Maqui, la nuova bacca della lunga vita

Conosciute anche come “il mirtillo della Patagonia”, le bacche di Maqui sono uno degli alimenti più chiacchierati del web negli ultimi mesi. Sarebbero infatti delle bacche dalle elevate proprietà nutritive e dalle caratteristiche nutrizionali particolari, ed esattamente come le bacche di Goji sarebbero uno di quei cibi talmente ricchi di antiossidanti da poter essere considerati degli elisir di lunga vita.

I frutti della pianta del Maqui conterrebbero quindi un potente antiossidante, ed infatti sono molto ricche di antocianine, e in particolare di delfini dine, dei flavonoidi di origine vegetale che hanno anche un potere antibatterico contro agenti diversi agenti patogeni. Inoltre le bacche di Maqui avrebbero un’alta concentrazione di vitamine, in particolare dei gruppi E e B, proprio come quelle di Goji, le Acai e il ribes. Resta ancora da capire quali siano effettivamente i benefici per la salute, anche perché a livello scientifico non sono emerse conferme sufficienti di questi effetti straordinari. Quello che è certo è che alti livelli di delfinidine stimolano notevol­mente l’enzima della vita, ossia quell’interruttore metabolico presente in ogni cellula che aumenta la produzione di energia chimica fornita dalle calorie alimentari, e al contempo rallenta il processo d’invecchiamento.

In generale però, le bacche di Maqui sono considerate un ottimo rimedio per contrastare l’invecchiamento cutaneo, per controllare il colesterolo, per curare i malanni stagionali e le infiammazioni dell’apparato respiratorio e anche per dimagrire perché pare abbiano la capacità di far bruciare i grassi più rapidamente. Inoltre le bacche di Maqui hanno importanti proprietà medicinali: antibatteriche, toniche ed astringenti, analgesiche e febbrifughe, antitumorali e sono più antiossidanti delle bacche di Acai.

Tisana allo zenzero per dimagrire e depurare, ricetta

La tisana allo zenzero è una bevanda perfetta per depurarsi, drenare e dimagrire. Lo zenzero infatti è una spezia dalle numerose proprietà che è in grado di stimolare il metabolismo accelerando il consumo dei grassi in eccesso. Inoltre depura l’organismo dalle tossine e dalle scorie. Utilizzato negli infusi o nelle ricette di cucina, lo zenzero è ricco di antiossidanti, ha proprietà antinfiammatorie, favorisce la digestione, ed è ricco di vitamina B6, sali minerali, calcio, ferro, fosforo, potassio. La radice di zenzero infine aiuta anche a smorzare il senso di fame.

Tisana depurativa allo zenzero, ricetta

Ingredienti
Un litro di acqua
20 fettine di zenzero
Succo di un limone
Due cucchiai di stevia

Procedimento
Portate a bollore l’acqua e versatevi le fettine di zenzero. Fate bollire tre minuti e poi spegnete il fuoco e lasciate lo zenzero in infusione per 15 minuti. Filtrate la tisana ottenuta e versatela in una caraffa. Aggiungete il succo di limone e dolcificate a piacere con la stevia.

Quando bere la tisana allo zenzero

Potete bere la tisana allo zenzero al mattino a stomaco vuoto, 15 minuti prima di fare colazione. Bevetela anche la sera prima di andare a dormire e un’altra volta durante la giornata fino a terminarla. Non ci sono limiti nell’assunzione dello zenzero, ma non esagerate. Potete tranquillamente bere la tisana drenante due volte a settimana.

Integratore a base di triptofano, a cosa serve

Il triptofano è un amminoacido essenziale per l’organismo umano. Il nostro organismo non può sintetizzarlo autonomamente ed è per questo che il triptofano deve essere assunto attraverso gli alimenti. Oltre ad essere un amminoacido chiave nella sintesi proteica, il triptofano rappresenta il punto di partenza per la sintesi di alcune sostanze biologiche, come la serotonina e la niacina.

La serotonina è un neurotrasmettitore, nota anche come “ormone del buonumore”, la serotonina può essere convertita in melatonina, importantissima nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Per questi motivi integratori a base di triptofano vengono prescritti a chi soffre di intolleranza al lattosio, nei casi di depressione o di ansia ma anche in tutti quei casi nei quali si riscontra una scarsa presenza di triptofano e quindi di serotonina. Gli integratori di triptofano sono presi di frequente per combattere l’insonnia e possono essere utili per contrastare i disturbi dell’umore e il mal di testa della sindrome premestruale.

