Effetti antitumorali della curcuma

Tra le molte proprietà di erbe e spezie è stato spesso riconosciuto un valore particolarmente utile nella lotta ad alcune malattie, oggi scopriamo gli effetti antitumorali della curcuma e le sue molte virtù.

Effetti antitumorali della curcuma

La curcuma longa, o zafferano d’Oriente, è balzata agli onori della cronaca in anni recenti per le scoperte relative al suo principio attivo fondamentale, la curcumina, che pare agisca positivamente contro i tumori.

Non è l’unica virtù di questa spezia, conosciuta da millenni non solo per il sapore inconfondibile che regala in cucina ma anche per le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti favorevoli al benessere dell’organismo. Tra gli altri, agisce su disturbi quali lo stress, i dolori muscolari, i fastidi articolari.

Tra le proprietà più conosciute della curcuma ci sono quelle colagoghe grazie alle quali favorisce la digestione e depura il fegato. Contemporaneamente agisce sul colesterolo e sull’ipertensione oltre a presentare un altissimo valore di antiossidanti che prevengono l’invecchiamento cellulare e il deterioramento precoce dei tessuti.

La curcumina però ha virtù ancora più importanti. Gli ultimi studi hanno evidenziati grandi potenzialità terapeutiche preventive, da quelle antinfiammatorie a quelle antiossidanti passando per le sue proprietà antiartritiche e per l’appunto antitumorali.

Gli studi più significativi provengono dall’oncologia che ha attribuito alla curcumina, sulla base di specifiche ricerche americane, un elevato potere nel contrastare la formazione di tumori. In particolare rallenta la crescita dei melanomi e previene la formazione del tumore alla prostata.

Le virtù non si fermano a queste capacità perché le sperimentazioni stanno comprovando via via la capacità della curcuma di prevenire anche tumori a colon e pancreas e il mieloma. Ciò è possibile grazie alla combinazione di proprietà antiossidanti e antinfiammatore che agiscono sulla prevenzione ma anche sull’evoluzione dei tumori.

Agendo inoltre sul sistema immunitario, induce il corpo a rispondere meglio alle infezioni creando uno scudo immunitario che si rivela utile anche nell’insorgenza di tumori intestinali. Nel contempo una ricerca iraniana ha dimostrato che l’azione antibatterica di alcune medicine antibiotiche risulta potenziata dall’assunzione contemporanea di curcumina.

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Fonti alimentari di grassi buoni, quali cibi scegliere?

Quali sono le fonti alimentari di grassi buoni? Come sappiamo i grassi non sono tutti uguali, alcuni sono nocivi per la nostra salute, come quelli saturi, tipici dei cibi di origine animale come carne, formaggio, insaccati, burro, altri – quelli insaturi e polisaturi- invece sono una vera e propria manna.

salmone

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6 sostituti naturali dello zucchero

Di motivi per trovare sostituti naturali dello zucchero possono essercene tanti e non sono solo dietetici: lo zucchero bianco infatti subisce numerosi processi di lavorazione e raffinazione per diventare tanto candido e pensare ad un’alternativa ha anche ragioni ecologiche e salutistiche.

sostituti naturali dello zucchero

Per diventare bianco lo zucchero viene trattato successivamente con calce, anidride carbonica, acido solforoso. Dunque viene cotto, raffreddato e cristallizzato, poi centrifugato, filtrato e infine decolorato e nuovamente colorato.

Inoltre per essere assimilato lo zucchero richiede al corpo la disponibilità di vitamine e minerali che sottrae all’organismo. Provoca anche picchi glicemici e conseguenti crisi ipoglicemiche oltre a squilibri intestinali di vario genere, tra cui la produzione di gas. Insomma, di buone ragioni per provare le alternative ce ne sono svariate.

D’altro canto molti dolcificanti sintetici sono stati accusati di essere dannosi per la nostra salute e benché non esistano ancora prove definitive l’aspartame è stato vietato in alcuni paesi come il Giappone. Scopriamo dunque 6 sostituti naturali dello zucchero che non si affidano agli edulcoranti di sintesi.

