Durante gli ultimi anni il latte è stato oggetto di dibattito in ambito scientifico. Molti ricercatori hanno condotto gli studi più disparati sul latte, per constatare se fosse un alimento light, per trovare un alimento che potesse essere una sua alternativa in caso di intolleranze al lattosio, ecc. Ultimamente ad essere oggetto di studio è stato il comportamento del latte quando è accompagnato da altri alimenti ad alto potere antiossidante, ad esempio il tè verde e il tè nero, il cioccolato e i mirtilli.
Sembra proprio che il latte azzeri completamente la capacità di impedire l’ossidazione di queste sostanze. La sperimentazione, condotta sull’uomo da un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, meglio noto con l’acronimo Inran, è stata presentata alla Fondazione Ettore Majorana di Erice nell’ambito di un workshop internazionale sui tumori in età geriatrica.
Come spiega il dott. Mauro Serafini, il ricercatore che ha guidato la sperimentazione,
“Quando parliamo con la gente di potere antiossidante, dobbiamo essere chiari. Purtroppo, oggi i messaggi non sempre sono completi. Il potere antiossidante di un prodotto alimentare, come dimostrano recentissimi studi, da solo, ha un valore assolutamente relativo. I mirtilli, ad esempio, sono degli ottimi antiossidanti, ma se mangiati contemporaneamente con il latte il potere antiossidante viene completamente annullato. Stessa cosa accade con tè e cioccolato. Per carità, non vogliamo demonizzare il latte, alimento che presenta importanti qualità nutrizionali, ma i consumatori hanno il diritto di sapere cosa succede se si associano più alimenti”.
Ad azzerare il potere antiossidante del tè verde, del tè nero, del cioccolato e dei mirtilli, sarebbero alcune proteine contenute nel latte. Come afferma il dott. Serafini,
“Questa evidenza, ancora non del tutto chiara ha spinto il nostro gruppo di ricerca ad avviare un altro studio sull’interazione tra la comune bistecca, alimento altamente proteico, e l’insalata verde, alimento antiossidante, proprio per poter confrontare i risultati con quelli di questo studio ed individuare così il meccanismo che entra in funzione abbinando determinati alimenti”.