Torna l’Obesity day, la giornata dedicata all’obesità che ricorre proprio oggi, il 10 ottobre. È un appuntamento importante per fare il punto su una condizione sempre più patologica, che porta con sé una serie di complicazioni per la salute estremamente gravi.
Secondo l’indagine una recente indagine della Coldiretti il 25% degli italiani nell’ultimo anno ha seguito una dieta dimagrante mentre un sostanzioso 14% ha cambiato il proprio regime alimentare a causa di una patologia come diabete, pressione alta, colesterolo o celiachia. Una esigenza determinata dalla presenza in Italia di quasi 6 milioni di obesi e di 21 milioni in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale della popolazione.
Il problema anche se diffuso in modo capillare lungo tutta la penisola riguarda maggiormente i maschi nelle regioni del mezzogiorno con ampi tratti di costa come il Molise dove gli “oversize” raggiungono il record del 64,8%, la Campania (61,6%), la Sicilia (60,6%) e la Puglia (59,1%) mentre per le femmine, la Basilicata (46,5%), la Puglia (44,1%), la Campania (43,7%), il Molise (43,4 per cento) e la Sicilia (40,8%).
I cittadini più magri risiedono, invece, in Trentino-Alto Adige, in Valle d’Aosta, in Piemonte e in Lombardia che non hanno lo sbocco al mare ma che possono approfittare dei grandi laghi per mettersi in libertà. Si registra tuttavia una tendenza verso il miglioramento degli stili alimentari che passa attraverso la riscoperta della dieta mediterranea.
Nel 2015 si è avuta una svolta, con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona.