Il frutto della passione (detto anche maracujà) deve il suo nome ai missionari spagnoli nell’America del Sud, che credettero di riconoscere nel frutto alcuni simboli della passione di Gesù. Contrariamente a quanto si crede quindi, non ha nulla a che vedere con presunte proprietà afrodisiache del frutto stesso.
Si tratta di un frutto originario dell’America Latina, del Brasile precisamente, oggi ampiamente diffuso in tutto il mondo. Ha le dimensioni di una piccola pesca e si presenta ovoidale, di colore giallo o rosso. La polpa è di consistenza gelatinosa ed ha un sapore molto aspro.
Dal punto di vista nutrizionale il frutto della passione è caratterizzato da un elevato contenuto di fibre (10.4 g), vitamine (soprattutto A, C e B3) e dalla ricchezza di minerali come calcio, fosforo, magnesio e potassio.
In particolare, l’elevato contenuto di potassio lo rende utile nella lotta contro la ritenzione idrica, mentre la presenza di fibre favorisce il transito intestinale. A queste proprietà si aggiunge la presenza di carboidrati che lo rende un ottima fonte di energia.
Studi recenti ne avrebbero anche dimostrato le proprietà antiossidanti, dovute al contenuto di flavonoidi, e quindi l’azione anti-rughe e di contrasto dell’invecchiamento precoce.
Tuttavia, 100 grammi di prodotto apportano circa 100 calorie, non è quindi indicato in caso di dieta dimagrante e non è certamente il caso di abusarne nella dieta quotidiana.