Gianmarco Tamberi e Olimpiadi, la dieta da non imitare

Gianmarco Tamberi è uno degli atleti italiani più attesi alle Olimpiadi. Ma anche quello la cui dieta, decisamente estrema, non è da imitare. Lo dice lui stesso. E lo dicono anche gli esperti.

Lo sforzo di Gianmarco Tamberi

In particolare quella seguita in questo periodo di tempo. Ricercata principalmente per poter, realmente, volare sulla pista del salto in alto di Parigi 2024.  Ma completamente condotta sotto controllo medico.  I chili persi sono stati molti ma non si tratta ovviamente di qualcosa legato all’estetica.

Come atleta del salto in alto, Gianmarco Tamberi ha bisogno di avere un fisico asciutto. Il più possibile. Per le Olimpiadi di Parigi 2024 si può dire senza aver paura di sbagliare, che abbia esagerato. E ovviamente gli esperti, in tal senso, sottolineano che il suo regime alimentare non va imitato.

Non solo è restrittivo ma è anche altamente personalizzato in base ai suoi bisogni e si basa su una colazione leggera, un pranzo altrettanto leggero, uno spuntino a metà pomeriggio e una cena magra. Abbiamo visto tra le altre cose, come il suo fisico si sia così asciugato che è bastato un movimento troppo esultante alla Cerimonia di apertura dei giochi per far si che Gianmarco Tamberi perdesse la fede.

Il suo fisico è magro e tonico. Anche troppo secondo alcuni. E si tratta di qualcosa che tutti abbiamo potuto verificare con la foto pubblicata a inizio luglio sui social. In questa Gimbo mostra addominali davvero molto scolpiti. Ma ancora più rilevante, la tabella che mostra come la sua massa grassa sia pari al 3,3 percento.  “Non è il corpo che vorrei“, ha scritto in accompagnamento alla foto, “ma quello di cui ho assolutamente bisogno. Sono dieci mesi che lavoro senza sosta per realizzare il mio sogno“.

Effettivamente l’oro olimpico è l’unico riconoscimento che davvero gli manca. Sottolineiamo che agli ultimi mondiali di qualche mese fa pesava 73,9 kg per 192 cm.

La dieta nello specifico

Ma quale è effettivamente la dieta di Gianmarco Tamberi? A colazione mangia fette biscottate integrali con marmellata senza zuccheri e ricotta light, insieme a un cappuccino di latte scremato. A pranzo 120 grammi di pasta in bianco, per spuntino 40 grammi di parmigiano o un toast integrale con prosciutto e formaggio senza grassi.  Per quel che riguarda la cena ancora proteine, di solito di carne magra. Alla sera si concede un cioccolatino. Al quale aggiunge, per gratificazione, pane e Nutella o un cornetto il giorno della gara. Il gelato di solito, fa la comparsa una settimana prima del suo gareggiare.

Gli esperti sottolineano che queste diete così restrittive vanno bene se contestualizzate agli obiettivi che si vogliono raggiungere. E sono completamente seguite da professionisti che lavorano per adattare tali regimi alimentari al bisogno fisico e agonistico dell’atleta. Gimbo non ha fatto mistero di faticare ogni tanto nel rispettare tale regime. Che fermerà appena finita l’Olimpiade.

 

 

Ferro, ecco gli alimenti da preferire

Il ferro è un minerale molto importante per il nostro organismo. Quali alimenti dobbiamo scegliere per poterlo assumere in quantità sufficienti a sostenere il nostro benessere?

Dove possiamo trovare il ferro

Se abbiamo bisogno di incrementare le quantità di ferro nel nostro organismo, il primo alimento al quale dovremmo rivolgerci è il fegato. Sebbene si tratti di un cibo non molto amato in generale, soprattutto se di origine bovina il fegato può fornirci importanti quantità di ferro eme. Ne contiene circa 6,5 milligrammi per ogni 100 grammi ed è ricco allo stesso tempo di vitamina B12 e vitamina A.

Il vero problema per quanto riguarda questo alimento, se non lo si apprezza, è il sapore. Può essere cucinato con cipolle o accompagnato da altre verdure dolci che possono mitigarne il sapore ferroso.

Un altro alimento ricco di ferro sono gli spinaci. Parliamo di una verdura a foglia verde coltivata praticamente in tutto il mondo, anche se originaria dell’Asia centrale. Possono essere consumati sia crudi che cotti e sono reperibili, sia freschi che congelati, in qualsiasi stagione. La quantità di ferro al loro interno è pari a 2,7 milligrammi per 100 grammi. Anche le lenticchie possono rispondere a questa esigenza.

Esse rappresentano la base di molte ricette vegane e contengono 3,3 milligrammi di questo minerale per 100 grammi. In questo caso però si tratta di ferro non eme. Muovendoci su tutt’altro spettro possiamo trovare buone dosi di ferro anche nella carne rossa magra, proveniente da ovini e bovini. Anche in questo caso si rimane intorno a 2,7 milligrammi per 100 grammi. Se opportunamente inserita in una dieta bilanciata possiamo permetterci senza problemi di mangiare almeno una volta a settimana questo tipo di alimento.

Presente anche nelle ostriche

A sorpresa, perché erroneamente non lo penseremo mai, ottime dosi di ferro al pari di quelle che troveremo nel fegato sono contenute nei fagioli bianchi. Si tratta di una varietà particolarmente diffusa negli Stati Uniti ma sono facilmente reperibili anche In Europa. Parliamo in questo caso di 3,7 milligrammi per 100 grammi. Rimanendo sui legumi anche i ceci contengono ferro, in questo caso non eme, pari a 2,9 milligrammi su 100 grammi.

Questo minerale è presente anche nei semi di zucca e nelle ostriche. In questo caso va detto in quantità davvero industriali rispetto ad altri alimenti se pensiamo che ve ne sono 8,8 milligrammi nei primi e 7 milligrammi circa nelle seconde. Certo una dieta a base di ostriche non è propriamente sostenibile a livello economico, ma in caso di necessità di questo minerale si può pensare di concedersi un piccolo lusso.

