Il mangiare gamberi poco cotti o peggio, crudi, espone al serio rischio di contrarre una temibile parassitosi. La colpa è del Kellicotti Paragonimus, un parassita che alberga nei gamberi, in particolare quelli di acqua dolce. È endemico in Nord America, ma ormai diffuso in molti altri Paesi, tra cui l’Asia. Attenzione quindi a quello che si mangia durante le vacanze, che siano negli Usa o in altri paesi esotici.
Questo è l’allarme che arriva dai ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis che hanno diagnosticato recentemente un’infezione parassitaria in sei persone che avevano mangiato gamberi crudi. Come ha dichiarato il dott. Gary Weil, professore di medicina e di microbiologia molecolare, che ha curato alcuni dei pazienti, “L’infezione, chiamata Paragonimiasi, è molto rara, per cui è estremamente raro vedere molti casi in un centro medico in un periodo di tempo relativamente breve. Siamo però quasi certi che ci sono altre persone con l’infezione che non sono state diagnosticate”.
La parassitosi causata dal Kellicotti Paragonimus può essere letale, tuttavia se diagnosticata in tempo è facilmente curabile. Come sottolinea il dott. Weil il problema è che la malattia è così insolita che la maggior parte dei medici è impreparata a riconoscerne i sintomi.Tra i sintomi più comuni ci sono febbre, tosse, dolore toracico, mancanza di respiro ed estrema stanchezza.
Il verme che causa questa infezione è di forma ovale e misura circa 1 centimetro e inizia il suo viaggio dall’intestino verso i polmoni. Una volta qui può tranquillamente migrare verso il cervello causando forti mal di testa o problemi di vista. Spesso lo si vede viaggiare sotto la pelle e appare come piccoli noduli in movimento. Se quindi vi offrono un piatto di prelibati gamberi accertatevi prima che siano stati ben cotti, oppure optate per i molluschi anziché i crostacei con un più tradizionale piatto di cozze, ammesso che dove vi trovate ci siano.