La merenda può essere dannosa per la linea

Resiste alla tentazione dello spuntino è dura, soprattutto per chi fa un lavoro d’ufficio e ha bisogno, ogni tanto di una scusa per alzarsi dalla scrivania. Pausa caffè? Certo, ma quando ci si trova davanti a una macchinetta o al bancone di un bar viene spontaneo acquistare anche altro: una confezione di salatini, un cioccolatino, una barretta energetica o un dolcetto.

Risultato? I chili lievitano ed è inutile stare a dieta, mangiare solo una semplice insalatina scondita a pranzo per poi spezzare la fama in questo modo. È vero, da sempre i nutrizionisti propongono il modello dei 5 pasti il giorno: colazione, pranzo e cena più due spuntini o merende. In questo caso però non si parla di un coffee break qualsiasi, ma di un piccolo pasto che non deve superare le 150/200 calorie e di solito integrato in modo armonico nella dieta.

Secondo uno studio del Prevention Center dell’Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, le donne che si lasciano tentare da uno spuntino fuori pasto, non per fame, ma per abitudine o peggio ancora per noia, tendono a prendere più peso delle altre. Secondo gli esperti se tra un pasto e l’altro passano almeno cinque ore, è normalissimo avere fame ed è anche normalissimo mangiare qualcosa. Aiuta il fisico ad avere le giuste energie, a mantenere alto il metabolismo e a non arrivare a tavola affamati.

Invece, se sono passate solo un paio d’ore bisogna assolutamente resiste alla voglia per non vanificare gli sforzi che si stanno facendo con la dieta. Gli esperti hanno i comportamenti alimentari di 123 donne, tra i 50 e i 75, durante una dieta di un anno per perdere peso. Le signore che non evitavano la merenda perdevano in media il 7 percento del peso, contro l’11 percento di quelle che saltavano la merenda del mattino. La responsabile dello studio Anne McTierman ha dichiarato:

Se l’intervallo fra colazione e pranzo o pranzo e cena è relativamente breve e si mangia a sufficienza è difficile che si senta davvero fame: in questi casi lo snack è espressione di un’abitudine, un momento di svago, un “mangiare senza pensarci” che non riflette il soddisfacimento di un’esigenza fisica e perciò è deleterio. Questo significa che lo spuntino di per sé non è sempre dannoso, lo diventa quando non serve a togliere la fame vera.

 

Photo Credits|Thinkstock

[Fonte: Corriere]

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