Dieta mediterranea, le donne vivono di più

La dieta mediterranea è una delle più salutari e questo lo sappiamo tutti. Uno studio ha confermato, di recente, non solo la sua salubrità ma il fatto che abbia un maggiore effetto benefico nei confronti delle donne.

mangiare meglio con dieta auto-ipnotica

I benefici della dieta mediterranea

La dieta mediterranea è una di quelle che non ha bisogno di presentazioni. Aiuta ad abbattere il rischio di cancro e malattie cardiache, aiuta a prevenire l’obesità, consente sostenere l’organismo e la sua salute. E a quanto pare potrebbe essere lo strumento chiave della longevità femminile.

Lo studio in questione, pubblicato su Jama Network Open, si è occupato di analizzare lo stile di vita di oltre 25.300 donne per un periodo di 25 anni. Non è stata presa in considerazione solo la dieta, ma sono stati anche analizzati 33 biomarcatori diversi tra i quali quelli del colesterolo e quelli legati alla resistenza all’insulina.

I risultati sono stati fenomenali: coloro che avevano seguito letteralmente e in modo fedele la dieta mediterranea presentavano un rischio di morte per tutte le cause più basso del 23%. Quello per cancro più basso dei 17% e quello per le patologie cardiache minore del 20%. Come spiegato ai media americani dall’autore principale dello studio, la ricerca in questione mette nero su bianco l’azione della dieta mediterranea per quel che riguarda importanti malattie.

La speranza degli scienziati è quella che vengano spiegati i meccanismi che portano a questi benefici dati dalla dieta mediterranea, finora rimasti inesplorati. Ci si ferma sempre alla rilevazione dell’effetto finale ma non si è ancora trovata una spiegazione tecnica del perché. Farlo potrebbe aiutare addirittura a gestirla ancora meglio, riuscendo nell’impresa di aumentare l’aspettativa di vita delle persone.

Nutrienti e sostanze ottimali per la salute

dieta mediterranea buona per il cuore

A prescindere da tutto, la dieta mediterranea è comunque una mescolanza di alimenti sani, conditi nel modo giusto, in grado di fornire tutti i nutrienti necessari. Proteine, lipidi, vitamine, carboidrati, antiossidanti: tutto grazie alla tipologia di cibi selezionati, tra i quali figurano frutta, verdura, cereali integrali in quantità.

Questo perché, a prescindere da qualche sgarro, in generale la dieta mediterranea propone piatti equilibrati sia dal punto di vista dei nutrienti che delle porzioni. Ovviamente una maggiore attinenza al regime alimentare in questione porta a risultati più importanti.

Ciò non toglie che rispetto ad altri diete di stampo occidentale questa presenti un maggiore equilibrio generale. E di conseguenza più importanti benefici per il nostro organismo. Sta a noi darle il giusto posto nella nostra vita, facendone il fulcro di uno stile di vita sano.

Cibi anti-afa, quali sono

Quali sono i cibi anti-afa? Con l’arrivo delle alte temperature estive sentiamo il bisogno di cambiare la nostra alimentazione. Puntando su qualcosa di leggero e senza dubbio più fresco.

Meglio consumare i cibi anti-afa

Quelli che possiamo definire i cibi anti-afa ci aiutano proprio in questo. Nel dare modo al nostro organismo di poter contare su un’arma in più contro questo caldo. Ovviamente la nostra prima scelta deve ricadere sulla frutta e sulla verdura di stagione. E la ragione sta nel fatto che sono categorie di alimenti caratterizzati da acqua, sali minerali e fibre. Tutto ciò di cui necessitiamo per stare bene e non soffrire il caldo.

Questo significa puntare principalmente su pomodori, sedano, cetrioli, zucchine, melanzane, melone, mango, cocomero, pesche e albicocche. Sono tutti considerabili dei cibi anti-afa per i nutrienti che sono in grado di mettere a nostra disposizione.  Sarebbe meglio evitare, invece, aglio, peperoncino e tutti gli ortaggi invernali anche perché non di stagione.

Non è un cibo, ma è comunque il rimedio anti-afa per eccellenza: l’acqua. Dobbiamo cercare di rimanere sempre idratati al meglio, cercando di puntare su un consumo in linea con le nostre condizioni patologiche. Avendo comunque cura di reintegrare i liquidi nel corso della giornata al momento del bisogno. Facciamo però attenzione a non consumare bevande troppo fredde che possono avere un effetto vasocostrittore, non consentendoci una corretta dispersione del calore.

Piatti unici buonissimi

Se proprio vogliamo qualcosa di fresco puntiamo su centrifugati o frullati di frutta o verdura. Tra i cibi anti-afa possiamo contare anche il gelato. Alimento che possiamo concederci anche se stiamo seguendo un regime dietetico restrittivo. Dobbiamo solo avere l’accortezza di consumarlo al momento giusto per poterlo bruciare adeguatamente.

Tra i cibi anti-afa  possiamo contare anche tutte quelle ricette che possiamo preparare con gli alimenti sopracitati. Talvolta per combattere la calura a tavola basta davvero poco. Ovvero cucinare dei piatti che siano in grado di fornirci i nutrienti giusti senza appesantirci. Questo si traduce nell’optare per insalate di riso a pranzo, dove sia il cereale scelto che le verdure di accompagnamento risultano essere leggere e sfiziose.

E lo stesso è valido se vogliamo puntare a cena su una insalatona con frutta e una proteina a scelta. Possiamo scegliere di accompagnare con ceci se vogliamo sfruttare una fonte proteica vegetale. O su formaggi più o meno freschi e pollo se siamo alla ricerca di proteine di origine animale. Basta lavorare un po’ di fantasia.

Multivitaminici utili per chi non ha carenze?

I multivitaminici sono utili se non soffriamo di particolari carenze? A rispondere a questa domanda ci ha pensato uno studio tra i più ampi e lunghi mai svolti sul tema.

In crescita uso di multivitaminici

Quella dei multivitaminici e del loro utilizzo è una materia che da tempo è molto dibattuta in tutto il mondo. Soprattutto negli Stati Uniti sembra che la tendenza a sfruttare questi prodotti stia portando a un aumento esponenziale delle vendite, senza che vi siano delle prove scientifiche del loro far bene.