Zucchero di canna integrale

È lo zucchero al suo stato naturale originale, estratto direttamente dal succo della canna da zucchero dopo la raccolta. È corposo, umido e decisamente marrone.

Miele

Il miele è sempre un’ottima alternativa naturale, anche se non è adatto a chi ha fatto una scelta vegana e non rende bene nella preparazione di dolci che richiedono cottura.

Sciroppo di acero

Si estrae dalla linfa dell’acero e ha un alto potere dolcificante che lo rende utile anche per la preparazione dei dolci. Contiene inoltre calcio, vitamine del gruppo B e potassio insieme al saccarosio.

Succo di agave

Ricco di oligominerali e sali minerali, il succo di agave è un’ottima alternativa naturale allo zucchero ma bisogna accertarsi che sia di buona qualità e non si tratti di un prodotto industriale sottoposto a processi di lavorazione chimica.

Succo di uva

Ha un sapore molto particolare ed è spesso additivato con chiodi di garofano, limone e cannella, dunque non risulta gradito a tutti i palati. Resta comunque un’alternativa percorribile.

Stevia

La polvere di stevia si ottiene da una pianta sudamericana con alto contenuto di saccarosio. Ha un altissimo potere dolcificante ed è particolarmente adatta alle bevande.

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Come evitare l’effetto yo-yo dopo la dieta

Perdere peso è un’impresa che richiede forza di volontà e concentrazione, il piano alimentare va studiato con cura e la dieta va seguita scrupolosamente: ma come evitare l’effetto yo-yo dopo la dieta, che si fa riprendere peso dopo un breve periodo dalla sua sospensione?

effetto yo-yo

I motivi possono essere diversi ma quasi sempre sono associati ad errori di comportamento. Scopriamo quindi come evitarli in modo che la nostra dieta, dopo aver raggiunto l’obiettivo prefissato, resti efficace e non provochi recuperi di peso.

Per prima cosa bisogna scegliere con attenzione la propria dieta, che non deve essere troppo drastica o mancare di nutrienti essenziali. In caso contrario, si tenderà a perdere massa muscolare anziché massa grassa e il metabolismo risulterà rallentato.

È importante associare alla dieta una buona quota di attività fisica in modo che il dispendio energetico salga, il metabolismo si risvegli e sia meno necessario ridurre drasticamente le calorie ingerite.

Un’altra regola essenziale è non saltare mai i pasti principali, che devono essere consumati in maniera regolare, preferibilmente ad orari fissi. Spezzando la fame con regolarità ci si troverà meno di frequente nella condizione di aver voglia di uno snack. Dunque prevedete due spunti, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, consumando cibi leggeri come un frutto, della verdura fresca, uno yogurt.

Anche bere molto aiuta a mantenere il senso di sazietà e a non desiderare cibo fuori pasto. Acqua, naturalmente, ma anche infusi, tisane, tè e naturalmente tutti i cibi ricchi d’acqua come le verdure, che contengono anche fibre, responsabili anch’esse del senso di sazietà.

Durante il periodo di mantenimento dopo la dieta, ricordatevi che mangiare bene inizia al supermercato prima che a tavola. Non andate a fare la spesa a stomaco vuoto, stilate una lista esatta di ciò che vi serve, preferite sempre alimenti naturali, sani e non industriali.

Informate gli amici e i parenti che siete o siete stati a dieta e non desiderate interrompere le buone abitudini acquisite. È facile, dopo un periodo di restrizioni, lasciarsi andare a qualche peccatuccio ma se succede troppo di frequente rischia di compromettere i vostri risultati. Avere il sostegno di chi ci sta intorno aiuta molto la motivazione.

Tenete anche un diario su cui appuntate i vostri pasti. Rileggere i pasti precedenti e ricordare come li avete composti non solo vi renderà più consapevoli della vostra alimentazione ma vi aiuterà anche a pianificare i pasti quotidiani e la lista della spesa, senza cedere alla tentazione di mangiare la prima cosa che capita.

