicuramente, è un modo per intraprendere uno stile di vita più sano e per sentirsi meglio. Oggi sul tema si sentono tantissimi opinione, e molte sono cariche di pregiudizi. Con il libro “Keep calm e diventa vegano”, edito da Newton Compton, Martina Donati spiega perché questa scelta alimentare non è, come si pensa, una forma di estremismo.
La dieta Swift o dieta dell’intestino
La dieta Swift sta conquistando le celebrità con la promessa di raggiungere un ventre piatto e un intestino perfettamente sano in quattro settimane. Per questa ragione è nota anche come dieta dell’intestino ma il suo primo nome lo prende dalla nutrizionista che ha ideato il regime alimentare, Kathie Swift.
La dieta si concentra sulla pancia che mira a sgonfiare e mantenere in perfetta forma agendo sulla funzionalità dell’intestino e sulla sua regolarità. Con una dieta sana e un approccio olistico, che tiene conto di molte abitudini quotidiane, il nostro corpo si trasforma regolando le sue funzioni principali. L’effetto collaterale più piacevole? Si perde peso.
La biologa nutrizionista che ha inventato la dieta si basa sull’azione sul microbioma, cioè la flora batterica intestinale che attraverso l’alimentazione viene incoraggiata a crescere e lavorare per la nostra salute. Tra gli alimenti immancabili ci sono per esempio zucca, lenticchie e broccoli, tutti alimenti ricchi di fibre che aiutano il transito intestinale.
L’azione però deve essere a tutto tondo. Di conseguenza gli zuccheri vanno limitati drasticamente e bisogna scegliere con attenzione la qualità dei grassi da ingerire. No ai grassi idrogenati, sì all’olio di oliva.
Vanno ridotti anche i cosiddetto fodmap, cioè i cibi che fermantono nello stomaco e favoriscono la creazione di gas. Non vanno esclusi, attenzione, solo limitati. Si tratta per esempio di cibi quali latte e latticini, yogurt, aglio, cipolle, mele, frumento, orzo e pere.
In luogo di latte e formaggi è bene puntare sui probiotici che aiutano l’intestino. La stessa funzione la svolgono anche cibi prebiotici come verdure a foglia verde, avena, banane. Un’altra mossa intelligente è riscoprire i grani antichi, più tollerati dall’intestino perché non manipolati geneticamente. Molti sono poveri o privi di glutine, come amaranto, quinoa, riso selvatico.
Tra le buone abitudini da associare alla dieta ci sono la qualità del riposo e la giusta attività fisica. Provate con lo yoga che aiuta moltissimo il movimento peristaltico e previene la formazione di gonfiore e gas addominale.
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La dieta dopo i 40 anni per recuperare il peso forma
Mettersi a dieta dopo i 40 anni sembra quasi una tappa obbligata, per mantenere il peso forma. Il metabolismo rallenta, i chili aumentano e guardarsi allo specchio diventa davvero sconfortante. Pensate che anche l’energia bruciata durante il riposo inizia a diminuire, con un conseguente inaspettato aumento del peso. Quali sono le regole quindi per dimagrire o ritrovare il perduto benessere?
La dieta breathariana: come funziona e quali sono i rischi
Ultimamente si discute molto della dieta breathariana i cui seguaci sono noti anche come respirariani. Questa pratica si basa sul concetto secondo cui tutto quello di cui il nostro organismo ha bisogno è già disponibile nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo, con qualche accorgimento particolare.
Di fatto si tratta di un regime alimentare basato essenzialmente sul digiuno, nutrendosi dell’energia vitale della Terra e di acqua solarizzata, cioè energizzata dall’esposizione ai raggi solari. Secondo questa filosofia, strettamente correlata alle antiche tradizioni di ascetismo orientale, il corpo subisce una trasformazione salutare grazie alla purificazione causata da queste pratiche di disintossicazione.
Il digiuno è una pratica di purificazione nota sin dall’antichità ma oggi, applicata all’ambito delle diete, rischia di diventare solo un pericoloso strumento che finisce per minare gravemente la salute. Alcune diete accolgono il digiuno o la dieta liquida, rigorosamente limitati nel tempo, per eliminare le tossine dall’organismo ma un regime di lunga durata è decisamente pericoloso per la salute.
Sulla Rete si leggono spesso testimonianze di chi ha deciso di seguire il regime breathariano ricorrendo anche a clisteri di acqua e sale per purificare l’intestino intervenendo in maniera ancora più drastica rispetto al processo di purificazione fisica già provocata dal digiuno prolungato.