Soprattutto in coloro che non hanno particolari carenze. Insomma, assumere multivitaminici per moda non è quello che si suggerisce di fare, soprattutto su base giornaliera. Chi soffre di particolari mancanze, integrando sotto controllo medico, riesce a trattare una condizione di deficit che potrebbe rivelarsi pericolosa. Ma se non si hanno particolari patologie e carenze di vitamine, perché utilizzare i multivitaminici?

La letteratura medica da questo punto di vista è sempre stata abbastanza chiara. Ovvero il supporto vitaminico sarebbe indicato solamente in particolari situazioni di squilibrio. Soprattutto perché non avendo una valenza di supporto nelle persone sane, l’acquisto di vitaminici è solamente in grado di arricchire le tasche di chi li vende. Lo studio sopracitato, da poco pubblicato su Jama Network Open, ha seguito quasi 400.000 americani adulti per oltre vent’anni.

È stata presa in considerazione in particolare la mortalità per malattie cardiovascolari, cancro e quella generale, inserendo all’interno dell’analisi anche il ruolo dei multivitaminici per la salute. Per giungere alle loro conclusioni gli studiosi hanno preso in analisi dati di tre imponenti studi prospettici diversificati a livello geografico. Il campione non aveva storia di malattie croniche pregresse o cancro e di conseguenza questo ha reso possibile studiare anche le diverse tipologie di potenziali fattori confondenti.

Presi in considerazione diversi fattori

Cosa significa? È stato possibile verificare ad esempio se chi assumeva multivitaminici aveva uno stile di vita più sano. O se proprio il palesarsi di una certa malattia potesse modificare l’uso dei multivitaminici.

Nello studio sono stati ovviamente calcolati anche altri tipi di fattori come l’ascendenza etnica, il livello di scolarizzazione, la dieta e lo stipendio. Una volta eseguita un’analisi accurata è stato possibile verificare come chi assumeva multivitaminici a livello quotidiano non presentava un rischio di morte più basso per qualsiasi causa.

Fattore riscontrato anche analizzando la mortalità per patologia specifica. Cosa significa questo? Molto semplice. Gli integratori possono essere utili se sì è affetti effettivamente da una carenza. E se vengono prescritti dal medico in modo corretto per una giusta causa.

Cosa mangiare contro la fiacca

Cosa mangiare contro la fiacca? Che la si chiami astenia, stanchezza non importa: possiamo cercare di combattere questo stato di salute alimentandoci in modo sano e corretto.

Ecco cosa mangiare contro la fiacca

Soprattutto quando le temperature aumentano sapere cosa mangiare contro la fiacca diventa un’ulteriore arma a favore del nostro benessere. Soprattutto se intendiamo non mettere a repentaglio il nostro corpo esagerando con zuccheri e caffeina. Perché diciamo questo? Perché di solito questi due elementi sono quelli scelti per poter contare su una sferzata di energia da consumare nell’immediato. Ma allo stesso tempo in grado di farci sentire più affaticati e più affamati sul lungo termine.

Cosa mangiare contro la fiacca quindi se vogliamo contemporaneamente farci del bene? La prima cosa che dobbiamo fare è equilibrare bene le dosi di lipidi, proteine e carboidrati nel corso della giornata. Questo perché sono loro i tre macronutrienti capaci di darci energia. Prendiamo ad esempio le proteine: la loro spinta energetica e di lunga durata e abbiamo la possibilità di scegliere tra quelle di origine animale o di origine vegetale. Tra le prime possiamo montare su uova, latticini pesce e carne. Mentre tra le seconde incontriamo non solo i legumi ma anche la frutta secca. Quest’ultima, in particolare, può essere molto utile per la presenza di fibre e lipidi.

Per quel che concerne i carboidrati, senza dubbio i cereali sono la scelta migliore. Dando maggiore spazio a riso bianco, farina d’avena e grano integrale che, se assunti regolarmente, possono favorire il benessere dell’organismo.

Pesce grasso e proteine per stare bene

Capire cosa mangiare contro la fiacca in base alle proprie esigenze, anche patologiche, è importantissimo. Perché ci consente di ottenere la concentrazione migliore di vitamine, sali minerali e nutrienti che possono aiutarci a gestire meglio questo aspetto della nostra vita.

Anche frutta e verdura di stagione possono aiutarci nel gestire la stanchezza. Soprattutto se consumiamo alimenti ricchi di potassio come la banana, che spesso e volentieri può rappresentare un vero e proprio salvavita quando si ha un calo di energia. A seconda dell’attività che dobbiamo svolgere sarebbe bene alimentarsi assicurandosi di consumare le giuste dosi di proteine, lipidi e carboidrati.

In tal senso un alimento che contiene tutto può essere un avocado toast. A prescindere che si scelga di unire all’avocado un formaggio fresco spalmabile o delle fette di salmone, ci troviamo davanti a uno spuntino a una colazione perfetta che riunisce tutto ciò che ci serve.

Se possibile meglio evitare integratori, favorendo il consumo di pesce grasso, verdure e frutta contenenti potassio e magnesio. E bevendo la giusta quantità di acqua.

Estate, quale frutta mangiare

D’estate quale frutta è meglio mangiare? Fermo restando che in ogni stagione è meglio consumare ciò che la natura produce senza spinte umane, esistono dei frutti consigliabili per le loro proprietà nutritive.

Frutti perfetti d’estate

D’estate non si dovrebbe mai rinunciare ai mirtilli. Considerati dei veri e propri superfood, presentano un equilibrio importante a livello organolettico tra il dolce e l’acidulo. E sono perfetti per essere consumati a colazione insieme ai cereali, all’interno di ricette gustose come muffin o addirittura all’interno di insalate. Le loro proprietà aiutano a mantenere in salute la circolazione sanguigna e la pelle grazie alle vitamine e agli antiossidanti presenti.

Anche le more sono un frutto d’estate ottimale da consumare in questo periodo, non solo per il sapore ma anche per la loro importante quantità di fibra alimentare e vitamine. Queste possono essere consumate sia cotte all’interno di preparazioni dolci o crude in semplicità all’interno di bevande rinfrescanti.

