Non è la prima volta che parliamo di miele, perché è un prezioso alimento dolce quanto lo zucchero ma decisamente più salutare. Questo cibo è stato oggetto di un nuovo studio che ne ha valutato l’efficacia nel combattere le infezioni da Stafilococco ed Escherichia Coli, due noti e pericolosi batteri resistenti ad antibiotici come la meticillina. La scoperta è stata davvero interessante, anche perché si è rilevato un combattente nato e ha messo al tappeto non uno ma due avversari, al punto da risultare meglio del famoso antibiotico.
La ricerca è stata fatta dai ricercatori irlandesi del Dipartimento di Microbiologia Clinica, Royal College of Surgeons di Dublino i quali, per questo studio pubblicato sul BMC – Complementary and Alternative Medicine, hanno utilizzato un tipo di miele detto Ulmo, proveniente dal Cile.
È ovvio quindi che si parla di un miele specifico. In generale questo prodotto aveva già in passato mostrato proprietà antimicrobiche e promotrici della guarigione delle ferite infette. Tuttavia, spiegano i ricercatori, queste proprietà possono essere più o meno accentuate a seconda della provenienza geografica del prodotto e dei fiori da cui è stato ricavato.
Il miele Ulmo è stato messo alla prova nei confronti di altri due tipi di miele: il miele di Manuka, che si ritiene avere buone proprietà antibiotiche, e un miele artificiale prodotto in laboratorio. Le analisi spettro-fotometriche hanno permesso di valutare l’azione antimicrobica dei vari tipi di miele nei confronti di cinque ceppi selezionati di Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA) ed Escherichia coli e Pseudomonas aeruginosa.
I test hanno portato interessanti risultati: il miele di Ulmo batte tutti mostrando una maggiore attività antibiotica del più blasonato miele di Manuka, che comunque ha dato il meglio di sé mostrando anche lui una discreta attività antibaterica. Le capacità antimicrobica del miele Ulmo derivano soprattutto dalla produzione di perossido d’idrogeno (acqua ossigenata).