La dieta incomincia proprio quando andiamo a fare la spesa. È in quel momento che programmiamo la nostra alimentazione. Giriamo tra i banchi della frutta e della verdura, verifichiamo la qualità, ci lasciamo stuzzicare nel banco dei dolci e dei formaggi. È una routine tipica ed è anche molto piacevole. Quello però che conta davvero è conoscere le materie prime. Secondo uno studio promosso da Viaggi del Gusto Magazine, solo 11 italiani su 100 sanno distinguere i prodotti tipici locali.
Facciamo qualche esempio? Formaggi come il Grana e il Parmigiano sono molto diffusi (e anche molto acquistati), ma il Formaggio di Fossa, le Sarde a beccafico (conosciute da solo il 18%) e il Datterino no. Il celebre e dolcissimo pomodorino è conosciuto dal 22 percento degli italiani. Ci lasciamo quindi sedurre dalla buona tavola, ma non sfruttiamo questo strumento con consapevolezza.
È un grosso errore, perché per mantenersi in forma è necessario – prima di ogni cosa – imparare a mangiare. Sui banchi dei supermercati scegliamo prodotti DOP perché sosteniamo che siano più buoni (67%) e di maggior qualità (51%). È sufficiente? No. L’acquisto viene fatto, infatti, attraverso la confezione. Se poi si va al mercato, quasi la metà dei cittadini non sa distinguere un formaggio dall’altro.
Imparare a mangiare bene non vuol dire affidarsi né ai consigli degli amici né ai prodotti che vanno di moda. Ci deve essere la consapevolezza, la voglia di cucinare (c’è poco da fare s’impara non solo mangiando ma anche producendo) e di informarsi. Cercate quindi di variare, anche sulla base di questa piccola riflessione, quanto più possibile la vostra alimentazione.
Abbiate il coraggio di sperimentare sapori nuovi e nuovi cibi, facendo attenzione alla qualità dei prodotti, ai prezzi e alla provenienza. Sostituite la pasta pronta, la bistecca ai ferri, con pesce, frutta e verdura. Potete non essere assidui, ma anche una sola volta la settimana è sufficiente.
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