Gli sport che aiutano ad eliminare la cellulite

Combattere la cellulite è un’azione a tutto tondo che richiede attenzione a tavola ma anche la pratica di attività fisica: ecco quali sono gli sport che aiutano ad eliminare la cellulite agendo sulla circolazione, contrastando il ristagno dei liquidi e migliorando la tonicità muscolare.

eliminare la cellulite

Naturalmente non possiamo pensare che basti una pratica sporadica, solo quando ne abbiamo voglia. Bisogna agire con costanza, pur senza dover esagerare con la durata della pratica: possono bastare 2 volte a settimana, per almeno 30 minuti. Inoltre bisogna scegliere l’attività più adatta.

Nuoto

Che si pratichi in piscina o che vi divertiate a nuotare solo al mare, il nuoto è una delle pratiche sportive più utili per tonificare il corpo e sottoporlo anche ad un efficace massagio linfatico.

Acquagym

Se nuotare avanti e indietro vasca dopo vasca vi annoia a morte potreste provare con una delle moltissime varianti dell’acquagym proposte nelle piscine.

Hydrobike

Una variante efficace e intensa per lavorare con le gambe e i glutei in acqua è l’hydrobike, che unisce i vantaggi dello spinning al lavoro in acqua. Si bruciano tante calorie (fino a 700 in un’ora!) e si migliorano circolazione, tono muscolare e fiato.

Walking

Camminare a passo svelto è sempre un’ottima opzione per lavorare con le gambe, specialmente quando la bella stagione ci accompagna e rende una passeggiata all’aperto molto piacevole e non solo un impegno.

Nordic walking

Una variante piacevole per chi ama la vita all’aria aperta è il nordic walking che si pratica con i bastoncini ed è un’attività molto completa, capace di coinvolgere tutto il corpo.

Sci di fondo

Quando è stagione, e se vivete in una zona che permette di accedere facilmente a questo sport, lo sci di fondo è un’ottima alternativa al nordic walking.

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Gomasio, proprietà nutrizionali e preparazione

Il gomasio è un alimento naturale che si può utilizzare anche per condire le insalate, la carne, il pesce e le verdure. È di origine nipponica ed è costituito da semi di sesamo (goma) tostati e sale (shio). I semi del sesamo sono molto nutrienti e sono ricchi di vitamine e sali minerali.

gomasio

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5 ricette di secondi vegani

Finché si tratta di preparare un primo piatto oppure un dolce vegano ci sembra tutto molto più semplice ma quando è il momento di preparare un secondo ci coglie il panico: senza carne, pesce, uova come si fa? Ecco alcune ricette di secondi vegani semplici da preparare, nutrienti e saporite.

ricette di secondi vegani

Burger vegetale

Una ricetta di sicuro successo e capace di declinarsi in molte varianti diverse è il burger vegetale, da assaporare con un’insalata di contorno o da utilizzare per farcire il classico panino da consumare davanti alla tv.

Al posto della carne utilizzate legumi come lenticchie, ceci, lupini o fagioli ma anche cereali come la quinoa e il miglio o ortaggi come carote e patate, anche in combinazione tra loro. Per legare usate un po’ di pane grattugiato o la farina di ceci. Cuocete in padella o al forno.

Frittata di ceci

La farina di ceci si presta bene ad essere utilizzata come legante per una frittata, al posto dell’uovo. Usate farina di ceci e verdure fresche come zucchine a fette oppiure aggiungete all’impasto semplicemente delle erbe aromatiche di stagione. Anche la frittata di ceci potete cuocerla in padella o in forno.

Spiedini di seitan e verdure

Facili da preparare, colorati e saporiti, gli spiedini di seitan con verdure sono un ottimo secondo. Scegliete ortaggi e verdure di stagione e tagliateli a tocchetti o a rondelle. Passateli in padella insieme ai cubetti di seitan con olio d’oliva o salsa di soia, dunque componete gli spiedini. Al posto del seitan potete usare anche il tofu.

Polpette di miglio

Il miglio è un ottimo alleato per la preparazione di secondi quali polpette variamente condite. Potete usare diverse verdure, come porri o carote ma anche peperoni o patate. Aggiungete una generosa spolverata di curcuma per dare un sapore più esotico.