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Intestino irritabile, i benefici della dieta Fodmap

Soffrire di intestino irritabile, alternate meteorismo a forti dolori addominali? Potreste avere ottimi benefici seguendo una dieta “low Fodmap”. Fodmap sta per Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides, and Polyols). Si tratta di un protocollo alimentare messo a punto dalla Monash University in Australia che prevede l’esclusione di alimenti contenenti queste molecole e la loro sostituzione con alimenti “sicuri” per l’intestino.

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Carciofi bianchi, le proprietà di questa pregiata qualità

Il carciofi bianchi è una verdura preziosa che cresce in una zona ristretta in provincia di Salerno, esattamente nei comuni di Pertosa, Auletta, Caggiano e Salvitelle. Da qui il nome, il bianco di Pertosa (o del basso Tanagro, il fiume che attraversa tutta la zona di coltivazione in Campania).

carciofi bianchi

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I benefici delle verdure rosse

I colori delle verdure sono spesso associati a particolari virtù in base al maggiore contenuto di elementi utili alla salute dell’organismo: oggi scopriamo i benefici delle verdure rosse e quali sono i molti vantaggi al corpo.

verdure rosse

Peperoni rossi

I peperoni sono ricchi di fibre alimentari che favoriscono il transito intestinale e ci permettono di raggiungere rapidamente il senso di sazietà. I peperoni rossi sono inoltre ricchi di luteolina, criptoxantina e zeaxantina che contrastano l’azione dei radicali liberi e dunque mantengono i tessuti più sani, giovani ed elastici. La luteolina agisce anche sulla memoria, rallentando l’invecchiamento cellulare, oltre che sulla vista, proteggendola. Sono alti infine i valori di vitamina E e betacarotene, anch’essi essenziali per la salute della pelle.

Pomodori

Il licopene contenuto dei pomodori è un prezioso alleato di salute che diversi studi hanno messo in relazione con la prevenzione dei tumori. Grazie alle sue proprietà antiossidanti, il licopene abbassa il rischio di cancro alle ovaie, alla prostata e al pancreas secondo recenti studi americani e canadesi. I pomodori agiscono inoltre sulla riduzione del colesterolo e sulla regolazione della pressione sanguigna. Hanno un elevato contenuto di vitamina B e potassio.

Radicchio rosso

Il radicchio offre proprietà depurative e agisce sull’intestino grazie alle sue alte percentuali di fibre e acqua. Purifica il fegato, stimola la produzione di bile e agevola la digestione.

Cipolla rossa

La cipolla rossa, la cui varietà più conosciuta è quella di Tropea, è ricca di sali minerali e vitamine, particolarmente vitamima C ma anche A, B ed E. Contiene anche fermenti che stimolano la digestione e il metabolismo. È ricca anche di flavonoidi che stimolano la diuresi e contiene un ormone vegetale, la glucochinina, che agisce contro il diabete.

Barbabietola rossa

La barbabietola, o rapa rossa, è particolarmente ricca di antiossidanti. Contiene anche nitrati che agiscono sulla pressione sanguigna, abbassandola. Ha proprietà depurative, disintossicanti e mineralizzanti grazie al contenuto di ferro, potassio, magnesio e calcio. Aiuta la digestione e contiene vitamine A, B, C.

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Esami di maturità, 5 alimenti che aumentano la concentrazione

Gli esami di maturità mettono a dura prova il fisico e la mente. Dopo giorni di ripasso associato allo stress delle prove e all’ansia di fare bene, ci si sente stanchi e magari si fa fatica a concentrarsi. Bisogna assolutamente curare l’alimentazione inserendo degli alimenti che diano al nostro cervello la giusta vitalità. Quali sono? Eccone almeno 5 indispensabili.

pesce azzurro

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5 ricette vegane veloci

Preparare un pasto vegano non è così difficile come può sembrare a chi si è avviginato da poco a questo regime alimentare: ecco 5 ricette vegane veloci per preparare gustosi primi o rapidi secondi da utilizzare anche come piatto unico con un ricco contorno.

ricette vegane veloci

Pesto alla genovese vegano

Facile e veloce, il pesto è il condimento ideale per una pasta estiva da preparare in quattro e quattr’otto, magari aggiungendo qualche pomodorino ciliegino. Vi serviranno due manciate di foglie di basilico fresche e ben lavate; una manciata di pinoli; uno spicchio d’aglio, se lo gradite; olio d’oliva extravergine; una spolverata di lievito in scaglie. Frullate tutto gli ingredienti e condite la pasta con il pesto appena ottenuto.