Quando si parla di frutta da mangiare d’estate non si può rinunciare all’anguria o cocomero che dir si voglia. È un frutto composto principalmente da acqua ed è considerato proprio per questo tra i migliori con i quali idratarsi. Non dobbiamo però dimenticare le sue importanti dosi di zucchero se soffriamo di particolari patologie. Basta congelarla e frullarla per poter godere di una granita fresca e dolce. È uno dei frutti più versatili da poter utilizzare in cucina.

Sebbene il loro prezzo sia salito alle stelle negli ultimi anni anche le ciliegie sono uno dei frutti estivi più consigliati da consumare. Non tendiamo spesso a concentrarci su questo particolare, ma sono molto ricche di antiossidanti, perfetti per prenderci cura della nostra salute.

Di stagione e pieni di vitamine

Anche le fragole e le pesche sono consigliate per il consumo d’estate. E non solo perché si tratta di frutta di stagione: le prime sono infatti molto ricche di vitamina C e per tale ragione consentono di sostenere la salute del sistema immunitario nonché un’ottima circolazione. Anche le pesche presentano buone dose di vitamina C, ma contengono anche un’importante quantità di vitamina A: fattore che le rende decisamente interessanti. Sulla stessa linea anche le albicocche.

Ritornando sui frutti di bosco non dovremmo privarci assolutamente dei lamponi, molto dolci e aspri allo stesso tempo. Se abbiamo voglia di cucinare dolci che contengano cioccolato, questi rappresentano un ottimo completamento della ricetta. Sono molto buoni anche consumati freschi senza cottura.

Infine, ma non per importanza, merita una particolare menzione l’uva spina, ricca di vitamine, in particolare di vitamina C, e di fibre. Un consiglio: non privatevi mai di almeno due o tre di questi frutti gustosi nel corso dell’estate.

Acqua di okra, nuova tendenza salutare

L’acqua di okra viene nominata da moltissimi siti specializzati in alimentazione salutare. Ma sappiamo cosa è? Vediamo di fare chiarezza sui benefici che apporterebbe.

 

Cosa è l’acqua di okra

L’acqua di okra è una bevanda estratta dall’omonima verdura, conosciuta anche sotto il nome di gombo. Parliamo di una pianta della famiglia delle Malvacee, originaria dell’Africa e molto diffusa sia nel continente che in India. Per quanto i suoi frutti siano molto simili ai peperoni, il loro gusto ricorda molto quello degli asparagi.

Pur non essendo molto sfruttata nella cucina europea, questo alimento è usato ampiamente dalla cucina africana e indiana grazie alla sua versatilità. Anche solo per rendere cremose le zuppe e le salse con la sostanza gelatinosa presente al suo interno. Parliamo comunque di un alimento caratterizzato da ricchezza di sostanze nutritive.

Sempre più persone ritengono l’acqua di okra una bevanda praticamente miracolosa per l’organismo. Per quel che concerne l’idratazione effettivamente possiede ottime capacità di soddisfare questo bisogno. Al suo interno è possibile trovare vitamina A, vitamina C e vitamina K, nonché minerali come calcio, magnesio, potassio e antiossidanti.

Parliamo di flavonoidi, isoquercitrina e la quercetina in particolare, utili per supportare la salute della pelle e contrastare i radicali liberi e l’invecchiamento. Differente è la questione se si chiamano in causa stress ossidativo e produzione di collagene. In questo caso maggiori studi sono necessari per confermarne l’efficacia.

Importanti le fibre solubili

Le fibre solubili presenti nell’acqua di okra vengono ritenute perfette per sostenere la regolarità intestinale e favorire una corretta digestione. Scientificamente però si ritiene che vi sia bisogno di maggiori prove in tal senso. Acqua di okra e fibre solubili aiuterebbero a tenere a bada anche i valori della glicemica.

La letteratura in merito spiega che per la bevanda vi sia ancora bisogno di evidenze. A differenza del frutto da solo, per il quale si ha la certezza dell’efficacia nel regolare i livelli di zucchero nel sangue. Le fibre solubili avrebbero un ruolo chiave anche nella perdita di peso: sono in molti a sostenere che l’acqua di okra aiuti a perdere peso. Soprattutto per la sensazione di sazietà che procura.

Tra i benefici vi sarebbe anche quello legato a una maggiore lubrificazione vaginale. Questo è un punto controverso. La sua capacità di idratare, infatti, potrebbe avere un ruolo. Ma è ancora impossibile evidenziare un collegamento causa-effetto. Tanti benefici senza dubbio, ma anche qualche effetto collaterale.

Quali? Problemi gastrointestinali come gonfiore, gas, diarrea. Senza contare un maggior rischio di calcoli renali.

Victoria Beckham mangia 4 avocado al giorno

La dieta di Victoria Beckham non smetterà mai di stupirci. Non solo perché molto restrittiva e generalmente non adatta a chiunque. Ma perché ci crea perplessità in merito alla sua sostenibilità. A partire dai quattro avocadi al giorno.

Il regime molto restrittivo di Victoria Beckham

Effettivamente l’avocado rientra tra i superfood: alimenti in grado di dare moltissimo da un punto di vista nutrizionale. Ma nemmeno i nostri sogni più reconditi pensiamo di essere in grado di sopportare un simile regime alimentare, contenente una così grande quantità di questo frutto.

Victoria Beckham sottolinea di prediligere questo alimento per prendersi cura della propria pelle. Per quanto possiamo condividere a livello teorico, nella praticità non è possibile nascondere che la sua dieta sia non solo molto restrittiva, ma anche non propriamente equilibrata. Diversi nutrizionisti che hanno studiato il suo regime alimentare hanno sottolineato che effettivamente l’ex cantante si alimenti con cibi salutari se presi singolarmente.

Ma allo stesso tempo non propriamente caratterizzati da tutti quei nutrienti che servono per stare bene punto. Il marito David sottolinea che da quando conosce sua moglie questa ha sempre mangiato le stesse cose. Non scherza quando sottolinea che negli ultimi 25 anni si è sempre alimentata nello stesso modo.

