Il giorno giusto per mettersi a dieta

Avete mai pensato che esiste un giorno giusto per iniziare la dieta? È proprio così. Il destino del nostro peso può dipendere da tanti aspetti: uno di questi è per esempio come impostiamo il regime alimentare. Esistono, infatti, due orologi. Uno è biologico e dipende da quelli che sono chiamati i ritmi circadiani, responsabili del sonno e della veglia, l’altro invece è la classica agenda della settimana con le scansioni dei pasti e i vari menù.

Quando mettersi a dieta?

Prima di tutto non iniziate mai il regime alimentare, il martedì, perché un’indagine ha messo in evidenza che è fallimentare. C’è troppo tempo prima del weekend e non facile, lavorando, mantenere fede alle promesse fatte. Secondo la ricerca britannica, condotta su 2 mila persone, intraprendere la dieta nel fine settimana permette di perdere quasi tre chili in più rispetto a chi lo fa dall’inizio della settimana.  L’88% delle persone ha dimostrato di essere più costante.

Come può influenzare il successo della dieta il momento di start del programma dimagrante? La risposta è abbastanza semplice. Nel weekend è possibile organizzare con cura la spesa e fissare i propri limiti, senza perdersi per strada (o per la. Inoltre, anche la gestione della noia è più semplice. Invece, andare al lavoro, stare fuori casa tutto il giorno e in tanto fare sacrifici per la linea è troppo i primi tre giorni.

L’ora della tentazione

Se il martedì è il giorno sbagliato per mettersi a dieta, esiste anche un’ora in cui la stessa dieta è a rischio.  Pensate alle vostre giornate. Qual è il momento in cui avete voglia di qualcosa di buono? In cui è più facile cedere alla tentazione di un dolce? Secondo una ricerca condotta da Melarossa, questo momento è stato individuato alle 15.23.  In realtà è la classica pausa caffè pomeridiana, quella che avviene subito dopo il pranzo e che spesso deve consolare le persone per il resto del lungo pomeriggio.

Bisogna assolutamente lottare contro questo momento. Ricordiamoci che due spuntini sono consigliati in tutte le diete. Devono però essere a base di qualche snack light, come un frutto, non da cioccolatini e biscotti. Inoltre, questi prodotti sono particolarmente subdoli, perché rendono particolarmente complicato il calcolo delle calorie.  Tra le 1500 persone intervistate da Melarossa, il 62% ha indicato a rischio la fascia pomeridiana tra le 15 e le 15.30, seguita dalla notte (22%) e dal mattino (16%).

Il tempo dei pasti

Con questo post abbiamo scoperto che il tempo è fondamentale per la riuscita della dieta. Peccato però che in generale le persone siano davvero poco attente ai loro pasti. Pensate che il pranzo viene consumato di corsa, in media in meno di 10 minuti, secondo uno studio commissionato dal Barilla Center for Food & Nutrition al sociologo Claude Fischler del Centro Edgar Morin.
 Dalla ricerca è emerso che nel mondo vengono consumati 100 milioni di pasti e di questi il 25% non dura più di 10 minuti e il 9% è fatto fuori casa. Ma c’è di più. Non solo si mangia in fretta, ma il 14% lo fa in piedi e il 15% seduto, ma non a tavola, magari alla scrivania davanti al pc o in macchina.

Il pranzo consumato fuori casa di solito avviene tra le 13 e le 14, per il 30% perché spesso gli impegni di lavoro costringono a posticipare i pasti e di conseguenza ad avere poi un tempo inferiore da dedicargli. E cronometrando sempre il tempo si scopre anche che le persone che sono a casa non sprecano più di 30 minuti ai fornelli, a dimostrazione del fatto che, nonostante i programmi di cucina vadano di gran modo, la tavola viene vissuta più in stile fast food che slow food. Pensare che per non ingrassare troppo non solo bisogna mangiare bene, ma anche masticare correttamente, per favorire la digestione.

 

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