Sugo ai peperoni vegano

Che lo usiate per preparare la pasta o per condire qualche saporita bruschetta, il sugo ai peperoni richiede solo un minuto. Tagliate i peperoni a listarelle, metteteli in una padella con un filo d’olio. Devono ammorbidirsi senza arrivare a friggere. Usate i peperoni così ottenuti insieme a pomodoro fresco sul pane abbrustolito per preparare un’ottima bruschetta oppure versate la pasta cotta e scolata nella padella, amalgamate e servite con una foglia di alloro.

Pasta fredda vegana alle verdure

Cucinate la vostra pasta preferita, sceglietela di formato corto. Conditela con pomodoro fresco a cubetti, olive verdi, capperi, un po’ di basilico fresco. In alternativa o in aggiunta potete usare piselli e carote lesse, mais, ceci, sedano, peperoni. Rifinite con una vinaigrette preparata con olio d’oliva, sale, succo di limone e un po’ di senape.

Frittata vegana ceci e zucchine

Sembra una frittata ma è più leggera. Si può preparare con qualunque tipo di verdura preferiate in alternativa a ceci e zucchine. In questo caso userete zucchine lesse e farina di ceci. Mettete in un piatto fondo 3-4 cucchiai di farina di ceci, salate e aggiungete acqua mescolando con una forchetta. L’impasto deve diventare morbido. Versatelo in una padella con olio ben caldo, aggiungete le zucchine lesse a pezzi. Coprite e mantenete la fiamma alta. Dopo un minuto girate la frittata, coprite nuovamente, fate cuocere un altro minuto.

Sformato vegano spinaci e ceci

Lessate gli spinaci, scolateli e strizzateli, riduceteli in frammenti tagliandoli su un piatto. Salate, pepate, aggiungete olio d’oliva e mescolate bene. Sistemateli sul fondo di una pirofila. A parte preparate un impasto di farina di ceci con acqua e sale, otterrete una pastella. Versatela nella pirofila a coprire gli spinaci. Informate per circa 15 minuti finché il composto non si addensa.

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Come prevenire l’herpes labiale

Come prevenire la comparsa dell’herpes labiale, un’infezione spesso favorita da una non corretta esposizione al sole? Molti sono i fattori che possono causare questo disturbo, ma un corretto stile di vita, fatto di sane abitudini e di prevenzione, è sicuramente un buon punto di partenza per ridurre al minimo il rischio di essere colpiti da un virus che è molto più frequente di quanto si tende comunemente a pensare. L’herpes labiale è un’infezione causata dall’herpes simplex tipo1 (HSV–1): generalmente il contagio avviene attraverso individui infetti o, ma in rari casi, per trasmissione dalla madre al momento della nascita. Tuttavia anche il sole è uno dei fattori che favoriscono l’insorgere di questo problema. E allora come comportarsi per prevenire l’herpes?

herpes labiale

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Quinoa, tutte le proprietà naturali!

Semi di Quinoa

La quinoa è un vegetale che trae origine dall’America latina, e che contiene numerose curiosità che, probabilmente, non conoscete. Una, per esempio, l’avete già letta: contrariamente a quanto ritengono i più, la quinoa non è un cereale, bensì un vegetale. L’equivoco è d’altronde palese: per il suo aspetto e per l’alto contenuto di amido, infatti, questo vegetale è spesso scambiata con un  cereale, con il quale tuttavia non ha strette relazioni. Nonostante ciò, la quinoa può essere però utilizzata in cucina al posto della pasta o del riso, rendendo questo alimento in grado di apportare delle caratteristiche e delle proprietà particolarmente uniche. Vediamole insieme.

 

Cosa contiene la quinoa?