Più sciolta sui superalcolici

Victoria Beckham sottolinea di essere molto disciplinata per quel che riguarda il suo mangiare. E che se con il tempo ha imparato a essere più morbida dando spazio a cocktail e superalcolici. Ma di rado si allontana dal pesce alla griglia e dalle verdure al vapore: gli unici momenti nei quali “ha sgarrato” è stato quando era incinta di Harper.

Un fatto che non smette ancora di stupire il marito, che ricorda quei momenti come più divertenti a tavola con la moglie. Ai quattro avocado la donna aggiunge anche un bicchiere di aceto di sidro di mele ogni mattina. Non ha nascosto, nel corso di un’intervista con Grazia, che questa fissazione per l’alimentazione sia esplosa dopo la nascita del figlio Brooklyn nel 1999. Per via de commenti cattivi letti sul suo fisico post partum.

La dieta di Victoria Beckham, se si prendono gli alimenti separati, può anche essere considerata composta da piatti salutari. Soprattutto grazie alle fonti importanti di omega 3 e fibre. Ma questo non toglie che possa dar vita a delle carenze nutrizionali proprio per mancanza di varietà. Soprattutto perché alcuni elementi come il ferro, lo zinco, lo iodio, la vitamina B 12, la vitamina K e il calcio sono mancanti.

Il consiglio degli esperti è quindi, anche per lei, di rivedere la sua alimentazione, aggiungendo qualche carboidrato e altre tipologie di alimenti.

Carote per l’abbronzatura e per la pelle

Le carote? Sono perfette per ottenere una bella abbronzatura e prendersi cura della propria pelle. Senza dimenticare che sono un ortaggio molto versatile in cucina.

Carote e benefici correlati

Soprattutto quando arriva l’estate e cerchiamo qualcosa di fresco da mangiare, le carote rappresentano gli ortaggi da considerare come scelta di elezione. Non solo sono ottime da consumare a prescindere dalla stagione, ma posseggono molti benefici per il nostro organismo. E come già anticipato in particolare per la pelle.

I loro nutrienti consentono di prenderci cura nella pelle a 360 gradi e con l’arrivo della stagione calda anche di ottenere un’abbronzatura omogenea e priva di problemi. Una delle caratteristiche più evidenti che vengono a nostro favore è il loro apporto calorico: sono davvero poche le calorie per 100 grammi. Che in cambio regalano, anche grazie alle ottime quantità di fibre, un forte potere saziante.

Più nello specifico le carote sono ricche di pectina, che ci fa sentire sazi prima e aiuta a ridurre sia l’assorbimento del colesterolo che dei glucidi a livello intestinale. Elemento importante in grado di aiutare nella prevenzione del diabete.

Non possiamo parlare di carote senza parlare del betacarotene, precursore della vitamina A (retinolo). Questa sostanza è conosciuta per essere promotrice di rigenerazione della pelle e di supporto per la produzione di collagene.

Il betacarotene contenuto nelle carote è importante anche perché consente di proteggere la salute della vista. Senza dimenticare di sostenere un corretto funzionamento del sistema immunitario. Non deve essere sottovalutata questa sua azione dato che riesce a supportare la prevenzione di malattie vascolari, degenerative e tumori grazie alle sue peculiarità antiossidanti.

Vitamine importanti per l’organismo

All’interno delle carote troviamo anche ottime quantità di vitamina E, vitamina B3 o niacina e vitamina B9 o acido folico. Tutti elementi che aiutano rispettivamente a prenderci cura della pelle, del sistema nervoso e del metabolismo del ferro, nonché della produzione di globuli rossi sani.

Resta solo da vedere come consumarle nel modo giusto. Dobbiamo sottolineare che il betacarotene sopravvive alla cottura, quindi se siamo interessati a un’abbronzatura sana di certo possiamo mangiarle in qualsiasi modo preferiamo. Se invece vogliamo mantenere intoccate le altre vitamine, è bene non cuocerle troppo. O in alternativa consumarle crude in insalata.

Il consiglio è quello comunque di lavarle in modo accurato senza eliminare la buccia perché la stessa utile per il nostro organismo. Dobbiamo sentirci liberi di consumare le carote senza troppi problemi, in ogni momento dell’anno. Ce lo consentono la loro versatilità e i nutrienti in esse contenuti.

Frutta nella dieta? Certo

La frutta nella dieta? Certo: è un alimento che non deve mai mancare. A patto però che si adatti alle nostre necessità. Se siamo infatti affetti da particolari patologie dovremmo selezionare con attenzione la tipologia da consumare.

Non aver paura di mangiare la frutta

Quando si parla di frutta c’è chi chiama in causa calorie e zuccheri. Il timore è infatti quello di vedere sfumare il sogno di perdere qualche chilo selezionando in modo sbagliato questa categoria alimentare. Dobbiamo sottolineare che se ci affidiamo alle cure di un dietologo questo problema non sussiste minimamente.

Anzi, la frutta può diventare un vero e proprio alleato per la salute e per la dieta. Gli zuccheri al suo interno ci sono, ma non devono essere visti come qualcosa di pericoloso. Soprattutto se il consumo è equilibrato alle esigenze non vi dovrebbe essere alcun problema. Non dobbiamo aver paura di questo tipo di alimenti, soprattutto se mangiamo quelli che a livello nutrizionale non disturbano eventuali patologie pregresse.

E che soprattutto, quando parliamo di zuccheri in questo caso, dobbiamo distinguere tra quelli contenuti nel frutto intero e in quelli processati. Ovviamente l’impatto sull’organismo è differente. E di conseguenza anche su un eventuale controllo della glicemia. Senza contare che dobbiamo partire da un presupposto: la frutta ha generalmente una bassa densità calorica per via delle importanti quantità di fibre e acqua.

Vitamine, minerali e ciò di cui necessitiamo

Non solo: è anche ricca di vitamine e minerali, elementi che consentono di combattere le malattie croniche e favoriscono la tenuta del nostro sistema immunitario. Ecco quindi che la frutta deve far parte della nostra dieta. Ancor meglio è se riusciamo a consumarla sia negli spuntini che all’interno dei pasti.