Gli integratori possono aiutare ma la fonte principale di assunzione del triptofano deve sempre essere l’alimentazione. I cibi più ricchi di triptofano sono i legumi, le carni, il pesce, i latticini e le uova ma anche il cioccolato, le arachidi, l’alga spirulina ed i semi di sesamo.

Se invece pensate di assumere un integratore è importante scegliere un produttore affidabile. Potete cercare il simbolo “USP”, che significa che l’integratore è stato testato e contiene i giusti ingredienti nelle quantità adeguate. In generale, evitate di assumere triptofano senza controllo del medico ed in ogni caso non fatelo se siete in gravidanza, se state allattando, se avete problemi ai reni o se state prendendo altri medicinali sedativi.

I cibi per una pelle più luminosa

Scegli i cibi giusti e avrai una pelle più luminosa e in salute. Se a tavola facciamo le scelte giuste possiamo stimolare i geni buoni, quelli che ci aiutano a mantenerci giovani, e spegnere i geni cattivi, cioè quelli che causano l’invecchiamento della pelle. Il segreto sta nella scelta degli alimenti antiage, quelli che sono in grado di stimolare le proteine cellulari e che favoriscono il rinnovamento della pelle.


Tra questi, sicuramente ci sono gli alimenti alla base della dieta mediterranea come l’olio extra vergine di oliva, ricchissimo di antiossidanti, oppure l’uva rossa ricca di polifenoli, oppure il pesce azzurro fresco ricco di Omega 3 e poi la frutta, la verdura e i cereali che come è noto esercitano sulla pelle una funzione plastica, favorendone il rinnovamento.

Per avere una pelle giovane è preferibile scegliere i carboidrati integrali perché quelli raffinati hanno un indice glicemico elevato che tende a rendere la pelle più rilassata, poco densa, dall’aspetto precocemente invecchiato. In una dieta per una pelle luminosa non possono mancare le proteine animali. Cibi come la carne di maiale, il salmone, il pollo e le proteine animali in generale contengono la creatina che stimola la produzione di collagene ed elastina, indispensabili per sostenere la pelle e proteggerla dall’invecchiamento.

Anche i grassi hanno la loro importanza e in particolare gli Omega 3 presenti nel pesce e i grassi presenti nella mandorle o nelle noci. Da evitare invece i grassi idrogenati di cui sono ricchi i prodotti industriali che sono molto dannosi anche per la pelle.

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Dieta Lemme, è pericolosa?

Alberico Lemme, farmacista, è l’ormai noto autore della “filosofia alimentare” che avrebbe fatto perdere 17 chili a vip come Flavio Briatore in poco più di un mese. Nota anche come la dieta degli “spaghetti a colazione”, proprio perché propone di mangiare grandi quantità di pasta come primo pasto della giornata, la dieta Lemme è ultimamente anche al centro del dibattito in tv tra sostenitori e assoluti oppositori.

Ma la dieta Lemme fa veramente male? Per rispondere a questa domanda abbiamo cercato di analizzare le sue regole. Di buono la dieta Lemme ha di sicuro l’obbligo di rispettare determinate fasce orarie per consumare i pasti. Questa infatti è un’ottima abitudine perché il nostro corpo ad esempio è più disposto ad assimilare meglio i carboidrati durante le prime ore della giornata e molto meno la sera.

Su altri aspetti della dieta invece bisogna essere molto più attenti. Ad esempio il dottor Lemme suggerisce la totale rinuncia al sale, che però – sebbene andrebbe regolato nella nostra alimentazione – non può essere del tutto eliminato perché si corre il rischio di avere capogiri, debolezza e cali di pressione.

Un’alimentazione in cui si possono mangiare quantità illimitate di pasta a colazione e di carne a pranzo è rischiosa anche perché non educa al corretto rapporto con il cibo, un rapporto che implica anche la scelta di alimenti variegati, come carboidrati, proteine verdure e frutta, senza rinunciare a niente. Infine la dieta Lemme propone un dimagrimento troppo veloce per non essere pericoloso. Una dieta salutare deve permettere di perdere al massimo 4 chili al mese o poco più. Perdere molto peso in poco tempo può significare fare un danno irreparabile al nostro corpo che perde sia la massa grassa che i tessuti nobili della massa magra.

