I drink estivi meno calorici

D’estate si moltiplica le occasioni per stare fuori casa, bere qualcosa con gli amici, trascorrere la serata sorseggiando un cocktail: scopriamo quali sono i drink estivi meno calorici per non mandare a monte i sacrifici richiesti dalla dieta.

drink meno calorici

Un solo cocktail scelto con scarsa cura, lasciandosi trasportare dall’entusiasmo di una bella serata, può infatti alterare tutti i conteggi calorici della giornata, o addirittura della settimana. Non è necessario rinunciare, basta scegliere bene, moderare le quantità ed evitare di mangiare gli stuzzichini che spesso accompagnano i drink.

Birra chiara

La birra chiara è tra gli alcolici il meno calorico perché contiene solo 33 calorie ogni 100 ml.

Vino bianco

Anche il vino bianco è un ottimo alleato per chi è a dieta, perché limita le calorie a 70 ogni 100 ml.

Bellini

Tra i cocktail il Bellini è il più leggero perché con i suoi 70 ml di spumante e 30 ml di pesca a cui si aggiunge ghiaccio resta fresco e piacevole con sole 31 calorie.

Aperol spritz

Uno spritz è sempre un’ottima scelta per l’aperitivo, purché si evitino le noccioline che lo accompagnano. Ha solo 80 calorie a fronte dei 140 ml contenuti nel bicchiere.

Gin tonic

Un bicchiere di gin tonic contiene 120 calorie se contiene 6 parti di acqua tonica e 4 di gin. Se vi piace più forte le calorie salgono.

Martini dry

Un ottimo Martini dry a base di Vermouth e gin, con tanto di oliva, costa solo 97 calorie.

Mojito

Il mojito è il cocktail dell’estate ma non è affatto leggero come sembra: il perfetto mix di rum, lime, zucchero di canna, selz, ghiaccio e menta ci fa gola ma aggiunge alla nostra dieta ben 200 calorie.

Caipirinha

Per il suo contenuto di zucchero anche la caipirinha non è il più leggero dei cocktail, contiene 254 calorie per 150 ml di bevanda. Una volta tanto, tuttavia, è un piacere che ci si può concedere.

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Dieta chetogenica, utile anche contro il mal di testa

Mal di testa? La soluzione potrebbe risiedere nella dieta chetogena. Che cos’è? Si basa sull’uso di un comportamento alimentare a base di proteine e di grassi con una riduzione drastica della componente degli zuccheri. Questa dieta è già stata utilizzata in passato in altre forme di interesse neurologico, per esempio per la terapia dell’epilessia farmaco-resistente, però non si sapeva che avesse un effetto favorevole anche nell’emicrania.

carboidrati-proteine

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Le calorie del gelato artigianale e confezionato

Le calorie del gelato variano a seconda del gusto che scegliamo, della quantità che mangiamo ma anche in base alla tipologia di gelato, se artigianale o confezionato industrialmente. In linea di massima per tenere sotto controllo il conteggio calorico l’ideale è scegliere una coppetta alla frutta artigianale anziché un cono confezionato. Scopriamo i dettagli.

calorie del gelato

Coppette con gelati alla frutta

In media una coppetta piccola alla frutta contiene circa 65 calorie, che scendono a 60 se scegliete il limone ma salgono a 150 se optate per il cocco. Se la coppetta diventa media le calorie salgono a 110, che diventano 160 se la coppetta è grande.

Coppette con gelati cremosi

Quando scegliamo un gusto a base di crema le calorie da considerare sono 95 per la coppetta piccola, si raddoppiano per la coppetta media. Si introducono meno calorie se il gelato è a base di yogurt, con 65 calorie per la coppetta piccola e 132 per quella grande.

Le calorie di una coppetta piccola alla vaniglia sono 70, diventano 90 per la coppetta alla nocciola o al pistacchio. Il fiordilatte offre 110 calorie, idem per il gusto al cioccolato. L’ammontare calorico ovviamente cresce al crescere delle dimensioni della coppetta.

Coni con gelati alla frutta

Le calorie aumentano se al gelato associamo il cono di cialda anziché consumarlo nella coppetta di carta. Per un cono grande di gelato a base di frutta le calorie da conteggiare sono 130. Non vale per il cocco, che ha invece 250 calorie.

Coni con gelati cremosi

Per i coni alla crema le calorie sono maggiori. Un cono piccolo con gelato cremoso conta in media 115 calorie che diventano 220 per un cono più grande. Se scegliete il gelato allo yogurt ve la cavate con 85 calorie per la dimensione piccola, 152 calorie per il cono medio.

Scopriamo qualche gusto più specifico per farci un’idea più precisa: il cono piccolo alla panna ha 93 calorie, quello alla nocciola 110. Con il pistacchio le calorie diventano 110, con il fiordilatte 120, uguale per il cioccolato.

Gelati confezionati

Le calorie dei gelati confezionati sono generalmente più di quelle di un gelato artigianale. Per un gelato al biscotto da 60 grammi considerate circa 180 calorie, che salgono a 220-260 per un gelato da 80 grammi. Lo stecco al cioccolato consta di 130 calorie, che diventano 180 se il gelato è un croccante. Per quello alla frutta il conteggio è minore e compreso tra 60 e 90 calorie.

Per un cornetto alla panna le calorie schizzano a 233 calorie, che raggiungono le 330 se le dimensioni sono maxi e con l’aggiunta di granella e cioccolato. Il vantaggio dei gelati confezionati è che le calorie sono visibili sull’etichetta. Resta vero però che il piacere di un gelato, di tanto in tanto, è bene concederselo senza calcolatrice. A patto di non esagerare.

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Le varietà colorate di frutta e la verdura sono più nutrienti di quelle tradizionali

La frutta e la verdura non devono mai mancare nella nostra alimentazione. Ma quale scegliere? A rispondere a questa domanda è la studiosa americana Jo Robinson nel suo recente saggio Piacere selvaggio. La tesi del libro è che, tra i tanti tipi di frutta e verdura attualmente in commercio, è bene preferire le varietà che conservano più nutrienti di altre, magari sottoposte a trattamenti di conservazione e selezione.

carote polpa scura Fucino

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Rio 2016, si festeggia la rivincita dei carboidrati nella dieta dello sportivo

I carboidrati non sono quel demonio che molto spesso ci hanno fatto credere. La pasta sarà protagonista delle Olimpiadi di Rio 2016, durante cui si celebra la rivincita dei carboidrati nell’alimentazione dello sportivo: saranno 2.700 i kg di pasta italiana in Brasile, sufficienti a preparare più di 1.000 piatti di spaghetti & fusilli al giorno per le 3 settimane di gare per atleti e addetti ai lavori.

pasta senza calorie

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Dieta mima digiuno per le difese immunitarie

La dieta mima digiuno aiuta a rinforzare le difese immunitarie, lo dimostrano studi recenti che hanno scoperto come ridurre le calorie abbia effetti protettivi sulla salute. Secondo Valter Longo, che sostiene questo regime alimentare ed esce in Settembre con un nuovo libro sul tema, la dieta mima digiuno ha ottimi effetti sul sistema immunitario.

dieta mima digiuno

La novità riguarda coloro che sono ammalati di tumore: la dieta mima digiuno, in combinazione con la chemioterapia, agisce positivamente sul sistema immunitario che diventa più forte e capace di fronteggiare l’avanzata della malattia.

L’ultimo studio sull’argomento ha riguardato il cancro al seno e il melanoma ed è stato condotto proprio dal gruppo di Valter Longo che dirige l’istituto di longevità della University of Southern California di Los Angeles ed è responsabile del laboratorio di Longevità e Cancro dell’IFOM di Milano.

Nel contempo, un altro studio apparso sulla rivista BMC Cancer ha dimostrato che la dieta mima digiuno su pazienti oncologici protegge il corpo dagli effetti collaterali del trattamento chemioterapico.

Di cosa si tratta, con precisione? L’idea di base della dieta è quella di simulare il digiuno all’interno di un regime alimentare ipocalorico. Studi recenti hanno evidenziato come possa avere ricadute positive su organismi sani, prolungandone la vita, come su organismi ammalati, migliorando le difese del sistema immunitario.

Ponendo le cellule maligne in condizione di malnutrizione, l’efficacia della chemioterapia risulta potenziata. La crescita di tumori si rallenta, le cellule sane risultano più protette. Secondo gli studi dei ricercatori, 3 cicli di dieta mima digiuno abbinati a terapia a base di doxorubicina determinano l’aumento del 33% dei globuli bianchi e il raddoppio delle cellule progenitrici del midollo osseo che creano cellule T, cellule B e cellule K, efficaci nel contrasto del tumore.