Non è difficile e ci consente di poter evitare il consumo di snack ipercalorici che potrebbero tentarci. Non dobbiamo dimenticare che grazie al suo contenuto di fibre la frutta ha anche il pregio di farci sentire sazi.  La frutta dunque diventa importante anche per quello che non mangiamo quando la scegliamo. Fino a due-tre frutti al giorno il consumo è più che fattibile. Sono diverse le ricerche che dimostrano come un consumo di questo genere sia in grado di favorire la salute e anche lo stesso controllo del peso.

Non è difficile consumare in modo adeguato la frutta nella dieta. Avete mai provato a inserirla nelle insalate? Spesso e volentieri è la mela il frutto di elezione in tal senso. Ma va bene qualsiasi altra tipologia, soprattutto in quelle insalatone fresche e gustose che prevedono anche l’utilizzo di frutta secca o formaggio.

 

Spuntino pre workout, come regolarsi?

Parlando di spuntino pre workout è meglio puntare a mangiare carboidrati o proteine? Non è una domanda dalla risposta scontata. Soprattutto se pensiamo al tipo di attività fisica che stiamo per fare.

Perché è importante lo spuntino pre workout

È inutile girarci intorno: se iniziamo a fare delle attività fisica a livello agonistico più focalizzata sullo sforzo abbiamo bisogno di energia. Ma ne abbiamo necessità in tipologia differente in base a quello che ci apprestiamo a fare.

Lo spuntino è più importante di quel che pensiamo. Soprattutto se abbiamo deciso di allenarci con costanza e in modo serio. Dobbiamo infatti pensare a quale possa essere il sostegno più importante e valido in base alla fatica.

Ognuno di noi ovviamente ha esigenze diverse. Possiamo però affrontare il discorso da un punto di vista generale, sostenendo che se facciamo attività aerobica necessitiamo di energia che possa essere sfruttata sul lungo periodo. E in questo caso i carboidrati devono essere la scelta di elezione. Nuoto, ciclismo, corsa e qualsiasi altra tipologia di attività che coinvolga un lavoro aerobico richiede che il nostro spuntino pre workout sia principalmente a base di carboidrati che possano essere consumati in modo semplice.

E che siano capaci di fornire glicogeno immagazzinato dai muscoli e dal fegato per poi essere bruciato pian piano. Pane integrale, banana, avena: diciamo che tutto ciò che è cereale e frutta può essere considerato il top da questo punto di vista.

Regoliamoci in base alle nostre esigenze

Se invece dobbiamo lavorare sui pesi o su tipologia di allenamento simile sono le proteine a doverla far da padrona. Che si tratti di pollo alla piastra o qualsiasi altro alimento in grado di darci sostegno in tal senso.

Ovviamente lo spuntino pre workout dovrà essere misto se allo stesso modo anche il lavoro in palestra sarà di tipologia differente. Come già anticipato quindi è importante verificare bene quali sono le nostre esigenze di sostegno e seguire la via più adatta.

Avere ben presente la tipologia di lavoro che bisogna fare rende possibile scegliere lo spuntino pre workout più adatto. Se dobbiamo svolgere delle attività agonistica, va sottolineato, saremo anche seguiti da specialisti. Sia che si tratti di nutrizionisti che di personal trainer.

Due professionisti, quindi in grado, di valutare al meglio ciò di cui possiamo avere bisogno per allenarci. In generale, lo ripetiamo, se abbiamo bisogno di carboidrati è meglio dare spazio a cereali integrali e frutta che maggiormente riescono a rispondere al nostro bisogno di energia.

In caso di lavoro con i pesi non deve mai mancare una importante parte proteica.

Capsaicina e i benefici per l’organismo

La capsaicina non è solamente il principio attivo che tutti sappiamo dà sapore al peperoncino. È anche una sostanza molto importante per il nostro organismo.

Le proprietà della capsaicina

Possiamo considerare la capsaicina come un alleato della nostra salute. E, pure immaginando le smorfie di coloro che non amano il piccante, dobbiamo sottolineare come questo elemento sia tra i principi attivi più salutari per il nostro corpo.

Ciò che spesso non emerge infatti è che la capsaicina possegga proprietà analgesiche e antinfiammatorie e che, soprattutto per quel che riguarda il dolore muscolare cronico e l’artrosi, può essere utilizzata nel trattamento del dolore. Possiamo fare l’esempio degli Stati Uniti dove la Food and Drug Administration ha approvato le creme alla capsaicina come trattamento topico antinfiammatorio e analgesico.

Tra le altre patologie sulle quali la capsaicina sembra avere un ottimo effetto vi è il dolore lombare. Il principio attivo infatti capace di desensibilizza tre le cellule nervose che trasportano i segnali dolorosi nell’organismo. Possiamo inoltre ricordare che i cerotti alla capsaicina vengono prescritti spesso per curare il dolore dato dalla neuropatia periferica diabetica.

Uno studio dedicato è stato in grado di dimostrare che il dolore può essere ridotto significativamente in 30 minuti da questi cerotti. Questo principio attivo può essere utilizzato, inoltre, anche per la gestione dei dolori della cefalea e della psoriasi.

Valida anche in ambito sportivo

La capsaicina apporta benefici anche in ambito sportivo, dato che è in grado di migliorare la resistenza muscolare. Questo effetto è dato dall’azione che ha sui recettori impegnati nel rilascio di calcio nel muscolo. Un recente studio ha infatti dimostrato come questo principio sia in grado di ammorbidire questo calo del calcio.

Sebbene inizino a esservi prove che questa sostanza sia in grado di aiutare anche a regolare la pressione sanguigna, è importante non esagerare nel suo utilizzo. Sembrerebbe essere infatti in grado, in quantità eccessive, di alzare i livelli di colesterolo cattivo. Allo stesso tempo però dobbiamo sottolineare che alimenti come il peperoncino vengono considerati stimolanti del metabolismo perché tendono a farci consumare più calorie, alzare la temperatura corporea e a contenere l’appetito. Ma attenzione: anche qui bisogna stare attenti alle quantità, dato che un consumo esagerato di peperoncino sarebbe associato a un rischio di obesità.

