Secondo uno studio condotto in Australia il periodo di vita più critico per l’insorgenza dell’obesità è rappresentato dal passaggio dall’adolescenza alla prima età adulta. E’ in questa fase infatti che l’ago della bilancia rischia di spostarsi in avanti di molto e in maniera irrimediabile.
L’indagine ha preso in considerazione un campione di 1500 giovani monitorati dalla adolescenza fino alla prima età adulta (dai 14 ai 24 anni). Durante l’arco di tempo considerato la percentuale di coloro che erano in sovrappeso è passata dal 20 al 33 per cento, mentre il tasso di obesità è salito, nello stesso periodo, dal 3.6 al 6.7 per cento. Il dato sconfortante è che ben il 40% dei giovani adulti in sovrappeso non lo era mai stato durante l’adolescenza e l’80% aveva avuto per almeno un periodo precedente un peso del tutto nella norma.
Analogamente, la metà dei giovani obesi nella prima età adulta non era obeso durante l’adolescenza mentre nessuno di ragazzi obesi da sempre era riuscito a dimagrire una volta adulto. Lo studio però non chiarisce le cause alla base dell’aumento di peso anche se tra le ipotesi più accreditate dai ricercatori troviamo il cambiamento dello stile di vita determinato dall’ingresso nel mondo del lavoro con l’uscita dalla casa dei genitori, il cambiamento di dieta, la riduzione delle attività sportive e simili.
Così i ricercatori australiani hanno commentato i risultati dell’indagine:
Tra l’adolescenza e l’età adulta si verificano importanti peggioramenti di condizioni di sovrappeso e obesità e l’entità di questo fenomeno dipende in larga misura sia dalla gravità che dalla persistenza dell’eccesso di peso durante l’adolescenza. Solo pochissimi ragazzi che arrivano sfiorare l’obesità o che sono stati a lungo in sovrappeso durante l’adolescenza riescono a raggiungere un peso nella norma all’inizio dell’età adulta. Diversamente, i giovani che da teenager sono stati in sovrappeso solo per un periodo limitato hanno più facilità a rientrare nel giusto range di peso.