Obesità, adesso si cura con un tubicino nel naso

nutrizione enterale chetogenaSi chiama nutrizione enterale chetogena (Nec) ed è il nuovo metodo per combattere l’obesità messo a punto presso il Servizio di Nutrizione Clinica del Policlinico di Roma dal dottor Gianfranco Cappello, docente di chirurgia generale alla Sapienza e nutrizionista. Il metodo consiste nell’applicazione al paziente di un sondino nasogastrico collegato a una sacca contenente una soluzione a base di proteine che vengono trasportate nello stomaco e sostituiscono l’alimentazione abituale. Nessun cibo dovrà dunque essere ingerito dal paziente durante il trattamento, che dura dieci giorni, fatta eccezione per liquidi quali tè, acqua e caffè, rigorosamente senza zucchero.

Il risultato? Un dimagrimento significativo in pochi giorni, anche in quei soggetti che non sono mai riusciti a perdere peso seguendo le tradizionali diete ipocaloriche, con il 50% dei pazienti trattati, secondo quanto riferito dallo stesso dottor Cappello, che riesce a mantenere il peso a distanza di un anno. La perdita di peso è dovuta alla chetogenesi, un processo che avviene nell’organismo quando viene privato degli zuccheri e si trova costretto a bruciare i grassi di riserva, dettaglio questo che non ha mancato di destare lo scetticismo di alcuni esperti.

Infatti, oltre ad essere sostanzialmente basato sul digiuno, il metodo Nec, espone il paziente obeso ad una introduzione massiccia di proteine, il cui eccesso, a lungo andare causa la produzione di chetoni, sostanze di scarto dell’organismo che potrebbero compromettere la funzionalità renale o indurre disidratazione. Evenienza però che non si sarebbe mai verificata anche grazie alla breve durata della terapia, come afferma il dottor Cappello sul blog di Panorama.

D’altra parte il dottor Cappello ha messo a punto il metodo già diversi anni fa quando cominciò ad applicarlo ai grandi obesi che dovevano perdere peso rapidamente in vista di un intervento chirurgico, oggi lo utilizza negli obesi che non riescono a perdere peso in nessun modo e sembra che dietro alla porta del suo ambulatorio ci sia la fila.

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