 

Dieta del riso per dimagrire in 9 giorni

In molti sono convinti che la pasta o il riso siano alimenti che fanno ingrassare. Niente di più falso! In realtà un alimento come il riso è un valido alleato nella dieta perché dona un senso di sazietà duraturo, stimola la diuresi ed è facilmente digeribile. Il riso inoltre è ricco di vitamine del gruppo B ed ha anche un effetto detox utile dopo giorni di abbuffate. Con la dieta del riso in 9 giorni potrete perdere qualche chilo e rimettervi in forma.

Esistono tantissimi tipi di riso e se lo aggiungerete alla dieta con qualche piccolo accorgimento potrete perdere peso facilmente. Le regole da rispettare per la dieta del riso sono poche ma importanti. Innanzitutto il riso va accompagnato con le proteine magre perché in questo modo si aumenta il senso di sazietà. La prima fase della dieta dura 3 giorni e in questo periodo bisogna assumere 800 calorie al massimo ed evitare gli alimenti ad alto contenuto di sodio. Si possono mangiare quindi riso, verdure, frutta. Un esempio: colazione con una crema di riso dolce e frutti rossi, pranzo con riso integrale bollito condito con un filo di olio evo e un frutto, cena con una minestra di riso con verdure e verdure lessate a parte.

Nella seconda fase della dieta invece si possono assumere fino a 1200 calorie al giorno e bisogna sempre strutturare i pasti mettendo insieme una porzione di riso con molte verdure. Il pesce o la carne si possono mangiare una sola volta a settimana. Fate quindi attenzione: la dieta del riso può funzionare ma solo per periodi brevissimi di tempo, perché non si tratta di una dieta equilibrata e in ogni caso prima di seguirla chiedete consiglio ad un esperto nutrizionista.

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3 idee per una colazione light e nutriente

Una colazione sana e dietetica è il primo passo per stare bene, cominciare la giornata con la giusta carica di energia e magari iniziare a perdere peso. Per essere nutriente e aiutarvi a dimagrire deve essere a base di prodotti genuini, molte fibre, frutta e preferibilmente alimenti integrali. Questo significa che brioche confezionate, dolciumi, cioccolato o prodotti industriali a base di zucchero devono essere totalmente eliminati.


La seconda regola è variare. La colazione deve essere ogni giorno diversa per aiutarvi a dimagrire perché in questo modo assumerete alimenti diversi e non rischierete di annoiarvi con i soliti cibi. Alternate colazioni salate e dolci e non dimenticate la frutta.

La prima idea è la colazione a base di uno yogurt magro, 30 gr di cereali integrali, un caffè o un tè. Con questa colazione inizierete la giornata con la giusta carica di energia ma in tutta leggerezza. Potete anche aggiungere 3 mandorle o 3 noci.

Se vi piace la colazione salata preparate due uova sode, oppure una omelette con due uova utilizzando pochissimo olio. Potete mangiare le uova con un pomodoro a fette oppure con un frutto (massimo 100 grammi) e una fettina di pane integrale (40 grammi). La colazione a base di proteine aiuta a dimagrire ma le uova si possono mangiare solo una volta a settimana.

Infine potete fare una colazione all’italiana con 200 ml di latte parzialmente scremato, tre biscotti ai cereali e un caffè; oppure 150 ml di latte e due fette biscottate integrali con un velo di miele; oppure 100 ml di latte, una fetta biscottata e una mela o una pera oppure una spremuta di arancia.

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Dimagrire mangiando una porzione di legumi al giorno

Una porzione di legumi al giorno aiuta a dimagrire e l’aggiunta di una porzione di fagioli, lenticchie, ceci piselli aiuta a favorire la perdita di peso. E’ questo il risultato di uno studio che ha evidenziato come chi mangia legumi tende a perdere circa 750 gr di peso in più rispetto a chi non ne mangia. Gli autori sono i ricercatori dell’ospedale San Michele di Toronto che hanno osservato il dimagrimento di 940 soggetti obesi o in sovrappeso. Dopo una dieta di due settimane lo studio ha evidenziato che chi aveva mangiato legumi era dimagrito circa 300 grammi in più rispetto a chi non li aveva mangiati.

E’ vero che si tratta di una piccola quantità di peso ma se pensiamo a quanti benefici apportano i legumi alla salute quando sono inseriti correttamente nella nostra alimentazione, i risultati dello studio diventano ancora più interessanti. I legumi infatti sono un’ottima fonte di proteine e di fibre. Secondo alcuni studi avrebbero importanti effetti positivi sul controllo della pressione arteriosa, sul colesterolo, sul controllo del peso corporeo e sul controllo dell’appetito. Le fibre che contengono infatti aumentano il senso di sazietà e aiutano a sentire meno la fame. I fagioli poi sono ricchi di antiossidanti e di sostanze fitochimiche che aiutano a proteggere contro il cancro e le malattie cardiovascolari.

