Le nuove linee guida nutrizionali: meno proteine, più zuccheri e grassi

Siete attenti alla dieta? Allora non potete assolutamente non imparare le nuove linee guida nutrizionali. Per 16 anni le indicazioni della Società italiana di nutrizione umana sono sempre state le stesse, ma finalmente è stato affrontato l’aggiornamento, che non solo modifica parzialmente i principi della sana e corretta alimentazione, ma soprattutto le dosi.

La tavola rotonda che ha riunito gli esperti di alimentazioni ha portato soprattutto a una conclusione: regole troppo rigide non sono d’aiuto. Le modifiche principali prevedono quindi un piccolo aumento di calorie, variazioni per proteine, grassi, carboidrati, acqua, vitamine e minerali e poi la necessità di consumare più carotenoidi e i polifenoli, antiossidanti preziosi per la salute del nostro corpo, ma spesso ancora sconosciuti al grande pubblico.

Il primo cambiamento è di carattere formale: da Livelli raccomandati di Assunzione si passa a Livelli di Assunzione di “Riferimento”. È un dettaglio? No, è molto di più perché spesso raccomandare un unico rigido valore non è sempre sufficiente. Da un punto di vista pratico, invece è stato diminuito l’apporto proteico e una revisione dei valori dei carboidrati (amidi più zuccheri). Prima l’intervallo di riferimento era 55 percento oggi variabile tra il 45 e il 60 percento. Furio Brighenti, professore di nutrizione umana all’Università di Parma e presidente della SINU, ha commentato:

In questi nuovi LARN si sottolinea l’importanza dell’indice glicemico delle fonti alimentari di carboidrati. Soprattutto in caso di diete molto ricche in amido e zuccheri, la scelta di cibi a basso indice glicemico (in grado di ridurre la velocità di comparsa del glucosio nel sangue dopo il pasto) è infatti assai importante e viene raccomandata per mantenere il più possibile basso il carico glicemico totale.

Anche le fibre sono state prese in esame: la raccomandazione è data in base alle calorie introdotte e si consiglia di non scendere sotto i 25 grammi al giorno, mentre gli zuccheri non dovrebbero essere più del 15% delle calorie totali, rispetto al precedente 10-12%. Al tempo stesso è aumenta la severità nei confronti del tipo di zucchero, soprattutto nei confronti del fruttosio, considerato il più salutare e proprio per questo spesso consumato in eccesso.  Per i grassi l’intervallo di riferimento è dal 20% al 35% delle calorie giornaliere, anziché 25% delle calorie totali.

 

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