La comunità scientifica mette in guardia dal pericolo della diffusione di queste esperienze, che possono indurre emulazione. Accanto ai racconti entusiastici di chi ha scelto di aderire alla filosofia breathariana sono noti anche moltissimi casi di morte per inedia e disidratazione causati dal desiderio di purificarsi e liberarsi dalle tossine tramite pratiche di digiuno estremo.
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La dieta che rinforza le ossa
Per rinforzare le ossa bisogna mettersi al sole e fare un po’ di sport. Questa è la principale verità. Detto ciò aiutarsi con l’alimentazione è un ottimo modo per assumere calcio e vitamina D (le donne in menopausa tra l’altro dovrebbero prendere un’integrazione di D-Base). Quali sono quindi gli alimenti ideali per dieta che rinforza le ossa?
I dolci nella dieta: eliminarli è sbagliato
Eliminare del tutto i dolci nella dieta è sbagliato: è quanto emerge dalle ultime linee guida dell’Oms, che indica i limiti corretti ai quali attenersi, e da un confronto sul tema organizzato dalla Nutrition Foundation of Italy.
La tavola rotonda ha coinvolto esperti nutrizionisti, psicologi clinici e medici specializzati in dietologia, nutrizione e diabetologia. I risultati emersi scoraggiano la demonizzazione degli zuccheri che vanno invece moderati e mai eliminati del tutto.
Il senso del gusto associa al sapore dolce una sensazione di sicurezza dal momento che i carboidrati, associati generalmente al dolce, sono fonte di energia e dunque garanzia stessa per la vita. Diversi studi hanno dimostrato che già i neonati ricavano una sensazione di soddisfazione dai sapori dolci e tutti noi sappiamo quanto possa essere confortante un cibo dolce nei momenti di stress o di tristezza.
Purtroppo molte diete moderne tendono a demonizzare gli zuccheri e i dolci nelle diete e incoraggiano l’eliminazione selettiva e radicale di alcuni alimenti. L’Oms ha tentato di dire basta a questi comportamenti, che sono scorretti tanto quanto l’esagerare con le quantità di zuccheri.
Un consumo moderato è utile su più fronti, sia dal punto di vista della completezza nutrizionale, sia sotto il profilo psicologico. Eliminare del tutto alcuni nutrienti, infatti, impoverisce la dieta o inoltre ci induce a considerarli una irresistibile tentazione a cui diventa molto difficile dire di no a lungo termine.
“La ricerca scientifica ha dimostrato che diete eccessivamente restrittive possono provocare squilibri nutrizionali e disturbi del comportamento alimentare. I tentativi di controllare il proprio peso tramite l’esclusione selettiva di vari alimenti considerati pericolosi, sono spesso inutili in quanto tali alimenti, per il fatto stesso di essere proibiti, possono diventare irresistibili conducendo le persone a cadere nell’abuso.”
Con queste parole Gianluca Castelnuovo, professore associato di Psicologia Clinica all’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha spiegato come sia sbagliato considerare dannoso a priori il consumo di zuccheri. Andrea Poli, presidente NFI, interviene citando la revisione dell’Oms riguardo al consumo corretto di zuccheri:
“Nella recente revisione delle linee guida sugli zuccheri da parte dell’OMS, si raccomanda di limitare il consumo di zuccheri al di sotto del 10% delle calorie totali giornaliere, suggerendo che un’ulteriore riduzione al 5% potrebbe comportare ulteriori benefici per la salute.”
D’altro canto la comunità scientifica nutre ancora qualche perplessità sull’argomento perché ritiene sbagliato concentrarsi sulle quantità di zuccheri da ridurre senza puntare l’accento sull’equilibrio globale della dieta che deve tenere conto anche dell’apporto calorico totale e dello stile di vita nel complesso, senza trascurare l’attività fisica.
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La dieta della luna, quali sono i pro e i contro?
La dieta della luna o delle fasi lunari è un metodo di dimagrimento che prende in considerazione i liquidi del nostro corpo. Quante volte avete riflettuto sul potere di questo satellite che governa le maree e, si dice, influenzi i parti? È una dieta molto rigida e a volte difficile da seguire perché molto spesso si basa sul digiuno, soprattutto in alcuni giorni precisi.