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3 ricette di secondi vegan

Non è così complicato preparare un pasto vegano, neanche se siete alle prime armi con questo regime alimentare che rinuncia ai prodotti di origine animale: ecco 5 facili ricette di secondi vegan da portare in tavola in pochi minuti.

ricette di secondi vegan

Burger di lenticchie

Ingredienti (per 4 burger)
1 grande tazza di lenticchie cotte e scolate
1 cucchiaio di succo di limone
1 fetta di cipolla
1 manciata di verdure a scelta (patate, broccoli, spinaci… )
Sale e olio q.b.

Procedimento
Soffriggete la cipolla, unite tutti gli ingredienti e frullateli. Il composto deve diventare morbido ma non liquido. Conservate la pastella ottenuta in frigorifero per qualche ora, così si addenserà e non sarà necessario ricorrere alle uova. Usando le mani formate i burger. Cuocete in forno a 180 gradi per mezz’ora. A cottura quasi completa girateli per farli dorare da entrambi i lati.

Frittata senza uovo

Ingredienti
750 ml di acqua
350 gr di farina di ceci
Mezzo bicchiere di olio
Verdure a scelta
Sale e pepe q.b.

Procedimento
In una terrina unite farina di ceci, sale e pepe, aggiungete gradualmente acqua e olio fino a ottenere un impasto mediamente denso. Usate una frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiungete le verdure tagliate a pezzetti, crude o cotte, e amalgamate bene. Versate in una teglia oliata e infornate a 220 gradi per mezz’ora. A forno spento attivate il grill per altri 15 minuti. In alternativa potete cuocere la frittata in padella.

Polpette di ceci e zucchine

Ingredienti
1 grande tazza di ceci cotti e scolati
2 fette di cipolla
2 zucchine grandi
Pan grattato q.b.
Sale e olio

Procedimento
Soffriggete la cipolla, aggiungete le zucchine a rondelle e portate a cottura. Frullate le zucchine insieme ai ceci, aggiungendo il pan grattato fino ad ottenere un composto ben sodo. Conservate il preparato in frigorifero per qualche ora in modo che si addensi. Aggiustate di sale, dunque formate le polpette e infornatele a 180 gradi per mezz’ora. In alternativa potete cucinarle in padella.

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2 ricette per insalate estive light e fantasiose

Una bella insalata in estate è sempre la soluzione migliore, se poi è light è ancora meglio. Ecco quindi due ricette un po’ fantasiose, che sfruttano il riso e l’orzo. Nella seconda c’è anche il tonno, che deve essere al naturale. Non manca nulla per un pasto completo.

Dimagrire riducendo calorie sera

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Tutte le alternative allo zucchero

Lo zucchero è da tempo ormai demonizzato, spesso ridotto, talvolta addirittura eliminato dall’alimentazione: scopriamo quali sono tutte le alternative allo zucchero per sostituirlo con alimenti più salutari capaci di dolcificare le nostre preparazioni in modo naturale.

alternative allo zucchero

Fruttosio

Il fruttosio è il dolcificante più diffuso, presente naturalmente nella frutta. Non rilascia insulina, cosa che avviene con il glucosio e il saccarosio, e perciò va preferito allo zucchero raffinato. Tuttavia viene assorbito rapidamente dal fegato, dunque non bisogna comunque esagerare perché viene immagazzinato immediatamente.

Miele

Anche il miele va consumato con moderazione perché viene assorbito molto velocemente essendo uno zucchero semplice composto da fruttosio e glucosio. Le sue molte proprietà tuttavia ce lo rendono preferibile ad altri tipi di dolcificante. Purché si scelga di qualità.

Sciroppo di agave

L’agave è estratto in forma di sciroppo dalla pianta omonima. È importante scegliere il prodotto naturale realizzato secondo tecniche tradizionali, anche se più costoso, rispetto ai succedanei additivati con fruttosio.

Melassa

Sottoprodotto che si ottiene dalla lavorazione dello zucchero di canna, ha la consistenza di uno sciroppo e un colore scuro. È un’ottima fonte di vitamine e minerali.

