L’obesità sta diventando un problema sempre più grave e purtroppo quelli più colpiti sono i bambini. L’unico modo per tutelare la salute dei nostri piccoli e assicurargli una vecchiaia piacevole è tenere sotto controllo la bilancia dalla tenere età. Cosa vuol dire? Che i bambini, già all’età di due anni, devono essere monitorati nel peso con più attenzione. Questo sostiene uno studio americano, presentato alla Digestive Disease Week in corso a Chicago (Usa).
Gli esperti sono convinti che uno screening dell’indice di massa corporea già dai 2 ai 6 anni sia in grado di contrastare l’obesità infantile e le malattie correlate meglio di quando non accada seguendo le attuali indicazioni, e rinviando l’intervento di qualche anno. Adesso, infatti, di solito le prime diete iniziano dopo lo sviluppo e difficilmente i genitori si preoccupano del peso dei bimbi piccoli.
Le linee guida americane, infatti, raccomandano uno screening anti-obesità dai 6 ai 18 anni. I ricercatori, però, premono perché l’età venga ulteriormente abbassata: i bimbi di 2-5 anni rispondono quasi 7 volte meglio rispetto ai più grandicelli ai programmi mirati anti obesità. Per giungere a questa tesi, un gruppo di ricercatori dell’Indiana University School of Medicine ha utilizzato un programma multidisciplinare contro l’obesità pediatrica.
L’esperimento è durato un anno, ha coinvolto 462 bambini tra i 2 e i 21 anni: durante le visite i bambini venivano analizzati da nutrizionisti, dietisti, fisioterapisti, psicologi dell’infanzia e pediatri. L’approccio di gruppo prevedeva poi un incontro mensile per fare il punto sui progressi e motivare bimbi e genitori. I test hanno compreso esami fisici, pasti monitorati e analisi dei livelli di depressione. I risultati sono stati chiari? Più piccoli sono, maggiori sono i risultati. La morale? Non bisogna trascurare i problemi di peso dei bambini: metterli a dieta fa star male loro, ma anche noi, perché prima s’interviene, meglio sarà per il futuro.