Quanti di noi posseggono un calendario della frutta e verdura di stagione? Quanti rimangono stupiti se il giorno di Natale sulla tavola riccamente imbandita troneggiano le fragole e se ad Agosto le arance finiscono nella macedonia di frutta? Nessuno, o quasi. Mangiare prodotti ortofrutticoli fuori stagione infatti è una consuetudine talmente diffusa che ormai davvero in pochi si curano della questione della stagionalità dei vegetali che arrivano sulle nostre tavole. E’ questo uno degli effetti del progresso delle moderne tecniche di coltivazione che spesso ci allontanano dalla madre terra e ci portano a non curarci più della nostra salute, soprattutto quando questa è legata a ciò che mangiamo.
Molti infatti non sanno che mangiare solo frutta e verdura stagione, oltre a permetterci di risparmiare un pò sulla spesa, assicura benefici nutrizionali molto maggiori rispetto al consumo delle cosiddette primizie: per cominciare, mentre il prodotto locale e di stagione mantiene inalterate le proprie caratteristiche nutrizionali, lo stesso non può dirsi di frutta e verdura importate e/o coltivate in serra, le prime infatti provengono spesso dall’altro capo del mondo e viaggiano a lungo prima di arrivare nel nostro paese con il risultato che il loro contenuto vitaminico, che inizia a calare rapidamente subito dopo la raccolta, è notevolmente inferiore rispetto a quello dei prodotti stagionali.
Lo stesso vale per i prodotti coltivati in serre riscaldate: questi, sottoposti a concimazione forzata, per quanto siano spesso belli a vedersi, altrettanto di frequente risultano gonfi di acqua e poveri di altri nutrienti, quali appunto vitamine e sali minerali, di cui la frutta fresca dovrebbe essere ricca. Per i prodotti importati poi si pone anche un problema relativo alla sicurezza: non è escluso infatti che questi vengano trattati con sostanze vietate nei paesi europei, spesso non rintracciabili attraverso i controlli di routine.
Naturalmente l’ideale sarebbe consumare esclusivamente vegetali coltivati in pieno campo senza l’uso di pesticidi, dunque di coltivazione biologica.