Obesità, la strategia per perdere peso di Zoe Harcombe

Le regole alimentari per combattere l’obesità e i problemi di peso sono sempre le stesse: tanto movimento, una dieta equilibrata ricca di frutta e verdura e povera di grassi.  Non è della stessa opinione la nutrizionista americana Zoe Harcombe che nel suo libro “The Obesity Epidemic: What Caused It? How Can We Stop It?” lancia un attacco ai cibi sani per definizione e consiglia, invece, di seguire una dieta grassa se si vuole perdere peso.

Questa tesi ha lasciato a bocca aperta davvero molti esperti, e non solo. Tant’è che anche il New York Post si è chiesto quale sia la verità? Ma la nutrizionista ha deciso di proseguire per la sua strada proponendo una nuova visione alimentare. Ora vi elenco alcune delle sue convinzioni, affinché possiate avere un’idea più chiara del personaggio e soprattutto approfondire meglio l’argomento.

Si dice che le verdure siano importanti per la salute perché contengono pochissime calorie e tante vitamine e antiossidanti. La dottoressa, invece, sostiene che siano buone solo se sono spalmate di burro, al fine di fornire le vitamine liposolubili che contengono. Lo zucchero nella frutta, invece, viene immagazzinato come grasso nel fegato.
Poi se il vostro medico vi ha messo a stecchetto e avete studiato una dieta per ridurre le calorie, sappiate che la nostra nutrizionista invece è convinta che se si tagliano 500 calorie dalla dieta tipica che prevede 2.000 calorie al giorno, si perde peso all’inizio. Ma il corpo compensa questo nuovo apporto e abbassa il suo metabolismo per ridurre l’energia e utilizzare meno calorie. Conclusione? È una tecnica inutile. Ma non è tutto. Le linee guida per una corretta alimentazione propongono cinque pasti, di cui due spuntini da circa 200 calorie l’uno, per mantenere sempre alto il metabolismo. Anche in questo caso la Harcombe non è d’accordo. Secondo la dottoressa, bisogna evitare le merende e tornare a mangiare soli tre pasti, gestendo autonomamente i carboidrati, consumandone il meno possibile perché si trasformano in zucchero nel sangue e costringono il corpo a rilasciare insulina.

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