L’inverno sembra essere costellato di piatti buonissimi ma decisamente molto calorici. Restare in linea è paradossalmente più complicato perché la gola, purtroppo, tende a prendere il sopravvento davanti a brasati e stracotti, dolci pienissimi burro e creme. Attenzione, però, è solo una questione di scelte. Sono tante le pietanze, infatti, che non contano tantissime calorie. È sufficiente scoprirle e cucinarle nel modo giusto.
Bacche di acai, usi in cucina
Le proprietà delle bacche di acai sono tante e tutte preziose al punto che questo piccolissimo frutto ha meritato l’appellativo di superfood. Ma come ce ne serviamo in cucina, nella vita di tutti i giorni, per integrarlo alla nostra alimentazione?
I piccoli frutti violetti originari del Sud America hanno potenti proprietà antiossidanti oltre che disintossicanti ed energizzanti grazie agli altri valori di ferro, calcio e vitamine A e C. Contengono soprattutto antocianine che agiscono sulla circolazione e contrastano i radicali liberi. Agiscono anche sul colesterlo grazie al contenuto di omega 3, 6 e 9. Sono inoltre ricchi di beta-fitosteroli che influiscono sullo stress, abbassandolo.
Benché si trovino ormai facilmente in commercio prodotti a base di bacche di acai come succhi, integratori e polpa congelata, l’ideale resta consumare il frutto fresco oppure disidratato, per sfruttarne tutte le potenzialità senza che sia stato sottoposto a troppi procedimenti di trasformazione.
Una buona opzione per gustare i frutti dell’acai è il frullato, utilizzandoli freschi insieme a banana oppure mango e aggiungendo latte oppure acqua naturale, in base alla cremosità che si desidera nel risultato finale.
Se non disponete dei frutti freschi ma trovate più facilmente quelli disidratati, che sono ormai disponibili in molti supermercati, potete aggiungerne qualche bacca al frullato di frutta consueto o al centrifugato che preferite, subito prima di consumarlo. Lo stesso potete fare con la colazione del mattino, aggiungendo alcune bacche alla ciotola di cereali con latte o yogurt. Un’altra idea è utilizzarle per addolcire il tè del pomeriggio.
Le bacche di acai si prestano ad essere utilizzate anche nelle insalate, per arricchirle aggiungendo anche colore e gusto oltre agli indubbi vantaggi di un superfood. Potete però sperimentare con queste versatili bacche anche aggiungendole a preparazioni salate quali la carne o le verdure. Un’idea? Cuori di indivia e speck al forno, con qualche bacca di acai in aggiunta.
Photo Credits | margouillat photo / Shutterstock.com
La dieta per combattere la disfunzione erettile
Esiste una dieta per migliorare le prestazioni sessuali? Non è proprio un regime alimentare, semmai ci sono dei cibi che possono essere degli alleati dell’eros. Lo conferma uno studio congiunto della Harvard University e dell’American East Anglia, in Inghilterra, che ha verificato come una dieta ricca di flavonoidi possa contribuire a ridurre la disfunzione erettile.
La dieta del dottor Greger per vivere più a lungo
La dieta del dottor Greger si propone come un ideale regime alimentare che favorisce la longevità eliminando i fattori di rischio legati ad una scorretta alimentazione tipica del mondo occidentale. Il famoso medico nutrizionista americano ha pubblicato un libro che spiega il suo approccio all’alimentazione e si intitola significativamente How not do die.
Si tratta della raccolta di articoli e studi di ricerca su dieta e nutrizione pubblicati nell’arco del tempo sul sito personale del medico che indica nello stile di vita sbagliato del mondo occidentale la maggior parte dei problemi connessi con la salute. È dovuto proprio a questo regime di vita la prima causa di decessi, secondo la tesi del dottor Greger.
Malattie cardiovascolari, ipertensione, cancro dell’apparato digerente e ancora diabete, infezioni, malattie renali e morbo di Parkinson sono spesso legati proprio allo stile di vita e dunque intervendo su di esso a partire dalle abitudini alimentari si punta ad una vita più lunga e più sana.