Chili alle verdure

Un ottimo chili da servire insieme al riso è a base di fagioli, carote, pomodori e sedano. Potete aggiungere ceci, cipolla, peperoncino e coriandolo.

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Legumi ideali per dieta, tanto ferro e niente glutine: i consigli della Fao

Mangiare legumi fa molto bene e sono un ottimo sostituto della carne. Molto spesso lo dimentichiamo o ci nascondiamo dietro alla preparazione di questi alimenti, che in realtà sono buoni e adatti a tutte le stagioni. Lo ha ricordato Eduardo Mansur, direttore della divisione Terra e Acqua della Fao, all’ evento “Soils and pulses; symbiosis for life” rivolto a evidenziare l’importanza di prodotti come lenticchie, ceci e piselli.

fagioli

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La dieta Adamski, come funziona?

Dimagrire mangiando è il sogno di chiunque debba o voglia mettersi a dieta ma non sopporta l’idea delle rinunce necessarie: la dieta Adamski non ne richiede nessuna perché si basa su ricerche sull’apparato digerente e sulla ricerca di una alimentazione che non provochi problemi nella digestione.

dieta Adamski

Spesso dobbiamo far fronte a disturbi direttamente legati alla digestione quali mal di pancia, pesantezza, bruciori o digestione lenta. Talvolta attribuiamo a cause diverse fastidi come l’insonnia o dolori articolari. Secondo il dottor Adamski la maggior parte di questi disturbi è da attribuire ad una cattiva digesione. Il motto della sua dieta dunque è “dimmi come digerisci e ti dirò come stai.”

Se il sistema digerente non funziona bene, infatti, il cibo non viene assimilato correttamente e insorge una serie di disturbi legati direttamente a questo malfunzionamento ma che non di rado attribuiamo a ragioni diverse, curando i sintomi anziché comprenderne le cause più recondite.

Nessun alimento, se consumato nella giusta misura, induce un malfunzionamento del sistema digerente dunque bisogna individuare quali associazioni provocano fermentazione, rallentamenti o intasamenti del tubo digerente. Nella dieta di Adamski nessun alimento è da bandire, basta prestare attenzione a come lo associamo agli altri.

La dieta si basa essenzialmente sulla suddivisione degli alimenti in due grandi categorie, cibi acidi e cibi non acidi. A partire da questa distinzione gli alimenti si associano tra loro per mantenere la digestione attiva e sana. Il segreto sta nel non associare cibi delle due categorie diverse. Quindi la pizza va bene ma bianca, la pasta si può mangiare ma senza condirla con il pomodoro.

Alla categoria dei cibi acidi appartengono per esempio frutta, miele, yogurt, melanzane, pomodori, zucca e peperoni. Nella categoria dei cibi non acidi si trovano invece carboidrati, proteine provenienti da carne, pesce e latticini, frutta secca e verdure.

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Lo specchio 3.0 che aiuta a perdere peso

Perdere peso è complicato, e ogni piccolo trucchetto è ben accetto. È stato pensato uno specchio 3.0, un nuovo strumento in grado di scannerizzare il corpo in tempo reale e notare eventuali aumenti di ciccia o diminuzione di grasso. Mantenere il peso forma o perdere un po’ di peso potrebbe essere più facile.

specchio

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Dimagrire senza dieta: ecco come fare

Con la bella stagione è anche tempo di tornare in forma dopo il periodo invernale ma è possibile dimagrire senza dieta e senza rinunce? Sì, se si adottano gli accorgimenti giusti per perdere peso senza mettersi a regime.

dimagrire senza dieta

Quello a cui bisogna prestare attenzione è lo stile di vita in senso lato, non solo a tavola ma anche relativamente ad una serie di cattive abitudini che possiamo modificare in modo da non doverci arrendere ad una dieta troppo restrittiva, migliorando nel contempo il nostro benessere.

Muoversi

Cominciamo dall’attività fisica. Ci muoviamo abbastanza? Se inseriamo nella nostra routine quotidiana almeno 30 minuti di attività fisica aumenteremo il numero di calorie bruciate senza doverle tagliare necessariamente a tavola.