Cominciamo da uno sguardo ai valori nutrizionali, per 100 grammi di prodotto. Un etto di quinoa contiene infatti 13,28 grammi di acqua, 14,12 grammi di proteine, 6,07 grammi di grassi (di cui 0,71 grammi saturi), 641,6 grammi di carboidrati (niente zuccheri), 7 grammi di fibre.  Da quanto sopra ne consegue che la quinoa è composta per circa il 60 per cento da carboidrati complessi e a basso indice glicemico, che possono supportare l’individuo a contenere i livelli di zuccheri nel sangue, e tenere sotto controllo la sensazione di fame.

Le proteine sono presenti in una dose pari al 14% e sono caratterizzate per un elevato valore biologico, contenendo aminoacidi essenziali come la lisina o la metionina. I grassi, pari al 6%, hanno elevato valore biologico come le proteine, poiché composti soprattutto da acidi grassi polinsaturi. Infine, si dia uno sguardo all’elevato valore di fibre alimentari, utili per poter dare al nostro apparato digerente una marcia in più. Tra i minerali maggiormente presenti, il potassio, il magnesio, il calcio, il ferro, il fosforo, lo zinco.

 

Come si può mangiare la quinoa?

La quinoa è un ingrediente estremamente versatile e, dunque, si presta molto bene a divenire protagonista di numerose ricette che arricchiranno di bontà e di praticità la vostra cucina. In particolare, giova ricordare come i semi di quinoa siano rivestiti dalle saponine, delle sostanze tossiche per il nostro organismo: proprio per questo motivo, prima di essere cotti, i semi di quinoa andrebbero risciacquati con acqua fredda. Il consiglio più ricorrente è quello di lasciare i semi di quinoa a mollo per alcune ore e, solo dopo questa fase di “pulizia”, la quinoa sarà pronta per poter essere cotta.

Per quanto attiene il procedimento per cucinare la quinoa, lo stesso è davvero molto semplice e, per certi versi, identico a quello che seguireste per cuocere la pasta: pertanto, mettete la quinoa in abbondante acqua bollente in una pentola per circa 20 minuti.

Per quanto infine concerne la varietà delle ricette, una rapida ricerca sulla rete vi dimostrerà quanto possano essere varie e diversificate le stesse. La quinoa, grazie alle sue ricche proprietà nutrizionali e alle sue caratteristiche tecniche, si presta infatti ad essere consumata in qualsiasi pasto della giornata. Per esempio, potete ipotizzare di consumare la quinoa a colazione, da unirsi con yogurt e frutta fresca a pezzi. Se preferite, invece, potete assumere la quinoa a pranzo o a cena con verdure o legumi, oppure come ingrediente per poter realizzare degli ottimi dolci.

Insomma, la quinoa è un ingrediente semplice e versatile da utilizzare per i vostri piatti, e considerate le sue prelibate qualità, val forse la pena compiere un piccolo sforzo e progettare in che modo si possa inserire all’interno della vostra alimentazione. Siamo certi che diverrà una fedele compagna per la vostra alimentazione quotidiana, e un fondamentale ingrediente per tante pratiche leccornie che avrete modo di preparare nella vostra cucina più sana e creativa.

 

La dieta che aumenta l’abbronzatura

Per stimolare l’abbronzatura bisogna fare molta attenzione alla dieta. Ci sono cibi considerati abbronzanti, perché ricchi di vitamina A e quindi in grado di stimolare la produzione della melanina, la responsabile della vostra tintarella. Quali sono gli alimenti che non devono mancare sulla nostra tavola per avere una pelle dorata?

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Il piatto che assorbe i grassi e combatte l’obesità

Per contrastare il diffondersi dell’obesità, è stato inventato un innovativo piatto, che assorbe i grassi. Si chiama AbsorbPlate ed è realizzato in collaborazione con la Thai Healt Foundation. Grazie a centinaia di piccoli buchi sul fondo, il piatto riesce a trattenere molto del grasso in eccesso dal cibo, permettendo di “asciugare” fino a 7 millilitri di olio dalle pietanze e ridurre anche 30 calorie a ogni portata. Che sommate tra loro possono diventare fondamentali nel perdere peso. A patto ovviamente di seguire comunque una dieta varia e bilanciata.