Iodio nella dieta, perché è importante e quali alimenti lo contengono
Lo iodio nella dieta è imprtantissimo per regolare le funzionalità della tiroide e si può assumere sia con gli alimenti che attraverso integratori o cibi arricchiti con questo elemento, come per esempio il sale iodato.
Tra gli alimenti che ne sono ricchi naturalmente ci sono indubbiamente pesci marini e crostacei. Ne contengono buone quantità anche latticini, carne e uova. In quantità minori se ne trovano nella frutta e nelle verdure, in base a quanto iodio contiene il terreno di coltivazione e dunque con valori molto variabili.
L’acqua è una fonte di questo minerale ma in quantità generalmente minime e anche in questo caso molto variabili a seconda della zone. Quella marina è naturalmente la più ricca. Dal momento che si riscontra questa grande variabilità di livelli tra i diversi alimenti in base alle zone di produzione, si ricorre spesso agli integratori per chi ha necessità di aumentarne le quantità nella propria dieta. Generalmente ciò si ottiene molto facilmente utilizzando il sale iodato che, associandosi agli alimenti comuni, garantisce il giusto apporto quotidiano.
Il sale iodato altro non è che sale da cucina comune a cui vengono aggiunti sali di iodio. L’aspetto rimane invariato così come il sapore e l’odore, dunque i cibi non vengono alterati in alcun modo dall’uso di sale iodato.
Tra gli altri alimenti che ne contengono naturalmente segnaliamo il pesce di mare, i molluschi, le alghe marine, il sale marino, il latte vaccino, le uova, la carne e in quantità minori il pesce d’acqua dolce. Frutta, legumi, verdure e cereali ne contengono in quantità variabili a seconda del terreno.
Indubbiamente tra le fonti alimentari di iodio spiccano le alghe marine, particolarmente le alghe brune della laminariales che comprendono l’alga kelp, la laminaria digitata e la laminaria japonica. Tutte queste alghe superano tra 100 e 1000 volte il contenuto di iodio del pesce di mare. Tra i pesci più ricchi si notano sardina e merluzzo.
Le quantità giornaliere consigliate per una persona adulta sono di circa 150 µg al giorno. Bambini e donne in gravidanza e allattamento devono consumarne quantità maggiori, comprese tra 220 e 290 µg al giorno.
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Dimagrire senza dieta si può con pollo, noci e tanta verdura
Dimagrire senza dieta è un po’ il sogno di tutti, ma è anche un’illusione. Il regime alimentare conta nel nostro peso forma. Anzi, è un indicatore fondamentale. Fare sport è importante, ma è anche vero che se dopo aver praticato un’ora di fitness, mangiassimo una porzione di tiramisù a poco sarebbe servito. Non volete andare dal nutrizionista? Ok, in assenza di patologie è consentite, ma evitate errori.
Juicing, la nuova tendenza per il benessere
Si chiama juicing l’ultima tendenza di benessere che già spopola in America ma sta conquistando anche l’Italia. To juice significa spremere la nuova tendenza richiede proprio questo: frutta e verdura diventano succhi ricchi di benessere che aiutano a disintossicare l’organismo, dargli il pieno di energie, ricaricarlo con vitamine e minerali.
Se un frullato o un centrifugato sono un piacevole intermezzo per molti, per qualcuno è diventata una vera e propria filosofia di vita. C’è anche chi ne ha fatto una dieta che per l’appunto si chiama juicing e consiste in un programma alimentare articolato su alcuni giorni allo scopo di sfruttare gli effetti diuretivi di frutta e verdure di stagione per disintossicare il corpo, eliminare le tossine e drenare i liquidi in eccesso.
Gli esperti di juicing sostengono che bastano 3 giorni per ripulire il corpo e sfruttare tutti i vantaggi di una dieta liquida ma ricca di nutrienti, purché frutta e verdura siano scelte e combinare nel modo giusto.
È anche importante preparare i succhi in modo da non alterarne le caratteristiche nutrizionali degli alimenti. Per raggiungere questo obiettivo si consiglia l’uso dell’estrattore in luogo del frullatore classico o della centrifuga.
E per la scelta degli abbinamenti più utili, invece? Per chi non se la sente di improvvisare ci sono diverse aziende che propongono diete juicing già perfettamente strutturate che prevedono la consegna a domicilio dei succhi pronti da bere seguendo un piano alimentare preciso.
I succhi sono preparati freschi da conservare in frigo e consumare entro 72 ore a intervalli regolari, nel momento della giornata più adatto allo specifico succo che può avere azioni e scopi diversi, per esempio energizzanti o calmanti.