Bere di più

Idratarci a sufficienza è essenziale per il benessere del corpo ma è utile anche per perdere peso. Bere mezzo litro d’acqua prima dei pasti principali ci aiuta a raggiungere un senso di sazietà che ci consentirà di mangiare meno a tavola.

Condire con le spezie

Condire i cibi con le spezie e le erbe aromatiche evita di utilizzare condimenti troppo grassi dando sapore agli alimenti, ma non solo. Alcune spezie hanno anche un potere saziante. Per esempio nel peperoncino si trova la capsaicina, capace di ridurre il senso di fame.

Latticini a colazione

Le proteine del latte sono in grado di regalarci un senso di sazietà maggiore quando a colazione consumiamo prodotti derivati dal latte. Lo dice uno studio dell’università di Tel Aviv che consiglia di consumate latte, yogurt e formaggi a colazione.

Piatto piccolo

Diversi studi hanno mostrato che mangiare in un piatto piccolo ci fa mangiare meno. Tenetene conto quando apparecchiate. Un altro elemento che funziona è il contrasto cromatico tra il piatto e il contenuto: più sarà deciso, meno mangeremo.

Dieta mediterranea

Numerose ricerche lo hanno sottolineato in più occasioni: la dieta ideale per restare in forma e in salute è quella mediterranea, ricca di cereali, frutta e verdure, vitamine, minerali e fibre. Le proteine provengono principalmente da legumi e pesce mentre i grassi sono di qualità, derivanti da olio extravergine di oliva e frutta secca.

Zuccheri e grassi nascosti

Non sempre ci rendiamo conto di quanto zucchero e grassi assuminiamo, se sono nascosti. Per cominciare si può diminuire o eliminare lo zucchero dal caffè ma anche evitare le bibite e limitare i prodotti a lavorazione industriale preferendo cibi freschi. Voglia di dolce? La risposta si chiama cioccolato fondente.

Non saltare i pasti

L’errore più comune che si commette quando si cerca di perdere peso senza mettersi a dieta è quello di saltare i pasti. In questo modo non si fa che rallentare il metabolismo costringendolo ad immagazzinare grassi e a bruciare meno.

Calorie di qualità

Non tutte le calorie sono uguali. I prodotti freschi e di stagione, con particolare riferimento a frutta e verdura, hanno una qualità nutrizionale migliore rispetto allo stesso prodotto surgelato, trasformato o fuori stagione. Inoltre un cibo molto calorico ma di qualità scadente può essere scarso dal punto di vista nutrizionale perché non fornisce al corpo i nutrienti di cui necessita ma solo calorie vuote.

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Ortoressia, la mania del cibo sano

Mangiare bene e in modo sano è importante. È un’assicurazione sul futuro e costa anche poco. A volte però si può trasformare in un pericolosa ossessione. È una patologia che si chiama ortoressia. Secondo recenti dati diffusi dal Ministero della Salute, sarebbero oltre 3 milioni gli italiani con disturbi alimentari e di questi circa il 15% soffrirebbe del disturbo, con una netta prevalenza degli uomini (11,3%) rispetto alle donne (3,9%).

ortoressia

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Pane nero: di cosa si tratta, benefici e controindicazioni

Ultimamente si parla spesso di pane nero e numerosi locali lo propongono nel loro menu: è il pane al carbone vegetale che è diventato improvvisamente di moda e che oggi scopriamo. Di cosa si tratta, quali sono i suoi benefici e se esistono eventuali controindicazioni.

pane nero

A dare il caratteristico colore nero al pane, che nel sapore non risulta diverso dal comune pane di semola, è il colorante E153 derivato dal carbone vegetale, o carbone attivo, un elemento prodotto dalla combustione del legno e già noto per le sue proprietà a livello medico. Si utilizza infatti in forma di compresse per assorbire i gas intestinali e ridurre il gonfiore addominale.

Il motivo per cui il pane nero ha ottenuto un tale successo è che promette gli stessi benefici del carbone attivo assunto in compresse, semplicemente mangiando un alimento di base come il pane. Presto però sono arrivate le polemiche tra chi ritiene che un uso poco accorto possa portare a conseguenze negative, per esempio in chi soffre di colon irritabile, e chi invece pensa che non abbia alcun vantaggio reale e si tratti solo di una moda.