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La dieta mima digiuno può ridurre i sintomi della sclerosi multipla

Rallentare il decorso e diminuire i sintomi della sclerosi multipla. La dieta potrebbe fare anche questo, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cell Reports e condotto da Valter Longo dell’Istituto Firc di Oncologia molecolare di Milano e dell’Università della California Meridionale. Si tratta di una dieta mima digiuno, quindi altamente ipocalorica.

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La dieta Sirt, così è dimagrita Adele

dieta-sirtSe lo sono domandati in tanti e la cantante aveva svelato alcuni dei suoi segreti in occasione di un’intervista: proprio appena dopo la doppia data italiana del tour mondiale, all’arena di Verona il 28 e il 29 Maggio, scopriamo che Adele è dimagrita seguendo la dieta Sirt.

Grazie a questa dieta, secondo quanto riportato dal Daily Mail e dal New York Post, la popstar è riuscita a perdere 30 chili nell’arco di un anno, trovando una nuova forma smagliante. Il particolare programma alimentare, ideato dai medici nutrizionisti Aidan Goggins e Glen Matten, è seguito anche da molti sportivi inglesi e diverse celebrità.

Il metodo è spiegato in un libro già disponibile in libreria per le edizioni tre60, dal titolo “Sirt, la dieta del gene magro” con l’introduzione del dottor Nicola Sorrentino. È il sogno di chiunque quello di riuscire a smaltire i chili di troppo senza affrontare regimi alimentari troppo faticosi che impongono grandi rinunce. Attraverso la dieta Sirt si punta sull’attivazione di una particolare famiglia di geni che tutti possiedono, le sirtuine, sfruttando le virtù di una serie di nutrienti.

Le sirtuine hanno la capacità di regolare il metabolismo influendo sulla capacità del corpo di bruciare i grassi, stabilizzare l’umore e intervenire addirittura sui meccanismi della longevità. Per questa ragione il regime alimentare si chiama dieta del gene magro.

Il principio di base è quello di integrare nella dieta alimentare quotidiana una serie di “alimenti Sirt” che contengono nutrienti capaci di attivare le sirtuine producendo una perdita di peso più rapida ed efficace. Tra i cibi utili si trovano alimenti come mirtilli, agrumi, fragole, noci, cavolo, radicchio rosso, cipolla rossa, rucola, tè verde e peperoncino ma anche, a sorpresa, cioccolato fondente, vino rosso e caffè.

Per la prima volta si scopre dunque una dieta che non si basa sull’esclusione dei cibi ma sulla loro inclusione, scegliendo con particolare attenzione una determinata classe di alimenti tra cui quelli appena citati. Vi si aggiungono datteri, olio extravergine di oliva, grano saraceno, soia, capperi, prezzemolo e sedano.

Si tratta di alimenti comuni e facilmente reperibili, non costosi e correlati alle nostre abitudini basate sulla dieta mediterranea. Per aggiungere un tocco di creatività inoltre le ricette del libro sono state messe a punto con la collaborazione dello chef Alessandro Verdanelli.

Dieta vegana, come evitare carenze nutrizionali

Chi segue una dieta vegana ottiene numerosi benefici da un’alimentazione che fornisce molti vantaggi ma rischia anche di incorrere un carenze nutrizionali che possono diventare rischiose per la salute. Ecco come evitarle quando si sceglie la dieta vegana come stile di vita.

carenze nutrizionali

Escludendo dall’alimentazione i prodotti di origine animale quali carne e pesce ma anche uova e latticini, ciò che sembra mancare sono soprattutto le proteine, a cui però si supplisce sfruttando fonti proteiche diverse come legumi e derivati dalla soia. Ad essere più pericolose sono invece le carenze di vitamine e minerali.

Le carenze più frequenti che si riscontrano in chi segue una dieta vegana sono relative a ferro, calcio e vitamine B12 e D. Inoltre la grande presenza di fibre di una dieta ricca di vegetali limita l’assorbimento del calcio. L’esclusione di latte e derivati, dal canto suo, comporta scarse quantità di vitamina D mentre l’eliminazione della carne influisce sui livello di ferro e vitamina B12.

