Il nostro corpo è fatto di due tipi diversi di grasso, quello bruno e quello bianco (o anche giallo per la presenza di carotenoidi), quest’ultimo è quello più diffuso. Pensare al grasso con dei colori può sembrare strano, ma è realmente così ed è bene imparare distinguerli perché svolgono due ruoli diversi nel nostro organismo, entrambi importantissimi, da cui dipendono la nostra salute e la nostra forma fisica.
Il grasso bruno è presente in dosi limitate nell’uomo, mentre si trova in grandi quantità in quegli animali che in inverno vanno in letargo e quindi hanno bisogno di molto calore. Solo il neonato, che ha bisogno di stare al caldo dopo essere uscito dal pancione, ha parecchio grasso bruno (soprattutto nella zona delle ascelle e del collo), ma durante la crescita tende a trasformarsi in tessuto adiposo bianco. Ma vediamo le differenze.
Grasso bruno
Il tessuto adiposo bruno (Bat), come abbiamo accennato prima, aiuta il corpo a mantenersi caldo: il suo ruolo principale è quello di regolare il bilancio energetico, aiutando a bruciare le calorie, che a loro volta danno calore. È un elemento, ricco di mitocondri, molto prezioso anche per favorire il controllo del peso. Come abbiamo detto prima negli adulti è meno presente, ma c’è e lavora correttamente. Secondo uno studio di qualche anno fa, condotto dai ricercatori dell’Università di Maastricht in Olanda, il grasso bruno permette di regolare il consumo energetico in base alla temperatura ambientale.
È importante questo concetto perché si capisce come il nostro corpo sia impegnato a bruciare calorie in eccesso quando fa freddo e invece rallenta il metabolismo quando fa caldo. Quello che è emerso dagli studi è la presenza di poco grasso bruno nelle persone obese. Ciò vuol dire che coloro che sono in sovrappeso fanno più fatica a bruciare quello che mangiano e di conseguenza tendono ad accumulare. Il grasso bruno, ormai da anni, è al centro di numerosi studi perché potrebbe essere la chiave per sviluppare una terapia antiobesità.
Grasso bianco
Non si distingue da quello bruno solo per il colore. Questo grasso (Wat) è in grado di accumulare al suo interno grandi quantità di trigliceridi. Il tessuto adiposo bianco non è soltanto una riserva di grasso, ma è composto da cellule metabolicamente attive. È infatti in grado di sintetizzare i trigliceridi e immagazzinarli come riserva energetica, inoltre è un isolante termico, produce ormoni e idrolizza i trigliceridi depositati e immette acidi liberi nel sangue. Il wat, per rendere tutto più semplice, è il mezzo attraverso cui il nostro corpo accumula sostanze energizzanti e ci permette di avere energia (e non sentire la fame) tra un pasto e l’altro.
Molti scienziati stanno pensando di ridurre il grasso bianco in eccesso nelle persone obese, per sostituirlo con quello bruno, che invece brucia le calorie. Gli esperti dell’Istituto Garvan di Sydney hanno prodotto Bat in laboratorio, utilizzando le cellule staminali. L’obiettivo ora è quello di trapiantare queste cellule coltivate in provetta negli obesi per aumentare la loro capacità di sviluppare calore. Non è ancora ben chiaro come mai gli animali abbiano grandi quantità di questa sostanza e invece l’uomo ne abbia sempre meno: una spiegazione potrebbe essere lo stile di vita e gli agi. Il corpo umano, infatti, vive in ambienti caldi, si copre con indumenti termici e non è più esposto a temperature fredde.
L’ormone brucia grassi
L’ultimo studio collegato ai due grassi, infine, ha come protagonista il peptide natriuretico atriale, ormone prodotto dal miocardio che stimola il metabolismo dei grassi. Questa sostanza è in grado di trasformare il Wat in Bat, proprio quello che stanno cercando di fare molto scienziati in laboratorio. Per adesso lo studio è stato applicato su delle cavie, ma è emerso che l’ormone è capace di trasformare le cellule bianche in brune e aumenta il dispendio energetico. Per stimolare la produzione di quest’ormone c’è un modo molto semplice: fare sport. Ecco quindi che lo stile di vita ha sempre un ruolo molto importante nel mantenimento del peso e della salute.
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