Se volete cominciare la dieta dei legumi alla vostra alimentazione quotidiana, cominciate aggiungendo alla dieta circa una mezza tazza al giorno e ricordate che i legumi possono essere utilizzati in sostituzione di altri amidi come quelli provenienti da patate o riso. Infine provate ad aggiungere le lenticchie cotte a insalate e hamburger vegetali fatti in casa, o a zuppe e stufati.

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Dieta: non demonizziamo la pizza

La pizza è uno dei piatti cui, chi è a dieta, riesce difficilmente a rinunciare. Del resto per una cena con gli amici la pizza è perfetta, ma purtroppo spesso ha un’eccessiva quantità di calorie, per cui molti dietologi tendono a sconsigliarne il consumo.

In realtà si tratta di un piatto molto completo, gustoso e anche non eccessivamente calorico, soprattutto se si seguono alcune regole di buon senso. La pizza può essere preparata anche in modo che sia ben digeribile da tutti, e con un basso apporto calorico.

Le calorie della pizza
La pizza tradizionale è preparata con un impasto a lenta lievitazione, molto facile da digerire e ricco di nutrienti importanti per la nostra salute. La base della pizza fornisce una buona quantità di carboidrati, che sono fondamentali per la nostra alimentazione.

La maggior parte delle calorie vengono però dalla farcitura, soprattutto dai formaggi e dai condimenti a base di salumi di vario genere. In alcune pizzerie le farciture sono particolarmente ricche, e comprendono diversi alimenti, che portano le calorie totali della pizza a superare a volte quelle di due interi pasti. Alcune pizze hanno la classica mozzarella, più altri formaggi particolarmente grassi, come il gorgonzola o il provolone; in altri casi sull’impasto si pone anche del cibo fritto, come nella classica pizza ai calamari.

Una pizza resa più sottile, chiamata spesso stirata o schiacciata,  ha le stesse calorie di una pizza normale, per quanto riguarda la base di carboidrati, ma molto più condimento, cosa che fa lievitare il contenuto calorico fino al 30-40% in più. Anche la qualità degli alimenti è molto importante, ad esempio, la mozzarella dovrebbe essere di prima scelta, in quanto quelle “a basso costo” contengono solitamente alte percentuali di materia grassa del latte, e questo aumenta considerevolmente l’apporto di calorie e lipidi.

 

Il lievito madre come nostro alleato

Appurato che nella pizza non bisogna esagerare con i condimenti e la farcitura, e che bisogna cercare di usare cibi di qualità, che non contengono eccessivamente sostanze grasse (che solitamente hanno un costo minore, per questo le si trovano nei cibi più economici) possiamo ora esaminare un altro utile alleato per rendere davvero leggera e digeribile la pizza. Come tutti sappiamo il suo impasto contiene quattro ingredienti: farina, acqua, sale e lievito; che già di per se sono quanto di più naturale e dietetico ci sia nella cucina mediterranea.

E’ possibile però ottenere una base ancora più delicata e assimilabile utilizzando il lievito madre (comunemente noto anche come lievito naturale) che possiamo realizzare usando solamente farina e acqua. La sua particolarità è che oltre ad essere molto semplice e leggero, contiene tanti fermenti vivi, come il ben noto Lactobacillus, che aiutano e popolano la naturale flora batterica presente nel nostro intestino.

Prepararlo è davvero molto semplice, serve solo un po’ di pazienza (perchè è un processo un po’ lungo) e di manualità. Se volete provare a realizzarlo trovate una interessante ricetta nel sito ricettapizzanapoletana.it; il quale ci spiega anche come effettuare il “rinfresco” dell’impasto, in quanto un altro vantaggio del lievito madre è la sua durata, che è praticamente infinita, in quanto è un preparato “vivo” che se viene periodicamente “nutrito” non si deteriora mai, potendo cosi’ durare settimane o anche dei mesi senza alcun problema.

 

La pizza per la dieta

Quanto detto ci aiuta a capire che se si segue un regime alimentare ipocalorico è sconsigliato mangiare un’intera pizza ultra farcita, con formaggi diversi, salumi, prodotti conservati sott’olio. Se invece si sceglie per un piatto meno elaborato, utilizzando le accortezze ed i consigli contenuti in questo articolo, anche la pizza può rientrare tranquillamente tra gli alimenti concessi.