Il primo comandamento della dieta del dottor Greger è consumare più frutta e verdura, ma a condizione che non siano trasformate. Per esempio, un ottimo alimento che aiuta nella prevenzione del cancro è il cavolo nelle sue numerose varianti, dal broccolo al cavoletto di Bruxelles. Da surgelati, però, questo prodotti perdono i loro valori di sulforafano che è proprio la sostanza utile nella prevenzione dei tumori.
I superfood da non trascurare nella dieta del dottor Greger sono le patate dolci, il cavolo, gli spinaci, i cereali integrali e ancora rape, aglio, tofu, lenticchie, fagioli e ceci, frutta fresca e secca. Quanto alle proteine, bisogna considerare un fabbisogno medio quotidiano di circa 50 grammi. Sono da evitare carne e pesce che oggi sono inquinati da sostanze chimiche tossiche. No deciso agli integratori, che possono provocare picchi di calcio nel sangue, sì invece ai cibi integrali.
Photo Credits | P. Chinnapong / Shutterstock.com
Kiwi, un alleato contro la pressione alta
Il kiwi è un frutto che in modo prepotente è entrato nella nostra tradizione. Si sa che il suo contenuto di vitamina C è superiore a quello di un arancio e che ha proprietà lassative. In realtà, i benefici che apporta questo prodotto al nostro corpo sono davvero numerosi. Per esempio, uno studio presentato in occasione della riunione scientifica dell’American Heart Association a Orlando, in Florida, consiglia il consumo di kiwi per abbassare la pressione.
Quali sono i cocktail permessi a dieta
L’alcol non è amico della dieta, fornisce per lo più calorie vuote di valori nutrizionali e vanifica i nostri sacrifici a tavola, ma quali sono i cocktail permessi a dieta per non rinunciare ad un aspetto piacevole della vita sociale?
Basta scegliere con cura quale bevanda preferire per limitare le calorie e non rinunciare ad un cocktail di tanto in tanto, purché ci si moderi sia nelle quantità che nella frequenza, naturalmente. Ecco dunque le bevande alcoliche che ci si può concedere anche a dieta.
Birra chiara
Rinfrescante e piacevole, contiene solo 33 calorie per 100 ml di prodotto. Occhio però alle quantità, un bicchiere da birra è facile vuotarlo in pochi sorsi per ordinarne subito un altro.
Vino bianco
100 ml di vino bianco si aggirano intorno alle 70 calorie, mentre quello rosso ha un apporto calorico appena più alto, di circa 75 calorie. Scegliere il bianco, se non ne consumate un solo bicchiere, vi farà tagliare il totale calorico.
Martini
Un classico Martini liscio può essere una buona scelta perché un bicchiere da 120 ml, quantità del tradizionale da Martini, contiene non più di 220 calorie.
Aperol Spritz
All’aperitivo non si può rinunciare, ma rinunciamo volentieri a calorie extra senza motivo. Evitiamo quindi di mangiare chili di patatine e scegliamo solo un Aperol Spritz che contiene 80 calorie a bicchiere.
Gin tonic
Il gin tonic di calorie ne offre 120 a bicchiere per una quantità di circa 150 ml. Come sempre, il segreto sta nell’ordinarne uno e uno soltanto.
Negroni
Il Negroni non è il più economico tra i cocktail in termini di calorie perché ne contiene ben 140 per 150 ml di bevanda. Però se è il vostro preferito non ditevi di no, purché di rado.
Mojito
Il cocktail prediletto dell’estate è piacevole tutto l’anno ma è molto calorico. Un bicchiere da 150 ml contiene 200 calorie.
Caipirinha
Il delizioso cocktail brasiliano è un azzardo per chi è a dieta essendo il più calorico tra tutti quelli presentati eppure una volta ogni tanto possiamo concedercelo, sapendo però che contiene 254 calorie per 150 ml.
Photo Credits | Kondor83 / Shutterstock.com
La dieta contro l’insonnia
Non dormire è davvero un tormento. Notti con gli occhi sbarrati verso il soffitto, a leggere, a contare le pecore o a guardare programmi televisivi. La magra consolazione è che solo in in Italia siamo più i 12 milioni a soffrire di insonnia. Bisogna scegliere una dieta che punti su alimenti sono utili per favorire la produzione di serotonina, l’ormone che rilassa e aiuta il sonno. La serotonina aumenta anche con il consumo di pane, pasta e alimenti con zuccheri semplici, come la frutta dolce di stagione e il miele.