È possibile scegliere tra diete detox a base di juicing che durano 1, 2 o 3 giorni a seconda delle proprie esigenze. I succhi sono progettati da nutrizionisti esperti e arricchiti con tutto quello che serve per non privare il corpo dei nutrienti essenziali.
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Umberto Veronesi: “La dieta vegetariana dallo svezzamento fa bene alla salute”
Sul tema della dieta vegetariana ci sono tantissime opinioni diverse. È un sostenitore di questo regime alimentare Umberto Veronesi, il famoso oncologo milanese, che è intervenuto nel dibattito scaturito intorno al caso della mamma vegetariana indagata per maltrattamento dopo che il figlio di 12 mesi era stato ricoverato per carenza di vitamina B12.
La dieta per risvegliare il metabolismo
Come risvegliare il metabolismo e riattivare la capacità del proprio corpo di consumare energie e dunque bruciare più grassi e di conseguenza perdere quei chili di troppo? Ecco una serie di consigli utili per mettere a punto un regime alimentare capace di dare una sferzata di energia al metabolismo imprigrito rimettendolo in moto.
Buone e cattive abitudini
Secondo molti nutrizionisti, tra cui Mark Hyman, è essenziale individuare quali alimenti agiscono sul metabolismo riattivandolo. Sulla base di questo si elabora una strategia alimentare che favorisce alcuni tipi di cibo e ne evita altri, eliminando anche i fattori responsabili dell’aumento di peso come lo stress, l’ossidazione a causa dei radicali liberi, il senso di fame, il ricorso ai cibi sbagliati e l’assenza di ogni attività fisica.
Mangiare spesso: 5 pasti al giorno
Il primo passo per risvegliare il metabolismo e bruciare più calorie è mangiare di più e mangiare spesso. Così si elimina anche il senso di fame che ci induce a mangiare male. Ogni giorno bisogna pianificare 5 pasti a orari il più possibile regolari. Oltre ai pasti principali quali colazione (entro mezz’ora dalla sveglia), pranzo e cena (2 ore prima di andare a letto), vanno previsti due spunti. Fate in modo da mangiare ogni 3 ore circa.
Alimenti che svegliano il metabolismo
Preferite cibi naturali, biologici e integrali. Il pesce, le uova, le carni bianche e i legumi saranno la fonte primaria di proteine. La frutta deve essere sempre fresca e di stagione. La frutta secca a guscio è essenziale per il suo apporto di grassi buoni e di minerali. La verdura deve essere abbondante ad ogni pasto e il più possibile variata. Consumate anche i prodotti della soia. Come condimento utilizzare solo olio extravergine di oliva e spezie. Un ottimo aiuto per mantenere il senso di sazietà e fornire al corpo antiossidanti sono il tè verde e le tisane depurative.
Alimenti che rallentano il metabolismo
Da ridurre al massimo sono tutti i cibi a base di farina bianca, gli zuccheri e i dolcificanti, le carni rosse e tutti i prodotti industriali che contengono grassi idrogenati. No a bibite zuccherate, alcol, caffè, verdure in scatola e latticini.
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5 cibi contro i malanni autunnali
Per contrastare i malanni di stagione bisogna fare molta attenzione alla dieta e favorire il consumo di prodotti a chilometro zero. La natura ci indica quali sono gli alimenti più adatti a noi in base anche al clima. Fidiamoci quindi prima di tutto del nostro orto, favorendo una dieta consapevole e bilancia.
Meglio le verdure fresche o surgelate?
Sono meglio le verdure fresche o surgelate? Ce lo domandiamo tutti, specialmente quando siamo talmente impegnati da non riuscire a ritagliare il tempo necessario per acquistare, mondare e cucinare le verdure fresche e ci rivolgiamo spesso per necessità a quelle surgelate, pronte da cucinare.
Anche chi ama aggirarsi per i banchetti del mercato bio, rifornirsi al mercato ortofrutticolo e partecipare ai gruppi d’acquisto di ortaggi, verdure e frutta fresca, talvolta si arrende alla praticità delle verdure surgelate che ci fanno risparmiare tempo. Ma le differenze?
Esistono e non si può negare, ma vi sorprenderà sapere che non sono così sostanziali, almeno a livello di nutrienti. Secondo una ricerca dell’Institute of Food britannico, talvolta gli ortaggi surgelati sono addirittura più sani di quelli freschi perché conservano intatti i loro valori nutrizionali dal momento che sono preparati immediatamente, passando dalla coltivazione alla conservazione.