Di certo conviene però evitare quelle troppo grandi, così come quelle con doppia mozzarella, con aggiunta di formaggi e salumi vari. Piuttosto conviene preferire una farcitura leggera, come ad esempio le classiche verdure grigliate, da aggiungere in abbondanza. Se si vuole porre maggiore attenzione è consigliabile preparare la pizza in casa; in questo modo si possono meglio controllare le calorie per ogni singolo pezzo, evitando di eccedere con il formaggio o con l’aggiunta di insaccati.

La cosa migliore è affidarsi alla tradizione partenopea, preferendo una pizza verace, dove vengono usati pochi ingredienti e tutti genuini, ma non per questo meno golosi e gustosi.

Bedetox, la dieta vegana a domicilio

Bedetox è la prima dieta vegana a domicilio che rivoluziona il nostro modo di mangiare e ci rende facile, anche quando non abbiamo tempo, mangiare sano e vegano seguendo un regime alimentare privo di carne e alimenti di derivazione animale.

bedetox

L’obiettivo degli imprenditori che hanno lanciato il progetto, che dopo il successo ottenuto a Milano, Lecce e Bari è arrivato anche a Roma, era quello di proporre una pratica alimentare responsabile per aderire a stili di vita più sani, debellare le cattive abitudini e mangiare bene, con gusto e senza rinunciare alle proprie convinzioni etiche.

Il progetto ha vinto un contest dedicato alle start-up all’ultima edizione dello Speed MI Up, un incubatore di nuove imprese promosso dall’Università Bocconi, dalla CCIAA di Milano dal Comune di Milano.

Il principio alla base di Bedetox è la rinuncia ad ogni organismo geneticamente modificato e a tutti i cibi di derivazione industriale. Si prediligono alimenti biologici, naturali e privi di sostanze tossiche, chimiche e additive.

Il menu di alimenti è stato messo a punto da cuochi e nutrizionisti esperti. Il protocollo di base prevede un periodo di 5-10 giorni che, a seconda delle proprie necessità, consente di disintossicarsi, fornire al proprio corpo il giusto equilibrio con il corretto apporto di nutrienti e calorie, tenere conto della stagionalità dei prodotti.

La parte più interessante, specialmente per chi non ha mai tempo e nessuna voglia di mettersi ai fornelli, è che non bisogna fare niente. Bedetox fa la spesa, prepara il menu del giorno, cucina e consegna tutto a domicilio, a casa o in ufficio.

Il menu è detox e vegano, a basso contenuto di grassi, arricchito con spezie e senza glutine con una preferenza verso cereali come quinoa, grano saraceno, miglio e riso. Ogni giorno il menu è vario e stuzzicante e ogni giorno sono previsti 6 pasti: colazione, pranzo, cena e 3 spuntini.

Semi di canapa, proprietà e usi

I semi di canapa sono utili per la nostra dieta grazie ad un profilo nutrizionale molto interessante che si rivela molto completo per l’apporto di aminoacidi uniti a minerali e vitamine, tutti elementi preziosi per il benessere del nostro corpo.

semi di canapa

Il valore nutrizionale dei semi di canapa è costituito per un quarto da elementi proteici che comprendono tutti gli otto aminoacidi essenziali. Si va da leucina a isoleucina, da lisina a metionina, da treonina a fenilalanina per arrivare a valina e triptofano.

Si segnala anche la presenza di un’ottima quota lipidica costituita per il 75% a acidi grassi polinsaturi essenziali quali i acido linolenico, acido linoleico e acido alfalinoleico, determinanti per il funzionamento muscolare, ghiandolare e nervoso. Presenti anche omega 3 e omega 6 che agiscono anche sul sistema metabolico.

Quanto alle vitamine invece abbonda la vitamina E, dall’alto potere antiossidante e protettivo delle cellule dei tessuti. Buone anche le quantità di minerali tra cui spiccano calcio, potassio e magnesio. Grazie a tutte queste virtù, i semi di canapa sono un alimento completo e dai grandi benefici sul corpo.

Si possono consumare crudi aggiungendoli alle insalate o ai centrifugati, alla tazza di cereali a colazione, allo yogurt, sui dessert, nel pane, nelle zuppe. Si prestano facilmente a diversi usi e non risultano invadenti nel gusto. Si utilizzano anche per la preparazione dell’olio di canapa che si può utilizzare a crudo per condire le pietanze.