Quante calorie hanno le chiacchiere di Carnevale
Chiamatele come volete, frappe o cenci, bugie o chiacchiere, in ogni caso è il loro momento con l’avvicinarsi della festa più colorata dell’anno: scopriamo le calorie delle chiacchiere di Carnevale per godercele senza mandare a monte tutti i sacrifici di una dieta.
A sorpresa la differenza di calorie delle chiacchiere fritte rispetto a quelle cotte in forno non è poi così rilevante quindi il nostro consiglio è di godersi la ricetta che più si preferisce perché una volta che si sgarra tanto vale farlo per bene. Moderando, naturalmente, le porzioni.
Le chiacchiere non sono certo un alimento dietetico, tutt’altro, ma scegliendone una piccola porzione non si dovrà rinunciare a questo succulento dolcetto di Carnevale né si rovinerà la dieta per via di una deroga al regime alimentare controllato.
Le ricette di questo dolce di Carnevale sono tantissime spostandosi su e giù per l’Italia, variano per l’aggiunta di liquori, scorza di limone, uso del tipo di zucchero e ovviamente tipo di cottura ma se queste differenze ne fanno variare il gusto non ne modificano essenzialmente l’apporto calorico complessivo.
Consideriamo una porzione di chiacchiere di circa 4 o 5 pezzi. Se sono fritte forniscono un apporto calorico medio di circa 210 calorie, se invece sono passate al forno hanno un totale calorico di circa 30-40 in meno, non una quantità così elevata da giustificare il sacrificio della gustosa frittura. Tuttavia le chiacchiere al forno hanno un contenuto di grassi di circa la metà rispetto a quelle fritte.
Questo vale nel caso della classica chiacchiera cosparsa di zucchero a velo mentre il discorso cambia se aggiungiamo anche una copertura di cioccolato o una farcitura di crema, nel qual caso le calorie salgono vertiginosamente fino a raddoppiarsi. Per chi vuole concedersi comunque un dolce tradizionale ma in versione light ecco la ricetta dei nastri integrali.
Photo Credits | qanatstudio / Shutterstock.com
La dieta contro la sindrome premestruale
La sindrome premestruale non colpisce tutte le donne nello stesso modo. È però caratterizzata da depressione, predisposizione al pianto, malinconia, irritabilità, a volte con scatti di rabbia. È vittima di questa situazione circa il 25% della popolazione femminile fertile. Un vero dramma, perché gli impegni quotidiani non si possono mettere in stand by una settimana al mese per il ciclo. Ci si può aiutare con la dieta.
Mangiare allo specchio per rispettare la dieta
Per rispettare la dieta bisogna guardarsi allo specchio mentre si mangia la nostra brava fetta di torta o un sacchetto di patatine. Guardarsi mangiare il cibo spazzatura ci fa perdere il gusto della trasgressione e disinnesca immediatamente la voglia di continuare.
Lo dice un recente studio americano condotto su 185 giovani a cui è stato chiesto di specchiarsi durante i pasti. Guardare la propria immagine riflessa influisce sul controllo delle pulsioni che ci inducono a mangiare di più e peggio. Guardarsi allo specchio mentre si mangia ci fa addirittura avvertire il senso del gusto in modo diverso.
La ricerca è intitolata “Healthy Reflections: The Influence of Mirror Induced Self-Awareness on Taste Perceptions” ed è stata realizzata dalla Cornell University chiedendo ad un campione di studenti di scegliere tra una fetta di torta al cioccolato o una macedonia di frutta fresca. In entrambi i casi i partecipanti dovevano consumare il loro snack davanti ad uno specchio oppure senza la possibilità di riflettersi.
I risultati sono stati molto interessanti. Chi ha scelto la macedonia non ha riscontrato una differenza nel gusto o nel piacere di mangiarla, che si trovasse di fronte ad una specchio o meno. Chi invece ha optato per la torta ha detto di averla trovata non così gustosa se consumata davanti ad uno specchio: la sensazione di gusto cambia se ci si specchia mangiando oppure no.
Questa scoperta apre importanti prospettive nel controllo della fame nervosa o dei disturbi alimentari. Guardarci allo specchio durante i pasti ci consente di essere più consapevoli e critici nei confronti di quello che mangiamo, scegliendo meglio il cibo.
