Per sindrome metabolica si intende un insieme di squilibri del metabolismo collegati a ipertensione, sovrappeso, colesterolo alto, sedentarietà ed eccesso di appetito, spesso di origine nervosa: quale dieta per la sindrome metabolica, dunque? Proviamo a scoprire quali criteri seguire per un’alimentazione corretta.
Il primo passo per ricondurre a livelli accettabili i valori alterati è intervenire sulla dieta. Accogliere i dettami della dieta mediterranea è una scelta positiva, mantenendo un giusto equilibrio tra i nutrienti, senza rinunciare ai grassi ma scegliendoli di buona qualità.
Sì quindi a grassi provenienti da pesce, frutta secca e olio extravergine di oliva, no a grassi idrogenati. Vanno moderati burro, sale, zucchero raffinato e alcol, concedendosi al massimo solo un bicchiere di vino. Preferite frutta e verdure di stagione che apportano vitamine e minerali aumentando nel contempo il senso di sazietà.
In generale gli studi hanno mostrato che per ridurre le alterazione metaboliche è già sufficiente perdere il 10% del peso iniziale. Perciò bisogna scegliere una dieta ipocalorica e iposodica, ricca di fibre, con zuccheri semplici provenienti soprattutto da cereali integrali e un basso apporto di colesterolo.
Vanno dunque ridotti gli alimenti troppo ricchi di acidi grassi saturi come formaggi e carni grasse, dolci industriali, burro e margarina, che aumentano il livello di colesterolo nel sangue. Tra le proteine bisogna preferire quelle provenienti dal pesce e dalle carni bianche.
È importante anche abbinare alla giusta alimentazione una serie di buone abitudini, abbandonando quelle vecchie: può aiutare smettere di fumare e dedicarsi all’attività fisica per qualche ora a settimana, calibrando però l’intensità dello sforzo con attenzione e su consiglio del medico.
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