I semi di canapa trovano facilmente in erboristeria, nei negozi bio e in molti supermercati con un reparto dedicato al biologico e all’alimentazione naturale, sia integrali che decorticati. In erboristeria si trova anche l’olio di canapa ma controllate che sia spremuto a freddo e adatto per un uso alimentare e non cosmetico.

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Psyllium: come usare le fibre di psillio nella dieta

Lo Psyllium, noto anche come psillio, è una pianta che offre moltissimi benefici per la nostra salute grazie al suo alto contenuto di fibre. I semi di psillio, infatti, sono rivestiti da una cuticola mucillaginosa che al contatto con l’acqua aumenta di volume e ha effetti lassativi e depurativi sull’organismo.

psyllium

Come tutte le mucillagini, agisce gonfiandosi e favorendo il transito intestinale in modo da renderlo più regolare e risolvere i problemi legati all’evacuazione quali la stipsi. La capacità di gonfiarsi attraendo l’acqua nell’intestino rende le fibre solubili di psillio capaci di stimolare il transito intestinale e dunque ammorbidire le feci e facilitare l’evacuazione.

L’effetto è quello di un corpo più depurato e attivo. Migliorando l’efficienza intestinale si ottengono inoltre ricadute positive generali sulla salute dell’organismo, proteggendo il colon dal rischio di insorgenza del cancro e rinforzando anche le difese immunitarie.

Lo psillio è dunque un ottimo prodotto che si rivela particolarmente utile in caso di stitichezza o, all’esatto contrario, di diarrea. L’effetto normalizzante sulla consistenza delle feci e sul transito intestinale agisce positivamente anche se si soffre di colon irritabile, emorroidi o ragadi anali.

Per ottenere questo effetto si consiglia di assumere quotidianamente circa 5 grammi di semi di psillio accompagnati da 200 ml di acqua per favorirne l’azione nell’intestino. Bisogna però prestare attenzione ai possibili effetti collaterali che possono andare dal senso di gonfiore addominale alla flatulenza.

Inoltre lo psillio non va assunto in caso di patologie ed è sempre consigliabile chiedere prima un consiglio al proprio medico relativamente alla propria condizione fisica specifica e all’opportunità di assumerlo.

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Omega 3 contro la pressione alta

Arriva inaspettato un aiuto dagli omega 3 contro la pressione alta: lo afferma una recente indagine scientifica che il ricercatore Mark Filipovic, dell’Università di Zurigo, ha presentato nel corso delle ultime American Heart Association’s Scientific Sessions 2016.

omega 3 contro la pressione alta

La ricerca ha dimostrato che una dieta ricca di omega 3, elementi contenuti soprattutto in alimenti quali noci, avocado o salmone, può fornire un aiuto notevole nella battaglia contro la pressione alta, e ciò è particolarmente vero nelle fasce di età più giovani.

Lo studio ha esaminato un totale di 2.036 giovani adulti e sani rilevando la presenza e la quantità di omega 3 nel sangue e correlandole con una serie di misurazioni della pressione arteriosa. I partecipanti allo studio sono poi stati suddivisi in quattro gruppi sulla base di questi valori, separandoli sulla base dei diversi livelli di omega 3 nel sangue.

Il risultato ha dimostrato che chi ha livelli più alti di omega 3 può vantare anche livelli di pressione arteriosa più bassi, sia per quanto riguarda la massima che relativamente alla minima. La ricerca non dimostra ancora l’esistenza di un rapporto causa effetto diretto tra i due dati ma lascia supporre che un maggiore consumo di omega 3 può avere una correlazione importante con il mantenimento della pressione bassa, sicuramente sotto livelli di guardia e tra la popolazione più giovane.

Questo piccolo traguardo rappresenta una tappa importante per gli scienziati e per far proseguire le indagini in merito, ma anche per tutti noi consumatori che siamo incentivati da un motivo in più ad arricchire le nostre diete di questo acido grasso essenziale così importante per la salute.

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Natale 2016, idee regalo per chi è a dieta

Si avvicinano le feste natalizie e siamo pronti a suggerirvi una serie di idee regalo per chi è a dieta e a cui è assolutamente vietato donare dolci e delizie culinarie per non indurlo in tentazione e vanificare tutti i suoi sacrifici.

idee regalo per chi è a dieta

Diario alimentare

Tenere un diario alimentare è un ottimo aiuto per mantenere la concentrazione sui propri obiettivi e verificare cosa si mangia, tenere il conto delle calorie, programmare in anticipo i pasti e buttare giù le proprie emozioni sulle difficoltà di una dieta e sui traguardi raggiunti.

