Maggie e la dieta a 14 anni, è subito polemica per il libro “pro Ana”

“Maggie goes on a diet”, così si intitola il libro che, prima ancora di uscire in libreria, è già finito sotto accusa perché spingerebbe all’anoressia. Tuttavia, l’intento dell’autore era decisamente un’altro: combattere l’obesità dilagante tra i ragazzi americani sotto i 12 anni.

Il libro, è stato scritto da Paul Kramer, autore di altri volumi per ragazzi e racconta la storia di una ragazzina di 14 anni che diventa la star della squadra di calcio della sua scuola dopo essere dimagrita. La copertina del libro, infatti, la ritrae davanti allo specchio, in evidente sovrappeso, mentre tra le mani tiene un vestino di colore rosa di molte taglie più piccole della sua e l’immagine che vede riflessa è quella di una Maggie magra.

Il libro è stato fortemente criticato perché, sebbene l’obesità infantile negli Stati Uniti sia un dato di fatto, incoraggerebbe gli adolescenti all’anoressia. Come spiega Susan Ringwood, della Charity Beating Eating Disorders al quotidiano inglese “The Independent“:

Ormai le preoccupazioni per il peso e la taglia colpiscono ragazzini sempre più piccoli, e così ci ritroviamo con bambini di 6-7 anni convinti che la loro taglia già dica come sono in realtà e che grande è uguale a grasso, che è uguale a impopolare. Di per sé, la dieta non causa un disturbo alimentare, ma la combinazione fra questa e la bassa autostima, legata all’immagine che si ha di sé, ne aumenta considerevolmente il rischio. Ecco perché i bambini dovrebbero mettersi a dieta solo con la supervisione dei medici e devono aumentare di peso in maniera costante durante tutta la crescita, perché necessitano di una gamma di sostanze nutritive per svilupparsi.

Maggie goes on a diet, ha scatenato anche le ire dei genitori, che ritengono il libro un vero abominio. Probabilmente, Kramer non pensava di scatenare un tale polverone, ma non bisogna dimenticare che una corretta alimentazione è alla base del benessere e questo deve essere insegnato sin da piccoli, senza cedere continuamente alla comodità di soddisfare i desideri improvvisi dei figli.

 

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