Sorbitolo

Ideale per i diabetici perché richiede poche quantità di insulina, si ricava generalmente dallo sciroppo di mais ma si trova anche in alcuni frutti come datteri, susine e prugne. È leggermente lassativo, dunque va consumato con moderazione.

Xilitolo

Stesso effetto lassativo per lo xilitolo, che ha basso contenuto calorico e non richiede insulina per la sua metabolizzazione. Si trova nelle fibre di alcune piante quali canna da zucchero, betulla e mais.

Sciroppo d’acero

Ricavato dalla linfa dell’omonimo albero, contiene sostanze antinfiammatorie e antiossidanti oltre a molti minerali. È ideale per chi ha problemi di digestione. È bene sceglierlo con cura, favorendo lo sciroppo d’acero al naturale e non i prodotti “a base di” sciroppo d’acero che ne contengono piccole quantità.

Sciroppo di riso

Noto anche come malto di riso, è composto da tre zuccheri, il maltosio, il glucosio e il maltotriosio.

Sciroppo di malto

Deriva dal malto d’orzo, è scuro e ricchissimo di vitamine e minerali. È l’ideale da utilizzare in cottura, per esempio per preparare deliziose frittelle.

Zucchero di palma

Noto anche come sago, si ricava dai fiori della pianta. Contiene vitamine del gruppo B e ha un basso indice glicemico, quindi è adatto a chi segue un regime alimentare ipocalorico allo scopo di perdere peso.

Zucchero di palma da cocco

In forma liquida, si ricava dalla linfa delle noci di cocco. È ricco di vitamine del gruppo B e minerali ma anche di acidi grassi, antiossidanti e polifenoli. Contiene inoltre inulina che ha effetti benefici sulla flora intestinale.

Stevia

Diventata di moda negli ultimi anni, la stevia è una pianta sudamericana da cui si ricava l’omonimo dolcificante vegetale che in Europa è stato ammesso solo nel 2011. Ha un potere dolcificante di circa 300 volte maggiore rispetto il saccarosio. Bisogna osservare con attenzione le etichette per scegliere un prodotto puro e non additivato con aromi o destrosio.

Sciroppo di yacon

Deriva dalla radice della omonima pianta, parente del girasole. Ha un sapore che ricorda quello di una pera e di una mela. È ricco di probiotici, minerali e vitamine e ha un basso indice glicemico.

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I cibi che proteggono i capelli dal sole

Pelle e capelli, in estate, sono davvero messi a dura prova dagli effetti ossidanti del sole. Le nostre chiome tendono a seccarsi, a disidratarsi, a diventare più fragili e spesso assumono anche colorazioni improbabili, soprattutto se abbiamo come base una tinta o dei riflessi colorati. Ecco quindi che la dieta ci viene in aiuto. Ci sono dei cibi fondamentali per mantenere in salute i nostri capelli.

capelli

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Shiso, erba aromatica con tante proprietà

È un’erba aromatica dalle mille proprietà quella che scopriamo oggi, utile come pianta officinale, come alleato in cucina e persino come elemento ornamentale: si chiama shiso, viene dall’Oriente e il suo nome scientifico è perilla frutescens.

Shiso

Si coltiva in Giappone, Corea e Cina ed è molto utilizzata come erba aromatica in cucina, sia per il suo gusto originale – è simile al basilico nell’aspetto ma vicino all’anice nell’aroma – che per le sue proprietà medicinali note sin dall’antichità. Scopriamole.

Tra i valori nutrizionali degni di nota spiccano alti contenuti di minerali tra cui calcio, ferro, fosforo e potassio. La pianta è inoltre ricca di vitamine A, B2 e C e agisce positivamente sulla regolazione del colesterolo nel sangue grazie al contenuto di acido linoleico.

In erboristeria se ne utilizzano le foglie per curare tosse, febbre, raffreddore ed eruzioni cutanee grazie alle sue proprietà antinfiammatorie. Una tisana a base di shiso inoltree favorisce la digestione e la diuresi.

Le foglie, sia fresche che secche, si usano però anche per preparare condimenti e salse o come contorno per i secondi piatti. Spesso le foglie di shiso si utilizzano in Oriente per condire il riso, per le marinature, per accompagnare sushi e sashimi. Si usa anche per decorare o aromatizzare diverse bevande, dai cocktail ai distillati fino ai più classici infusi.