Photo Credits | Ariwasabi / Shutterstock.com
5 cause della fame nervosa
La fame nervosa non è un semplice vizietto che colpisce le persone la notte (non confondiamolo con i nes), ma un vero e proprio disturbo alimentare. È noto anche come eating emozionale, ed è tipico nella fascia d’età compresa tra i 16 e i 40 anni. La fame nervosa si può manifestare in qualsiasi momento della giornata, anche se nelle ore serali, lontano dai pasti principali, o addirittura di notte è più frequente. Quali sono le cause.
Dieta del centrifugato
La dieta del centrifugato è l’ideale per chi vuole perdere i chili accumulati durante le feste senza troppe rinunce, con risultati garantiti e accontentando anche il senso del gusto. Il segreto sta nel consumare un delizioso frullato nella pausa pranzo dal lunedì al venerdì, continuando a mangiare normalmente agli altri pasti.
Con cinque pranzi liquidi in una settimana si ritrova la linea e inoltre ci si depura, specialmente se si scelgono frullati green ricchi non solo di frutta ma anche di verdure. Con la loro carica di vitamine, minerali e fibre, i centrifugati soddisfano il palato ma assottigliano la linea.
È una dieta facile da seguire anche per chi lavora fuori casa e non ha tempo o voglia di preparare il pranzo in anticipo o di continuare a mangiare male affidandosi al bar sotto l’ufficio con i suoi panini pieni di salse grasse.
Una dieta semplice da organizzare, gustosa quanto basta, che non impone rinunce eccessive e ci fa perdere i chili di troppo? Sembra un sogno e non lo è. A patto che venga seguita solo per un periodo limitato di tempo, giusto quanto basta a depurarsi, dunque un massimo di 5 giorni sostituendo il pranzo con il frullato detox.
Potete chiedere al bar di prepararvene uno ma a meno che non si tratti di un locale ben fornito o pronto a soddisfare richieste non molto comuni non potrete variare più di tanto nel tipo di frullato. Potete anche prepararlo personalmente sbrigliando la fantasia nell’accostare gli ingredienti scegliendo tra frutta e verdura di stagione.
Qualche suggerimento? Barbabietola rossa, carota, mela e pera, dopo aver scottato leggermente in acqua calda barbabietola e carota per ammorbidirle. Oppure sedan, carota, mela, pera e zenzero. O ancora mango e latte di soia, con un po’ di miele. In alternativa frullate dei mirtilli con succo di lampone e miele. Come base scegliete latte vegetale o latte magro ma potete preparare anche dei frullati all’acqua, ancora più leggeri.
Durante la dieta del centrifugato non dovete saltare gli altri pasti e dovete variare il più possibile gli alimenti in modo da non costringere il corpo ad una dieta punitiva che non sarà per questo più efficace ma vi farà solo sentire più stanchi e meno energici. Non rinunciate neanche agli spuntini a metà mattina e metà pomeriggio ma scegliete frutta, ortaggi crudi, yogurt greco o qualche fetta di lonzino o di petto di tacchino al forno.
Dopo i primi 5 giorni di pranzo liquido tornate gradualmente ad un’alimentazione normale alternando un pranzo liquido e uno tradizionale per qualche giorno. Non dimenticate di fare un po’ di movimento fisico ogni giorno, basterà mezz’ora.
Photo Credits | verca / Shutterstock.com
La dieta dei gruppi sanguigni del dottor Mozzi
La dieta dei gruppi sanguigni sta riscuotendo un enorme successo e fa capo al dottor Mozzi, un personaggio che suscita simpatie quanto aspre polemiche. Il suo libro che illustra la tecnica della dieta del gruppo sanguigno è stato in cima alle classifiche dello scorso anno diventando un dei libri più venduti del 2015.
Questo sistema alimentare si fonda sul principio secondo cui per ritrovare la salute e tornare in forma bisogna eliminare tutti gli alimenti a cui si risulta intolleranti. L’intolleranza è collegata al tipo di gruppo sanguigno e non a specifiche allergie agli alimenti.