È dunque essenziale, quando si intraprende la via dell’alimentazione vegana, prestare la massima attenzione a questo aspetto per evitare di scoprire carenze nutrizionali che a lungo andare diventano dannose per il nostro organismo.

Per aumentare l’assunzione di ferro si possono privilegiare i legmi che ne sono ricchi ma anche broccoli, cavoli, verza e farinacei integrali, purché a lievitazione naturale. Per favorire l’assimilazione del ferro bisogna consumare nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C, per esempio frutta come l’ananas o agrumi come il limone. Bisogna però evitare nello stesso pasto i cibi ricchi di calcio, fitati e tannini che contrastano l’assorbimento del ferro. Sono per esempio caffè, tè, cioccolato e vino.

È buona abitudine inoltre arricchire la dieta di semi e frutta secca che forniscono buone quantità di zinco e ferro. Ricchi di zinco sono anche germe di grano, ceci, lenticchie e fagioli azuki. Quanto al calcio, invece, si trova in tutti i tipi di cavolo, nelle verdure a foglia tranne spinaci e bieta, nelle mandorle, nei cereali integrali, nei legumi e nei semi di sesamo.

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Caffè verde, proprietà e usi

Sul caffe’ verde ci sono tante teorie. C’è chi pensa sia il frutto di una miscela di caffè ed erbe. È realmente così? La risposta è no. E allora che cos’è? È miscela di varietà di caffè classiche, ma è crudo, cioè non ha subito il processo di torrefazione: ciò fa sì che i chicchi di caffè verde mantengano il loro originario, ovvero verde.

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La dieta contro la stitichezza

La stipsi è un problema molto diffuso che tanti di noi devono affrontare con tutti i problemi spesso connessi: dolore addominale, gonfiori e meteorismo, sensazione di intossicazione, difficoltà ad evacuare. L’alimentazione può aiutarci molto: scopriamo la dieta contro la stitichezza.

dieta contro la stitichezza

Posto che le cause vanno indagate con l’aiuto di un medico, se il problema è grave e duraturo, la dieta può fare molto nel gestire questo disturbo regolarizzando l’intestino, migliorandone la funzionalità e assumendo una serie di buone abitudini che possono fare la differenza.

Una dieta ben bilanciata, ricca di porzioni di frutta e verdura, è il primo passo per mantenere l’intestino in forma e perfettamente funzionante. È essenziale anche idratarsi a sufficienza e assumere buone quantità di fibre alimentari che stimolano in transito intestinale.

Bisogna prestare attenzione ad alcuni alimenti che a causa delle loro proprietà astringenti rendono più difficile la digestione e il transito intestinale, favorendo l’eliminazione delle scorie. Va dunque ridotto il consumo di limoni, riso, carote, patate e banane.

Tra gli alimenti consigliati ci sono tutte le verdure, crude o cotte, da consumare ad ogni pasto. Sono da preferire zucchine, broccoli, spinaci, cavolfiore, melanzane, carciofi e fagiolini. Ottimi anche minestroni, vellutate e passati per consumare le verdure in modo alternativo.

Non può mancare la frutta, meglio se consumata con la buccia che è ricca di fibre. Preferite prugne, fichi, albicocche e pere, ma anche kiwi, da consumare preferibilmente la mattina. Funziona bene anche la frutta cotta, soprattutto mele.

A tutto ciò aggiungete cereali integrali, legumi, yogurt e prodotti probiotici. Per condire usate olio d’oliva extravergine a crudo. Inoltre consumate almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, preferibilmente naturale, ma va bene anche sotto forma di tisane e infusi.

Non trascurate di praticare attività fisica con regolarità. Basteranno delle passeggiate quotidiane di 30-40 minuti, se non siete appassionati di sport. È inoltre importante cercare di educare il corpo ad una routine regolare, di conseguenza è essenziale mantenere i pasti regolari, non saltarli mai e masticare lentamente per facilitare la digestione.

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