Tra gli altri usi delle foglie di shiso si segnalano inoltre le zuppe e le insalate ma anche tutti i piatti nei quali si sfruttano normalmente le alghe. Dalla stessa pianta, infine, si estrae anche un dolcificante naturale.

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I cibi spazzatura più nocivi alla salute

Tutti pazzi per i cibi spazzatura. È inutile negarlo, facciamo i salutisti, ma poi è difficile resistere alla tentazione. Il junk food, così come lo chiamo gli inglesi, mina costantemente la nostra linea e la nostra salute: è la prima causa di obesità infantile e di colesterolo alto e da numerosi effetti nocivi.

Junk food

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3 Tisane allo zenzero per depurarsi e dimagrire

Lo zenzero è una pianta erbacea perenne, nota anche come Ginger (in inglese). La parte più interessante, soprattutto perché vanta numerose proprietà tra cui quella digestiva e dimagrante, è la radice, ovvero il rizoma, che è ricco di olio essenziale, gingerina, zingerone, resine e mucillagini. Se durante l’estate 2016 volte mantenervi naturalmente in forma ecco 3 interessanti ricette per gustose tisane.

tisana allo zenzero

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La lista dei cibi contaminati secondo Coldiretti

La Coldiretti avvisa i consumatori stilando una lista di cibi contaminati che è meglio non consumare per le preoccupazioni che possono comportare sulla nostra salute. I primi posti della classifica li conquista la Cina che già nel 2015 aveva un triste primato per le segnalazioni di prodotti alimentari non a norma di legge secondo l’Unione Europea, perché contaminati o additivati.

lista dei cibi contaminati

Secondo le analisi, il 92% dei broccoli di provenienza cinese è contaminato da residui chimici. Lo sono anche il prezzemolo vietnamita con il 78% di contaminazione e il basilico indiano, con il 60%. Sono questi, ma non solo, i cibi più pericolosi che entrano nella “Black list dei cibi contaminati” che la Coldiretti ha stilato sulla base delle analisi dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare.

L’occasione è stato il Rapporto 2015 sui Residui dei Fitosanitari in Europa presentato a Napoli in concomitanza con la mobilitazione degli agricoltori italiani che chiedono la difesa dei prodotti locali e la valorizzazione della dieta mediterranea.

Della lista di Coldiretti entrano a far parte le melagrane egiziane insieme a fragole e arance, importate in Italia grazie a speciali agevolazioni europee. Si trovano inolre il peperoncino thailandese, i piselli del Kenya, i cocomeri e i meloni dominicani e la menta marocchina, tutti con residui chimici fuori norma.

Il caso del Marocco è eclatante. Si tratta infatti di un altro paese, insieme all’Egitto, a cui l’Unione Europea ha concesso speciali agevolazioni per l’esportazione di frutta e verdure che hanno finito per avere ricadute negative sulla produzione interna italiana.

La produzione marocchina peraltro si serve di pesticidi vietati in Europa, a differenza di quella italiana che per norma non può utilizzarli. Dunque oltre al danno economico va considerato anche, e soprattutto, quello sulla salute.

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La dieta senza sale per superare la prova costume

Siete preoccupate della prova costume? Manca poco e purtroppo la ritenzione idrica la fa ancora da padrone. E allora provate la dieta less salt no fault (con meno sale non sbagli), messa a punto dalla nutrizionista e naturopata Elisabetta Orsi in collaborazione con Aquasalis, start up svizzera che ha formulato il primo sale senza sale. Ecco le regole da rispettare.

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Un caffè sempre perfetto

capsule caffèLa rivoluzione nella preparazione del caffè è ormai già avviata e ha quasi raggiunto le case di tutti gli italiani. Oggi l’utilizzo di cialde e capsule è sempre più diffuso, anche perché questi prodotti predosati offrono molteplici vantaggi rispetto al classico caffè in polvere.

Comodo e pratico
Sicuramente il motivo principale del successo delle capsule e delle cialde di caffè è la praticità: grazie al fatto che il caffè è già perfettamente e precisamente dosato, si ottiene ogni volta una tazzina perfetta, potendo anche scegliere tra miscele dall’aroma particolare o con aggiunta di ingredienti esotici. Molte aziende propongono anche caffè gourmet, degni del migliore bar di Trieste o di Torino: non serve andare in torrefazione ogni settimana per avere una tazzina di caffè ideale, perché le capsule sono sigillate, quindi conferiscono a ogni caffè l’aroma del pacchetto appena aperto. Il tutto senza sporcare, senza rovesciare polvere in cucina, senza dover seguire delle strane regole sentite al lavoro o lette su internet. Molte aziende che producono caffè propongono ai loro clienti anche la possibilità di acquistare dei pacchetti con capsule di caffè diversi, in modo da preparare una tazzina diversa e originale ogni volta che lo si desidera.