Insomma, i benefici possono essere diversi. Ma allo stesso tempo bisogna fare attenzione a non esagerare con le dosi sia per evitare conseguenze negative sia per proteggere al meglio l’apparato gastrointestinale che potrebbe imbattersi in spiacevoli problematiche. Come sempre, in tutto, ci vuole una giusta misura.

Dieta monopiatto, fa bene?

La dieta monopiatto fa bene? E questa la domanda che si stanno ponendo un po’ tutti da quando questa tendenza a mangiare solo un alimento sta diventando la più diffusa a livello alimentare.

Cosa è la dieta monopiatto

Chiamata anche dieta monotropica questo regime alimentare, in pratica, ruota attorno al consumo di una sola tipologia di cibo. La ragione? Favorire la perdita di peso. Già questo sarebbe il primo punto da contestare, avendo alla mano i primi dati relativi a questo approccio al cibo. Perché effettivamente qualche chilo si perde, ma potrebbe trattarsi di un calo temporaneo e sul lungo periodo non così salutare come sembra.

Non è un caso che nutrizionisti e dietologi sconsigliano la dieta monopiatto. E la motivazione sta nel fatto che una dieta salutare e quella bilanciata e variegata. Se non si cambiano alimenti il rischio è quello di in incombere in carenze che possono causare danni al nostro organismo punto e questo vale sia per i macronutrienti come le proteine, carboidrati e i grassi sia per i micronutrienti come le vitamine e i sali minerali.

Tra l’altro a peggiorare la situazione vi è la tipologia di alimento scelto per questo regime. Prendiamo ad esempio una dieta basata su solo uova o una su solo yogurt. Il rischio è quello di trovarsi a gestire un’alimentazione con troppi grassi o con troppe proteine. E va da sé che tutto questo sia tutt’altro che salubre anche nel breve termine. Soprattutto calcolando che nella dieta monopiatto teoricamente si dovrebbe rimanere concentrati su un solo alimento per giorni se non per settimane.

Perché fa perdere peso

Di solito gli alimenti scelti sono le patate, le banane e per l’appunto le uova. Tra le altre cose parliamo di una dieta eccessivamente restrittiva che non tiene conto della necessità di consumare cibi contenenti macronutrienti e micronutrienti fondamentali, per il funzionamento del corpo.

Perché c’è gente che dice che si perde peso quindi? Semplice. Perché stancandosi la gente tenderà a mangiare di meno e quindi ad andare in deficit calorico. Senza contare che limitare la varietà in questo modo potrebbe portare a sviluppare un eccessivo desiderio di altro conducente a un eccesso di consumo successivo.

È evidente che la dieta monopiatto non sia adatta né per dimagrire né per stare bene punto l’organismo ha bisogno di proteine, carboidrati, grassi buoni, fibre, vitamine e sali minerali. E per tale motivo che si tende a seguire un regime alimentare variegato e composto da alimenti sani. Non solo per stare bene e funzionare bene ma anche, sotto il controllo medico, per perdere peso.

Dieta carnivora su Tik Tok? Dite no

Davanti alla dieta carnivora di Tik Tok l’unico commento plausibile è dire no. E non perché si tratta di un regime alimentare iperproteico.

Dieta carnivora completamente sbilanciata

Fermo restando che il contenuto di proteine nella dieta deve essere calibrato anche in base all’attività fisica che si fa, in questo caso e diniego è legato proprio all’approccio alimentare di per sé stesso. La dieta carnivora tanto pubblicizzata su Tik Tok da alcuni meat influencer infatti è totalmente squilibrata. E per questa ragione poco adatta al consumo da parte di chiunque.

Lo ripetiamo, la dieta carnivora non è una semplice dieta iperproteica. In ogni regime alimentare che favorisce il consumo di proteine comunque è suggerito anche un importante apporto di fibre. Come? Attraverso la frutta e la verdura.

Nel caso specifico della dieta carnivora parliamo di un incrocio tra la chetogenica e l’Atkins che di base riporta in auge tutti i difetti di entrambi i regimi alimentari. Come definire una dieta che si basa solamente su carne, pesce, uova senza tenere da conto le verdure? E senza contemplare quel pizzico di carboidrati necessari all’organismo?

Insomma, appare evidente che la dieta carnivora non sia in grado di dare all’organismo tutti i nutrienti e gli antiossidanti di cui ha bisogno. Nonostante questo, tale regime dietetico è particolarmente apprezzato da migliaia di persone, convinte di poter dimagrire o starà meglio consumando solo proteine.

Meglio affidarsi al consiglio di un medico

Esistono dei regimi dietetici di questa tipologia, ma vengono strettamente controllati dal punto di vista medico e presentano al loro interno anche carboidrati, fibre e vitamine. Girando sugli hashtag di questa dieta carnivora è purtroppo facile incontrare persone che raccontano che la loro vita è cambiata e che sono diversi mesi che non mangiano verdura.

Il problema è che si tratta di persone, tra le altre cose, dall’aspetto fit e per questo maggiormente ingannevoli per chi si avvicina con curiosità. Non tenendo conto del fatto che un simile regime alimentare, proprio per via delle sue carenze, rischia solamente di mettere a repentaglio la salute.

I meno severi nel seguire questa dieta contemplano anche il consumo di latticini. Ma il risultato non cambia: il contenuto di fibre è veramente esiguo se non esistente. E questo può portare, in prima istanza, danni all’apparato gastrointestinale nonché essere fattore di rischio per la comparsa di malattie cardiovascolari.

Quando ci troviamo davanti a fenomeni come la dieta carnivora è fondamentale evitare di credere a ciò che viene proposto. Meglio chiedere il consulto di un medico che sarà in grado di direzionarci nel modo giusto.

Erdem Health Group: Un percorso verso la salute e l’eccellenza

L’Erdem Hospital, in quanto istituzione sanitaria consolidata, è riuscito a farsi un nome nel corso degli anni come struttura di prima classe che ha scritto il suo nome a caratteri d’oro nel settore. L’Erdem Hospital, la cui missione è quella di dare priorità alla salute umana, è diventato una delle istituzioni leader nel settore sanitario grazie al continuo sviluppo in questa direzione.