In un’epoca in cui l’alimentazione sana viene spinta talvolta all’eccesso, alla continua ricerca del prodotto bio, la richiesta di un pane più digeribile, leggero e che non provochi gonfiore addominale è andata di pari passo con la voglia di sperimentare in cucina. Ecco nato il pane nero, scenografico quanto basta per stuzzicare la curiosità.

In realtà le quantità di carbone vegetale contenute nel pane nero, nel quale si usa più che altro come colorante, sono tanto esigue da non poter garantire risultati particolarmente evidenti. Di contro, un eccesso di consumo può provocare interazioni con i farmaci che si assumono – per esempio in caso di diabete o di disfunzioni tiroidee – perché il carbone vegetale si lega alle medicine e le rende indisponibili per il corpo. Potrebbe inoltre ridurre anche l’assorbimento delle vitamine.

Infine, ma non meno importante, va segnalato un altro rischio legato al carbone vegetale e ad un eventuale abuso. Il carbone attivo contiene benzopirene, una sostanza che si sviluppa dalla combustione del legno e che è riconosciuta come cancerogena. Per questo motivo negli Stati Uniti il carbone vegetale è stato vietato mentre in Europa è consentito il consumo attenendosi a quantità specifiche.

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Dieta Dukan vegana, come funziona?

La dieta dukan è una delle diete di maggior moda negli ultimi 10 anni. È una dieta iperproteica e per questo è stata molto criticata dai nutrizionisti. È possibile seguire questo regime dimagrante se si è vegani? Ovviamente è possibile adattarla alle proprie esigenze, considerando che le proteine di origine animale sono una colonna portante di questo piano studiato da Pierre Dukan.

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Il grano khorasan kamut fa bene a chi soffre di diabete

Recenti ricerche avvertono: chi soffre di diabete può trovare benefici in una dieta a base di grano khorasan kamut. Lo rivela uno studio condotto dall’università di Firenze che ha mostrato quanto il grano di kamut sia in grado di agire positivamente sui livelli di glucosio e insulina nel sangue, valori che i diabetici devono tenere costantemente sotto controllo.

grano khorasan kamut

I risultati provengono ad una ricerca effettuata dal Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica insieme al Dipartimento di Scienze Produzioni Agroalimentari e dell’Ambiente con la collaborazione dell’azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Nutrition.

Consumare il kamut, basando la propria dieta su questo cereale, agisce sulla prevenzione secondaria e consente di ridurre il rischio di complicazioni a carico del sistema cardiovascolare nei pazienti che soffrono di diabete di tipo 2.

I dati del diabete nel mondo fanno pensare che questa scoperta possa portare a importanti ricadute sul trattamento della malattia. In tutto il mondo 1 persona su 11 soffre di diabete, per un totale di più di 451 milioni di diabetici, 3 milioni e mezzo dei quali in Italia. Di più: è una patologia destinata a crescere. Secondo la Federazione Internazionale del Diabete, entro il 2040 i diabetici saliranno a 642 milioni.

Chi soffre di diabete è maggiormente soggetto a problemi collegati con il sistema cardiovascolare e la ricerca si è posta l’obiettivo di capire se e come intervenire nella dieta al fine di ridurre questo rischio. La farina di kamut si è rivelata l’alimento più utile grazie al suo alto contenuto di antiossidanti, selenio, polifenoli, nagnesio, fosforo e zinco.

I test hanno evidenziato che il consumo di prodotti a base di kamut ha ridotto il fattore di rischio legato ai livelli di colesterolo, glucosio e insulina nel sangue. Gli effetti del kamut sono stati significativi indipendentemente da sesso, età, farmaci assunti, abitudini alimentari e fattori di rischio generici.