Un caffè che accontenta tutti
Il successo del caffè pre dosato sta anche nell’ampia proposta disponibile sul mercato. In genere ogni macchinetta per espresso necessita di acquistare le capsule della giusta forma, ma sono molte le aziende che offrono ai loro clienti capsule con prodotti diversi, disponibili in formato adatto ad ogni tipo di macchinetta disponibile nei negozi. Si apre così un mondo di profumi e di aromi, adatti anche ai più esigenti appassionati di caffè. Sono molte le aziende che producono capsule che propongono anche particolari prodotti, come ad esempio il caffè con il latte in polvere, diverse tipologie di tè e infusi o anche, in alcuni casi, bevande calde di altro tipo: caffè d’orzo o al ginseng. Fino a qualche tempo fa era necessario acquistare il caffè esclusivamente dall’azienda che forniva la macchinetta espresso, oggi sono invece disponibili numerose marche di capsule compatibili Lavazza a Modo mio, o anche Nespresso, per accontentare tutti gli appassionati.

Ricette con shirataki di konjac

Gli shirataki di konjac sono un alleato prezioso per chi non sa rinunciare all’abitudine di un piatto di pasta ma vuole tagliare drasticamente i carboidrati dalla dieta. Si tratta di spaghetti privi di glutine e carboidrati, con basso apporto calorico e alto contenuto di fibre.

shirataki di konjac

Ricavati dalla radice di konjac, provengono dal Giappone e offrono appena 10 calorie per 100 grammi di prodotto. Ma come prepararli? Ecco alcune ricette per un piatto gustoso e originale, amico della dieta dimagrante.

La preparazione è quella dei classici spaghetti di grano, vanno immersi in acqua bollente e cotti per 7 minuti, dunque scolati e conditi. Potete scegliere salse, sughi, verdure o qualunque cosa la fantasia vi proponga. Noi vi suggeriamo 3 varianti di condimento.

Shirataki con gamberi e formaggio fresco

Ingredienti
Spaghetti shirataki, 1 confezione
250 gr di gamberetti
1 cucchiaio di formaggio fresco cremoso tipo Philadelphia
Un po’ di latte
Sale, pepe e zafferano

Preparazione
Bollite i gamberetti, scolateli e saltateli in padella con un po’ di latte e il formaggio fresco. Aggiungete sale, pepe e zafferano fino ad ottenere una crema fluida e non troppo liquida. Cuocete gli shirataki, scolateli e saltateli in padella con la salsa per mantecare prima di servire.

Shirataki con curry e tacchino

Ingredienti
Spaghetti shirataki, 1 confezione
2 cucchiai di curry
1 vasetto di yogurt magro
400 gr di tacchino a tocchetti
2 patate dolci
1 spicchio di aglio
Sale, olio, cipolla e zenzero tritato

Preparazione
Sbollentate le patate tagliate a pezzi in acqua salata. In una ciotola unite yogurt, sale e spezie. Versatevi i bocconcini di tacchino e lasciate marinare per 30 minuti. In una padella rosolate la cipolla in olio, aggiungete il tacchino con la sua salsa e le patate e lasciate cuocere per 20 minuti a fuoco lento. Cuocete intanto gli spaghetti, scolateli e saltateli nella salsa in cui avete cotto il tacchino. Serviteli insieme.

Shirataki alle verdure con salsa di soia

Ingrendienti
Spaghetti shirataki, 1 confezione
2 zucchine
1 carota
1 cipolla
100 gr di piselli
Funghi
Salsa di soia
Sale, olio e peperoncino

Preparazione
Cuocete i piselli, scolateli. Mondate cipolla, carote, zucchine e funghi, riduceteli a tocchetti e saltateli in padella con un po’ d’olio, terminando la cottura con l’aggiunta dei piselli. Cuocete gli spaghetti, scolateli e saltateli in padella con le verdure a fuoco alto. Condite con la salsa di soia.

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