Sedersi a tavola senza l’incubo di essere colpiti da diarrea o da tanti altri disturbi gastrointestinali. È la chance che i celiaci aspettavano e che presto potrebbe restituirgli a un’alimentazione meno limitata. La scoperta è targata Cnr Napoli e arriva dall’istituto di Biochimica delle Proteine che ha messo a punto un kit in grado di rivelare la presenza dei glutine negli alimenti.
Un metodo “fai da te” abbastanza semplice e non più legato a costosi esami di laboratorio. E non sarebbe un vantaggio da poco per i tanti soggetti ai quali è stata diagnosticata l’intolleranza alla sostanza. Per ora, come chiarisce Gennaro D’Auria, il ricercatore che ha coordinato la ricerca, si tratta solo di uno studio promettente che, però, potrebbe diventare realtà nel giro di sei mesi. Il sistema che individua il glutine non si basa infatti sui metodi classici che utilizzano gli anticorpi, ma sull’interazione di proteine che legano, in maniera specifica, le sequenze tossiche per i celiaci, quindi quelle contenute nel glutine.
Come si è arrivati alla scoperta? Continua D’Auria
“Con una sonda fluorescente è stata marcata la proteina in modo tale che, a contatto con il glutine, cambiasse colore in maniera proporzionata alla quantità presente nel cibo. È la stabilità della proteina, insieme alla visibilità data dalla fluorescenza, ad agevolare la costruzione dei kit: piccolo come un pacchetto di sigarette e alimentato da una comune pila, è uno strumento di facile impiego. La proteina (top secret) è molto stabile e una volta a contatto col glutine emette una luce rossa”
Il sistema si basa su led luminosi e il vantaggio si riassume in una metodica anticorpale che potrà essere eseguita a casa propria per rivelare la presenza dell’allergene negli alimenti. Il Cnr sarebbe già in contatto con almeno due aziende italiane per realizzare il kit.