Fragole contro la demenza?

Mangiare fragole quotidianamente nel corso della mezza età rallenta il comparire della demenza? Sembrerebbe questo il risultato di uno studio condotto recentemente dall’Università di Cincinnati.

Perché mangiare fragole fa bene

La ricerca, pubblicata sulla rivista di settore Nutrients, suggerirebbe come mangiare ogni giorno le fragole, dopo cinquant’anni, darebbe modo di combattere l’invecchiamento e la comparsa della demenza. Soprattutto in quelle persone che si trovano in uno stato di prediabete o che presentano resistenza all’insulina.

Come ricorda l’autore principale dello studio Robert Krikorian, sia i mirtilli che le fragole sono ricchi di antiossidanti chiamati antociani, scientificamente coinvolti in una serie di benefici per la salute. Tra di essi vi sono quelli di tipo cognitivo e metabolico. Studiando epidemiologicamente i dati della ricerca è possibile verificare come coloro che mangiano regolarmente le fragole o i mirtilli presentano un invecchiamento e un declino cognitivo più lento.

Lo studio che ha portato a tali considerazioni è basato su un campione piccolo ma abbastanza indicativo. Questo era composto da 30 pazienti di età compresa tra i 50 e i 65 anni in sovrappeso nei quali era possibile notare un lieve declino cognitivo. Per 12 settimane è stato richiesto loro di evitare il consumo di qualsiasi frutto di bosco. Metà di loro ha assunto un integratore alla fragola da mescolare con acqua a colazione, che corrispondeva a una tazza di fragole intere. L’altro gruppo ha assunto un placebo.

Miglioramenti per quel che riguarda la memoria

dieta delle fragole

Tutti i partecipanti sono stati poi sottoposti a un test cognitivo per testare la memoria a lungo termine. Chi aveva consumato la polvere di fragole aveva fatto registrare una diminuzione dell’interferenza della memoria. Questo significa che avevano mostrato un miglioramento complessivo delle capacità esecutive.

Sempre lo stesso gruppo, rispetto a quello placebo, ha mostrato anche una riduzione importante dei sintomi depressivi. Secondo gli esperti questa sarebbe derivata da un miglioramento delle capacità esecutive, capaci di fornire alla persona un maggiore controllo sulle proprie emozioni e un miglioramento del problem solving.

Come già anticipato il campione è molto esiguo sebbene condotto a doppio cieco. Cosa suggerisce però questo? Che le fragole possono fare la differenza nella nostra alimentazione se inserite in un contesto corretto.

Ovviamente al netto di qualsiasi allergia. Questo significa che dobbiamo iniziare a mangiare fragole tutti i giorni? Non proprio. Però ci indica come inserire queste o i mirtilli all’interno della nostra dieta possa darci modo di godere di numerosi benefici da non sottovalutare. E voi quanti frutti di bosco e quante fragole mangiate ogni giorno? Approfittate delle loro dosi di antiossidanti?

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