Gli Omega-3 agiscono su corpo e mente

Siete agitati e nervosi. Avete mai pensato che quello che mangiate potrebbe influenzare il vostro umore? Il cibo non serve solo a dare energia al corpo, ma anche alla mente. Pensate che gli omega-3, noti acidi grassi polinsaturi dalle numerose proprietà benefiche, agiscono positivamente sull’organismo e sulla psiche. Lo ha dimostrato uno studio dei ricercatori dell’Università dell’Ohio.


Normalmente questi elementi sono noti perché in grado di controllare il colesterolo, prevenire le malattie cardiache ed essere antiossidanti. Inoltre, hanno la caratteristica di ridurre le infiammazioni all’interno del corpo. Non sono però le uniche caratteristiche. Secondo questi esperti americani, gli omega tengono lontani anche ansia e stress, quindi influenzano anche la nostra mente.

Come fanno? La risposta scientifica è abbastanza semplice: sono in grado di ridurre il livello di citochine, la sostanza a sua volta collegata sia all’infiammazione sia allo stress.  Ovviamente questa tesi è supportata da una serie di esperenti che hanno dimostrato il ruolo degli omega 3 nella vita delle persone. Intanto ricordiamo che si possono assumere attraverso tantissimi alimenti, soprattutto il pesce, o con qualche integratore (come la merluzzina).

Pensavamo che gli omega-3 potessero ridurre lo stress indotto dall’aumento di citochine che di norma, nei test, vengono prodotte dal nervosismo. Potrebbe essere troppo presto per raccomandare un ampio utilizzo di integratori di omega-3 per tutte le persone, specialmente considerando il costo e la limitata offerta di pesce necessari per fornire l’olio.

Questo il commento preventivo di Marta Belury coautrice dello studio, molto contenta del risultato ottenuto ma ancora prudente su come utilizzare in questo momento certe informazioni. Comunque durante i test sono stati coinvolti circa 68 studenti, suddivisi in due gruppi: il primo ha assunto olio di pesce e il secondo un placebo. La dose di olio di pesce equivaleva a una porzione di pesce (potreste optare per questa seconda alternativa). L’ansia del primo gruppo è calata del 20%.

[Fonte: LaStampa]

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