Libro di ricette light

Un libro di ricette light è sempre apprezzato da chi deve cucinare leggero ma non ha molta fantasia in cucina. Pur essendo limitati gli alimenti concessi a chi segue una dieta rigida, c’è sempre spazio per combinazioni inaspettate e piatti appetitosi per rendere meno duro il regime alimentare.

Bilancia

Una bilancia all’avanguardia potrà essere un regalo azzeccato, soprattutto se siete abbastanza in confidenza con la persona a cui la regalerete.

Set di tisane depurative

Una selezione di tisane e infusi depurativi, snellenti e sgonfianti può essere un’ottima idea regalo per chi sta seguendo un regime alimentare controllato allo scopo di perdere peso e ritrovare la forma fisica.

Vaporiera di bambù

È un oggetto originale che farà felici le appassionate di cucina consentendo al tempo stesso di cucinare completamente senza grassi conservando tutto il gusto degli alimenti.

Abbonamento in palestra

L’abbonamento ad un corso in palestra o alla sala fitness è sempre un regalo indovinato per chi è a dieta. Come si sa, l’alimentazione va abbinata ad un po’ di sana attività fisica perché la perdita di peso sia più efficace e duratura.

Tagliere

Un bel tagliere per le verdure è un’altra scelta che si rivela utile in cucina visto che chi è a dieta spesso deve curare maggiormente la preparazione dei cibi, che devono essere freschi e abbondare in verdure.

Palla antistress

Un pensierino perfetto per chi segue una dieta ed è spesso molto nervoso per la rinuncia che deve fare a tavola. Sceglietela a forma di ortaggio, per esempio un pomodoro. Sarà ironica e divertente. E scaricherà lo stress.

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Vegetali e ortaggi ricchi di proteine

Le proteine vegetali sono molto importanti nella dieta. Prima di tutto perché sono una valida alternativa alle proteine di origine animale e poi perché, conoscerle, ci permette di seguire una dieta equilibrata con poca o anche senza carne. Inoltre, è importante per evitare alcuni problemi di salute, come l’innalzamento del colesterolo. Via libera quindi a legumi, frutta secca, semi oleaginosi e ortaggi. Ma quali?

spinaci ferro

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Le donne alte invecchiano peggio, ma la dieta aiuta

Secondo una recente ricerca americana le donne alte invecchiano peggio ma attraverso la dieta è possibile controbilanciare questo aspetto. È quello che sostengono i ricercatori che hanno presentato il loro studio nel corso dell’ultimo congresso della American Heart Association a New Orleans.

donne alte invecchiano peggio

Le donne alte clinicamente tendono a soffrire di maggiori disturbi fisici al superamento della soglia di età dei 70 anni. Il dato generale però può essere bilanciato da uno stile di vita sano al cui centro si trovi una corretta alimentazione.

Gli scienziati dell’università di Harvard hanno condotto la ricerca su un nutrito campione di donne, quasi 70.000, esaminate tra il 1980 e il 2012. Dopo aver raccolto tutti i dati su peso, altezza e abitudini alimentari a inizio studio, i ricercatori sono tornati a verificare il grado di invecchiamento della salute e in particolare l’insorgenza di problemi di memoria o di malattie croniche.

Le donne sono state suddivise in gruppi a seconda dell’altezza ed è emerso chiaramente che le donne più basse, con un’altezza media di 157.5 centimetri, hanno una probabilità maggiore di invecchiare in salute rispetto alle donne con altezza media di 172.2 centimetri.

Nel gruppo delle donne alte, inoltre, si è verificato che coloro che seguono una dieta più sana, particolarmente ricca di verdure, frutta e cereali integrali, invecchiano meglio rispetto a chi cura meno la propria alimentazione. La dieta, dunque, è un elemento fondamentale per invecchiare in buona salute.

“In altre parole – dice uno degli autori dello studio Wenjie Ma al sito Livescience – una dieta salutare sembra indebolire il legame tra altezza e peggiore invecchiamento. Quella che abbiamo trovato è solo una associazione, serviranno ulteriori studi per capire se c’è un rapporto di causa-effetto.”

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Le diete più famose del 2016

Alla fine dell’anno i bilanci sono indispensabili. Quali sono le diete più famose del 2016? Google ha indicato quelle che sono state più seguite nel corso dell’anno.