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La dieta adatta a chi fa zumba

Tutti pazzi per lo zumba! Da qualche anno ormai è una delle classi più gettonate delle palestre, ma quale dieta è più adatta per seguire correttamente questo allenamento? È un’attività aerobica e molto indicata anche per perdere peso, però non bisogna commettere degli errori nutrizionali.

zumba

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La dieta giusta per chi corre

Attività fisica e una corretta alimentazione sono il connubio ideale per chiunque voglia vivere una vita sana e attiva: scopriamo la dieta giusta per chi corre. Associare una dieta equilibrata e varia consente di ottenere risultati migliori durante l’attività fisica e diventa dunque importante unire all’allenamento anche la giusta scelta alimentare.

dieta giusta per chi corre

Le diete fai da te sono sempre da scoraggiare, soprattutto se si pratica una disciplina sportiva a livello intenso che richiede un surplus di calorie. L’aiuto di un nutrizionista può essere molto prezioso soprattutto nella prima fase, quando abbiamo bisogno di perdere le cattive abitudini, acquisire quelle più sane e capire come impostare i pasti principali.

Anche per chi pratica la corsa, vale la regola aurea secondo cui ad una colazione molto ricca seguirà un pasto moderato e una cena leggera. Su questo principio di base si costruisce la propria dieta alimentare, da adattare poi alle proprie esigenze a seconda dell’intensità dello sforzo, degli orari in cui si pratica, delle necessità energetiche specifiche di ciascuna persona.

In linea di massima vanno preferiti alimenti freschi e frutta e verdure di stagione, variando il più possibile il tipo di alimenti per evitare la noia e non rischiare carenze di nutrienti essenziali. Vanno inoltre evitati grassi saturi, troppi zuccheri raffinati, alcol e bevande gassate.

A colazione si può scegliere del latte animale o vegetale, anche in forma di derivato come lo yogurt, a cui aggiungere cereali e frutta secca, un caffè e una abbondante porzione di frutta fresca. A pranzo si può optare per quinoa con verdure e pesce grigliato o fesa di tacchino con contorno di verdure, crude o cotte, condite con un filo di olio extra vergine di oliva. La cena sarà più leggera, con un formaggio, un minestrone, insalata di verdure o di avocado oppure verdure cotte al vapore.

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La dieta per la donna in menopausa

La menopausa è un momento delicato della vita della donna. Le ovaie smettono di funzionare, la donna perde completamente la sua fertilità e c’è un calo degli estrogeni. Di norma avviene tra i 45 e i 55 anni e si diagnostica dopo un anno di assenza del ciclo. Queste modificazioni portano con sé una serie di problematiche, legate alla salute delle ossa e al sovrappeso. È quindi molto importante fare attenzione alla dieta.

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La frutta di primavera che fa bene alla pelle

La bella stagione è quella del rinnovamento, sia psicologicamente che fisicamente, e la prima a beneficiarne è la pelle che abbandona il grigiore invernale e torna ad essere più luminosa. Ci aiuta l’alimentazione: ecco la frutta di primavera che fa bene alla pelle.

frutta di primavera che fa bene alla pelle

Diversi studi hanno evidenziato, nel corso del tempo, che abbondanti porzioni di frutta consumate quotidianamente sono essenziali in ogni alimentazione perché offrono vitamine e minerali importanti per la salute del corpo. Tra le ricadute benefiche c’è anche qualche vantaggio per la pelle.

Molti tipi di frutta sono ricchi di antiossidanti, vitamine C ed E e carotenoidi, tutti elementi preziosi per il benessere della pelle. Tra i frutti più utili segnaliamo la banana, ricca di acqua, vitamine, minerali e antiossidanti. Spiccano soprattutto la vitamina C, che combatte i radicali liberi e l’invecchiamento precoce, e il potassio, che migliora la circolazione e dona un incarnato più luminoso.

È un prezioso aiuto anche la papaya, un vero concentrato di vitamine, minerali e antiossidanti. Tra i minerali spiccano potassio e magnesio ma è anche ricca di fibre che aiutano il transito intestinale e donano alla pelle un aspetto più luminoso grazie ad una profonda depurazione dell’organismo.

I kiwi sono ricchissimi di vitamime C ed E che lavorano intensamente a favore della prevenzione dell’invecchiamento cellulare. Sono anche riccchi di potassio che, come visto nel caso di banane e papaya, agisce positivamente sull’aspetto della pelle.