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Falsi amici della dieta, eccoli

Esistono dei falsi amici della dieta ovvero quegli alimenti che pensiamo che ci facciano dimagrire e invece ci “aiutano” a non perdere peso. Cerchiamo di conoscerli più da vicino per riconoscerli ed evitarli.

Ecco i principali falsi amici della dieta

I falsi amici della dieta sono quegli alimenti che sembrano innocui o vengono presentati come ottimali per perdere peso ma in realtà non consentono di perdere nemmeno un grammo. E quasi sempre sono degli insospettabili: è questa la ragione per la quale ci confondono e ci fregano.

Tra i primi falsi amici della nostra strada verso il peso forma vi sono i succhi di frutta. Soprattutto se parliamo di succhi di frutta fatti in casa con frutta fresca. Questo perché pensiamo che siano più leggeri. In realtà non hanno l’aggiunta di zucchero e conservanti di quelli commerciali, ma non presentano nemmeno la parte fibrosa del frutto intero. La stessa che ci aiuta a regolarizzare l’assorbimento degli zuccheri.

Un altro alimento dal quale tenersi più lontano possibile, se ci riusciamo, è lo yogurt light con zero grassi. Non per la mancanza di lipidi che può essere apprezzabile, ma per lo zucchero che di solito viene aggiunto per sistemarne il gusto. A questo punto è meglio puntare direttamente su dello yogurt bianco semplice che possiamo dolcificare in modo naturale aggiungendo della frutta.

Tra i falsi amici più pericolosi per la dieta vi sono le barrette ai cereali. Queste sono considerate uno spuntino utile e sano da consumare. Possono esserlo a patto che non vi siano conservanti, grassi idrogenati e grassi vegetali di scarsa qualità, nonché zuccheri aggiunti. Per questa ragione, se volete consumare queste barrette nel corso dei vostri spuntini senza aver paura che mettano a repentaglio la vostra dieta, controllate prima di tutto l’etichetta.

Attenzione agli ingredienti che usate

Se proprio ne avete voglia potete farlo in casa con 100 grammi di avena, frutta secca tagliata a pezzi, una manciata di riso soffiato, due cucchiai di olio di semi di girasole e due o tre cucchiai di miele. Basta mescolare il tutto, spargere su una teglia il composto e mettere al forno a 180 gradi per circa trenta minuti, mescolando il tutto dopo quindici minuti.

I frullati, al pari dei succhi di frutta, rappresentano i falsi amici più pericolosi. Questo perché non ci rendiamo conto che al loro interno possa celarsi un numero di calorie non indifferente, dato che contiene tutti gli zuccheri della frutta senza la parte fibrosa. Se proprio vogliamo tirar fuori un frullato più completo e bilanciato utilizziamo anche verdura e yogurt.

E infine, ma non per importanza dobbiamo fare attenzione alla soia e alla frutta disidratata che potrebbe contenere più zucchero di quello che pensiamo. Nonché a tutti i cibi definiti come light perché, di solito, a meno grassi corrispondono più zuccheri e addirittura più calorie del cibo in versione normale.

Dieta Cram, giornata tipo

Sta tornando in auge la dieta Cram, un regime alimentare che promette la perdita di 2 kg in soli tre giorni. E che al momento del suo lancio nel 2022 è stato in grado di conquistare migliaia di persone.

Come funziona la dieta Cram

Partiamo da un presupposto: già solo per come è organizzata la dieta Cram non è un regime adatto a tutti. Soprattutto perché non è equilibrato, essendo composto da soli quattro alimenti. Cereali, riso, mele e latte. Il suo acronimo è ovviamente formato dalle iniziali di questi cibi in inglese. Importante: parliamo di alimenti che contengono comunque buone dosi di nutrienti, vitamine, sali minerali.

Ma il fatto che debba essere seguito per soli tre giorni dà idea di quanto sia poco equilibrata come dieta. Parliamo di un regime che aiuta a perdere liquidi in eccesso, eliminare le tossine anche a perdere del peso. Insomma parliamo di una dieta detox che deve essere presa per quello che è. E che non può essere condotta per più giorni rispetto a quelli indicati.

Non possiamo infatti pensare di poterla protrarre a lungo. Non va bene per chi è intollerante al lattosio o allergico alle proteine del latte e mancano fonti proteiche differenti. Per come è organizzata non consente nemmeno di poter portare avanti un’attività fisica degna di questo nome.

Si può camminare per una mezz’ora ma non portare avanti un allenamento intensivo. Ovviamente la dieta Cram e i suoi alimenti devono essere accompagnati da circa due litri di acqua al giorno per sostenere una corretta idratazione. Questa è suddivisa in 5 pasti, tre principali e due spuntini. E’ possibile condire con succo di limone, poco olio e zenzero.

Alcune alternative alimentari

Attenzione però: il suo essere restrittivo e dare i risultati suddetti nell’immediato nasconde anche la possibilità di riprendere immediatamente i chili persi. Come già anticipato durante i tre giorni di dieta Cram è possibile consumare cereali, mele, riso, latte e derivati fermentati. Tra i cereali è possibile contare i cracker, la farina d’avena, la pasta e il pane integrale. Insieme al latte è possibile consumare latticello, kefir, latte scremato o yogurt. Le mele possono essere mangiate o cotte al forno.

È importantissimo prima di trovare questo regime alimentare chiedere consulto al proprio medico. Fortunatamente è concesso tra i condimenti anche l’utilizzo dell’olio extravergine d’oliva, fonte di grassi buoni.

A colazione è previsto il consumo di un bicchiere di latte scremat, di succo di mela e di fette biscottate integrali. A pranzo del riso integrale condito con olio zenzero e limone o con un’emulsione di basilico, fatta con l’olio e questa erba aromatica. A cena è previsto il consumo di pasta integrale con olio e basilico e per gli spuntini si può alternare tra un bicchiere di latte scremato e una mela cruda o cotta