Secondo la teoria di questa dieta ogni patologia è legata a quello che mangiamo e quindi mangiare male ci porta ad ammalarci. Al contrario, con la dieta giusta di ritrova il benessere. Il modello a cui ci si ispira è quello dei nostri antenati che seguivano uno stile di vita più naturale e mangiavano più consapevolmente.
Le nostre abitudini alimentari influenzano il sistema immunitario dunque individuando quali sono i cibi dannosi per il nostro corpo, ed evitandoli, ci si mantiene in perfetta salute. Più che un vero e proprio regime alimentare, dunque, questa dieta è un percorso di scoperta dei cibi che migliorano la qualità della nostra vita evitando di mangiare ciò che ci provoca fastidi di qualunque genere, a cominciare dal mal di testa passando per il bruciore di stomaco per arrivare a disagi più gravi.
Essendo una dieta basata sulla scelta di alimenti sani è adatta a tutti, anche agli sportivi o a chi vuole perdere peso recuperando la forma fisica, anche senza soffrire di alcun fastidio da curare. Per seguirla basta conoscere il proprio gruppo sanguigno e sulla base di questo selezionare gli alimenti più adatti al proprio sistema immunitario suggeriti dal dottor Mozzi.
Photo Credits | Ing. Andrej Kaprinay / Shutterstock.com
Dieta mediterranea: boom nel consumo di olio e frutta
La dieta mediterranea vive un periodo di grande e rinnovato successo con una tendenza decisa che vede un incremento negli acquisti di frutta e olio di extravergine di oliva ma anche di pesce, ortaggi freschi e pasta secca. Un trend che inverte quello degli ultimi anni nei quali si era visto un netto crollo nelle vendite di questi prodotti alimentari.
Gli acquisti di frutta salgono del 4% e quelli di olio addirittura del 17% mentre per il pesce si spende il 5% in più e per ortaggi e pasta l’1% in più. I dati sono stati diffusi dalla Coldiretti in un bilancio consuntivo sui consumi alimentari nel nostro Paese nel corso del 2015. Scegliamo i cibi con più consapevolezza privilegiando alimenti più salutari tipici della dieta mediterranea che fa parte della nostra tradizione.
La frutta è il caso più eclatante: negli anni scorsi il consumo per persona era sceso a 130 chili l’anno, corrispondenti a 360 grammi al giorno a fronte dei 400 consigliati dall’Oms per mantenersi in buona salute. Nel 2015 gli italiani sono tornati a spendere di più per frutta e verdura, investendo addirittura il 23% del budget alimentare familiare che corrisponde a quasi 100 euro al mese per famiglia, diventando così la prima voce di spesa alimentare degli italiani.
Queste scelte salutari hanno fatto in modo che gli italiani siano in cima alle classifiche europee di longevità: primo posto per gli uomini con una vita media di 80,3 anni e terzo posto per le donne che vivono fino a 85,2 anni di media.
Siamo più attenti a quello che mangiamo anche in termini di qualità. Cerchiamo i prodotti a chilometro zero, siamo attenti alle certificazioni bio, chiediamo più denominazioni di origine. I prodotti biologici confezionati hanno visto addirittura un incremento del 20% nelle vendite.
Photo Credits | Marian Weyo / Shutterstock.com
La dieta detox dopo le feste
Una dieta detox dopo le feste è imperativa per chiunque tenga alla linea e voglia tornare in forma. Scopriamo come farlo senza troppe rinunce ma tornando a tutte le buone abitudini che abbiamo interrotto durante le feste di fine anno tra pranzi luculliani e cene sontuose.
Liberarsi dei chili di troppo non sarà troppo difficile e nel contempo depureremo l’organismo dalle tossine accumulate, ripulendo l’intestino e migliorandone le funzionalità. Ci aiuteremo con il consumo di molta acqua e cibi ricchi di fibre, preferendo frutta e verdure.
Per alcuni giorni andranno eliminati tutti i piatti troppo elaborati e conditi, specialmente i fritti. Vanno banditi anche tutti gli alimenti di produzione industriale come merendine e residui di panettoni e pandori: fateli sparire.
Oltre ad eliminare i grassi in eccesso bisogna anche rifornire il corpo di energie per affrontare al meglio il ritorno ai ritmi lavorativi. Favoriamo quindi frutta e verdure che ci danno vitamine e minerali in quantità e aiutano, con le loro fibre, anche il recupero delle funzionalità intestinali.