Le verdure fresche, invece, spesso arrivano sulla nostra tavola dopo un viaggio che può durare svariati giorni dal coltivatore al supermercato. In tanti casi noi stessi le prepariamo dopo qualche giorno ancora dal momento dell’acquisto, con le conseguenti alterazioni nutrizionali. Ecco perché sarebbe meglio, se possibile, acquistare verdure a chilometro zero e consumarle sempre fresche, addirittura in giornata.
Insomma, non sentitevi troppo in colpa se non avete tempo di andare al mercato, scegliere la cicoria più fragrante e palpare le zucchine per scoprirne la consistenza croccante. Potete accontentarvi delle verdure surgelate senza sacrificare la salute. A livello di sicurezza, inoltre, gli scienziati parlano di maggiori garanzie del prodotto surgelato rispetto a quello consumato fresco dato che ogni processo di deterioramento viene arrestato dal congelamento.
Ricordiamo però che consumare verdure di stagione massimizza il contenuto di vitamine e minerali presenti nei prodotti alimentari. Inoltre rivolgersi costantemente ai prodotti surgelati può privarci del gusto peculiare di una verdura fresca, perché i sapori tendono ad omologarsi così come le preparazioni in cucina, uccidendo la fantasia e rendendo l’alimentazione più monotona.
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Carni rosse, sono davvero cancerogene?
È scoppiata una vera e propria polemica mediatica in questo giorni, a seguito di una nuova classificazione della Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sui tumori dell’Organizzazione mondiale della sanità che si occupa di stabilire il rischio cancerogeno delle diverse sostanze. Secondo l’Agenzia, un consumo eccessivo (sottolineo eccessivo) di carne rossa e di carni lavorate (dal bacon alle salsicce) favorisce un aumento del rischio di ammalarsi di cancro.
Ricette light per Halloween
Con la festa di fine Ottobre c’è l’occasione di gustare qualche chicca di stagione ma se è leggera e dietetica è sempre meglio: ecco tre ricette light per Halloween a base di zucca, la vera regina dell’autunno. Senza rinunciare ad un tocco goloso, è pur sempre festa.
Vellutata alla zucca (80 calorie a porzione)
Ingredienti (per 4-6 persone)
500 ml di brodo vegetale
1 cipolla piccola
200 gr di patate
400 gr di zucca
2 piccoli formaggi caprini
Panna da montare non zuccherata
Rosmarino, sale, pepe e olio d’oliva q.b.
Preparazione
Sbucciate e tagliate zucca e patate a cubetti, aggiungete la cipolla e mettete a rosolare in padella con un filo d’olio. Condite con rosmarino, sale, pepe e brodo vegetale. Coprite e lasciate cuocere finché zucca e patate non si saranno ammorbidite. Frullate il composto per ottenere una vellutata omogenea. A parte montate la panna con il formaggio caprino, aggiustando di pepe. Versate la vellutata in una ciotola decorando con la panna.
Risotto alla zucca (240 calorie a porzione)
Ingredienti (per 4 persone)
240 gr di riso
400 gr di zucca
1 scalogno
500 ml di brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco
1 noce di burro
Parmigiano grattugiato
Olio d’oliva e pepe q.b.
Preparazione
Rosolate lo scalogno tritato in padella con un filo d’olio. Aggiungete il riso per tostarlo a fiamma alta per due minuti. Sfumate con il vino e abbassate la fiamma. Aggiungete la zucca a cubetti e bagnate con il brodo via via che si asciuga. A fine cottura mantecate il riso con pepe, burro e parmigiano.
Tortine zucca e cioccolato (285 calorie per porzione)
Ingredienti (per 6-8 cupcakes)
200 gr di zucca
3 uova
150 gr di farina
75 gr di fecola di patate
1 cucchiaino di cremor tartaro
80 gr di burro
100 gr di zucchero di canna
100 gr di cioccolato fondene
Cannella
Preparazione
Cuocete la zucca in forno per 45 minuti a 180° e poi frullatela. Aggiungete il burro fuso, uova, zucchero, farina setacciata, fecola e cremor tartaro. La cannella è a piacere. Mescolate bene e versate il composto nelle formine. Infornate a 180° per 20 minuti in forno già cado. Sciogliete il cioccolato a bagnomaria e usatelo per ricoprire le tortine dopo averle sfornate.
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