Pro e contro della dieta vegana

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MESSI, NEYMAR, PIQUÉ: I SEGRETI DELLA DIETA DELLE STELLE DEL BARCELLONA

Uno degli aspetti fondamentali da curare per garantire prestazioni di alto livello e longevità sportiva nel mondo del calcio è quello dell’alimentazione. Le squadre più forti del mondo investono importanti risorse nella ricerca dei migliori nutrizionisti per i calciatori fino ad arrivare, nei casi più estremi, ad assegnare programmi e figure personalizzate agli atleti più rappresentativi. Oggi vedremo i segreti dei regimi alimentari di tre stelle del Barcellona: Messi, Neymar e Piqué.

Lionel Messi

Source: flickr.com/photos/121483302@N02/15748884358/sizes/o/

“Una dieta senza zuccheri e con molta frutta e verdura biologiche”. È quanto ha rivelato il medico italiano di fiducia della stella argentina, Giuliano Poser. “Messi limita il sale e mangia poca carne, con misura. Lo zucchero è la cosa peggiore per i suoi muscoli”. Una collaborazione, quella tra il nutrizionista italiano esperto di kinesiologia applicata e l’attaccante blaugrana che va avanti da qualche anno e che ha portato indubbi benefici al calciatore.

La base della dieta di Messi si fonda sullo studio della forza dei muscoli dell’atleta i cui risultati sono utili per decidere il trattamento personalizzato e stabilire il regime alimentare. Risultati che hanno portato all’assunzione di alimenti come acqua, un buon olio di oliva, cereali integrali, frutta fresca e verdura biologica (non contaminate da pesticidi perché creano danno al corpo), noci e semi. Bandito completamente lo zucchero, la cosa peggiore per i muscoli dell’argentino, insieme alla farine raffinate. Consumo ridotto e sotto controllo, invece, per la carne, molto difficile da digerire per l’organismo ma comunque necessaria al corretto sviluppo della muscolatura corporea.

Neymar Jr

Source: Wikimedia

Tabella di marcia personalizzata anche per l’altra stella della squadra, il brasiliano Neymar, a cui il Barcellona ha programmato un piano speciale per aumentare la massa muscolare con una dieta a base di vitamine e proteine. La nuova dieta, preparata con un nutrizionista personale, è basata su carne rossa, pollame, pesce, lenticchie, cereali e spinaci a cui si aggiunge un frullato al gusto di vaniglia ricco di proteine e vitamine che il giocatore deve bere dopo le partite e gli allenamenti.

Il brasiliano manterrà questo trattamento alimentare per tutta la stagione per una dieta che a quanto pare gli tiene molto attiva anche la mente, non solo sul campo da gioco. Neymar si è dimostrato attivo e concentrato anche quando si dedica, ad una delle sue ultime passioni, il poker sportivo, in cui per vincere è fondamentale l’abilità del giocatore. Neymar, brillante al tavolo da poker quasi quanto sui campi di gioco, si è meritato l’ingresso nel team SportStars di PokerStars, dove gioca in tornei di poker sportivo, in alcuni casi anche con scopi di beneficenza. Oltre a Neymar, fa parte di questo team il suo rivale Cristiano Ronaldo, stella del Real Madrid.

Gerard Piqué

Source: wikipedia

Non importa quanto un calciatore si alleni bene se non ha un regime di alimentazione adeguato. Una lezione che il difensore Gerard Piqué ha imparato molto bene. Basti pensare che la sua tabella prevede sei pasti al giorno, compresi i principali e gli spuntini per una dieta di base che prevede quantità limitate di alimenti ma ben distribuite su tutto l’arco della giornata. Dopo una buona dormita ecco una colazione che comprende pane integrale, latte, uova e frutta fresca. Il pranzo è leggero e spesso include pasta, pollo e insalata. La dieta è ricca di sostanze nutritive e di carboidrati, ma a basso contenuto di calorie.

Piqué, come detto in precedenza, li assume in varie forme e le distribuisce su tutto l’arco della giornata. Oltre al regime standard, la tabella prevede l’assunzione di barrette energetiche prima di una partita di calcio e la rinuncia a bevande e alimenti ad alto contenuto di zucchero. Una pianificazione accurata che riguarda anche la distribuzione delle varie sostanze nutritive, per cui ogni giorno il difensore spagnolo assume il 15% di proteine, il 60 di carboidrati ed il 30% di grassi.