Anche fragole e frutti di bosco sono preziosi alleati di benessere per la pelle perché oltre a contenere buone quantità di vitamina C sono anche ricchi di flavonoidi, potenti antiossidanti che prevengono i radicali liberi.

Sono infine pieni di carotenoidi tutti i frutti di colore giallo-arancio. Tra la frutta primaverile spiccano nespole e albicocche: contengono betacarotene, precursore della vitamina A che favorisce il ricambio cellulare. Si rileva anche la presenza del licopene, che prepara la pelle al sole dell’estate prevenendo le scottature.

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Dieta e acne, 8 cibi da evitare

L’acne è un problema serio, che affonda le sue radici spesso in fattori endocrini, quindi sbalzi ormonali, e ovviamente in una dieta scorretta. Per curare questa spiacevole infiammazione, gli esperti consigliano innanzitutto di seguire la vera dieta mediterranea, con un elevato consumo di olio di oliva, verdure, legumi, prodotti integrali, frutta e noci.

dieta mediterranea

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Dolci vegan, tre ricette

Scopriamo 3 nuove ricette per preparare dolci vegan con ingredienti semplici da reperire e procedimenti alla portata di tutti. Si tratta di torte e muffin che possono essere l’ideale preparazione da consumare a colazione o a merenda.

dolci vegan

Torta vegana ai frutti rossi

Ingredienti

  • 260 gr farina di kamut
  • 40 gr fiocchi di amaranto
  • 70 gr malto di mais o riso
  • 70 gr olio di girasole
  • 180 gr latte di soia
  • 100 gr panna di soia
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 8 gr polvere lievitante
  • 200 gr bacche di goji

Preparazione
Ammorbidite le bacche di goji in acqua tiepida. A parte sciogliete il malto a bagnomaria finché non sarà morbido. Setacciate la farina e il lievito e aggiungete bicarbonato e amaranto, mescolando. Unite alla miscela latte, panna, olio e malto sciolto e mescolate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Alla fine aggiungete le bacche di goji e versate in una tortiera di circa 20 centimetri di diametro, infornando per 40 minuti a 160 gradi.

Muffin vegani pistacchio e cioccolato

Ingredienti (per 10 muffin)

  • 110 gr farina di farro
  • 160 ml latte di soia
  • 20 gr amido di mais
  • 30 gr farina di mandorle
  • 40 gocce di cioccolato fondente
  • 40 gr pistacchi sgusciati non salati
  • 50 ml olio di girasole
  • 50 gr zucchero di canna
  • 1 cucchiaino di aceto di mele
  • 8 gr cremor tartaro
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 1 pizzico di sale

Preparazione
Frullate lo zucchero di canna perché diventi a grana fine e tritate grossolanamente i pistacchi. A parte, cagliate il latte di soia con l’aceto, in modo che abbia una consistenza più corposa. Setacciate le farine, l’amido e il lievito, aggiungete sale e bicarbonato, pistacchi e gocce di cioccolato. Mescolate e unite gli ingredienti umidi, cioè il latte cagliato e l’olio. Mescolate fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo dunque versate l’impasto nei pirottini e infornate per 25 minuti a 180 gradi.

Biscotti vegani cioccolato e nocciole

Ingredienti (per 25 biscotti)

  • 100 gr farina integrale
  • 150 gr farina di fatto
  • 80 ml olio di mais
  • 2 cucchiai cacao amaro in polvere
  • 60 ml latte di soia o nocciole
  • 8 gr cremor tartaro
  • 120 gr zucchero di canna
  • Nocciole sgusciate q.b.

Preparazione
Setacciate tutti gli ingredienti secchi, frullate lo zucchero di canna per renderlo più fine e aggiungetelo alle farine e al cacao. Unite gli ingredienti umidi mescolando bene, dovete ottenere un impasto lavorabile con le mani su un piano da lavoro. Coprite l’impasto con pellicola per alimenti e conservate in frigo per un’ora. Dopo aver fatto riposare l’impasto stendete la frolla allo spessore di circa 1 centimetro e tagliate dei cerchi di circa 4-5 centimetri di diametro. Inserite al centro di ogni biscotto una nocciola, con la pressione delle dita. Sistemate i biscotti su una placca da forno e cuocete per 15 minuti a 180 gradi.

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