Favorite i broccoli, che contengono sostanze capaci di riattivare enzimi utili nel processo di depurazione del corpo. Vanno bene anche tutte le verdure a foglia verde, dall’insalata gli spinaci. Saranno preziosi alleati i carciofi che favoriscono la depurazione del fegato e agiscono anche a livello diuretico. Le barbabietole sono preziose per le loro vitamine del gruppo B e C insieme a ferro, zinco, magnesio e calcio che agiscono sulla depurazione del corpo.
Bisogna limitare i carboidrati complessi mentre da eliminare completamente è l’alcol in tutte le sue forme. Preferite bere tisane detox come quella al finocchio che ha un potente effetto depurativo. La dieta detox può durare circa 3 giorni ma le buone abitudini vanno adottate a lungo termine.
Photo Credits | marilyn barbone / Shutterstock.com
5 alimenti ricchi di fibre
Le fibre sono fondamentali nella dieta, perché sono quelle che tengono allegro il nostro intestino, sono importanti per ridurre il picco glicemico postprandiale e la risposta insulinica. Svolgono un ruolo fondamentale nella prevenzione delle coronaropatie cardiache grazie al miglioramento dei livelli lipidici nel sangue. Ecco quindi cinque alimenti che dovremmo introdurre nella nostra dieta.
Le diete di moda nel 2015
L’anno vecchio ce lo siamo lasciato alle spalle e l’anno nuovo è iniziato con i buoni propositi immancabili sulla dieta: scopriamo quali sono state le diete di moda nel 2015 e magari adottiamone una per affrontare i disastri causati dalle recenti festività.
Dieta a zona mediterranea
La dieta a zona è in auge da diversi anni ma ultimamente è stata sottoposta ad una interessante rivisitazione in chiave mediterranea che tiene conto dei vantaggi della nostra dieta tradizionale. Tra le celebrità l’ha adottata Fedez con ottimi risultati in termini di linea e forma fisica.
Dieta mediterranea
La dieta mediterranea classica è un intramontabile regime alimentare che tutto il mondo ci invidia. È efficace perché completa, ricca di vitamine e minerali, con grassi di qualità provenienti soprattutto dall’olio di oliva e basata sul consumo di prodotti freschi.
Dieta flexitariana
Variante più flessibile della dieta vegetariana, la dieta flexitariana ammette il consumo saltuario di carne. Alla sua base ci sono comunque frutta e verdura, semi, cereali integrali e legumi, con consumo sporadico di carne.
Dieta raw
La dieta crudista, amata da moltissime celebrità, si basa sul consumo dei cibi al naturale, non cotti o comunque non sottoposti a temperature superiori ai 40 gradi in modo da non alternarne le preziose qualità nutrizionali.
Dieta vittoriana
Questa particolare dieta recupera alimenti della tradizione inglese vittoriana basandosi sul loro potere nutrizionale ed eliminando tutti gli alimenti industriali e confezionati a favore di pesce, ortaggi e verdure.
Dieta Swift o dell’intestino
Ideata per purificare l’intestino e ritrovare un corpo regolare e pulito, la dieta Swift predilige il consumo di alimenti ricchi di fibre che aiutano il transito intestinale evitando invece i cibi che tendono a fermentare nello stomaco provocando gonfiore.
Dieta alcalina
Molto amata dalle star di Hollywood, la dieta alcalina si basa sul grado di alcalinità dei liquidi organici, il cui ph ideale deve avere un valore tra 7 e 7.4, di conseguenza si scelgono i cibi in modo da equilibrarne i valori.
Photo Credits | Gts / Shutterstock.com
La dieta McKeith per perdere peso senza contare le calorie
La dieta McKeith è stata elaborata dalla nutrizionista Gillian McKeith, diventata famosa grazie al programma Il cibo ti fa bella, tanto apprezzato da star del calibro di Madonna, Charlize Theron, Demi Moore e Jennifer Aniston. Su che cosa si basa? L’obiettivo è aiutare le persone a perdere peso, ma al tempo stesso a contrastare la cattiva digestione ed eventuali gonfiori facendo molti snack, mangiando cibo sano e biologico e bevendo acqua e tisane detox.