Interrogarsi sui motivi per cui la dieta non ha funzionato e soprattutto non ha favorito il raggiungimento degli obiettivi sperati è sicuramente un’operazione interessante che ci permetterà di scoprire sempre cose nuove e soprattutto terapie costruttive ed efficaci. Tutto quello che facciamo o che mangiamo contribuiscono a formare la storia della nostra salute, che non inizia con il primo vagito, ma molto prima, già nella pancia di mamma.
Secondo alcuni studi, infatti, ereditiamo dalla mamma oltre a un pacchetto del nostro patrimonio genetico anche alcuni microbi intestinali (sono 1,4 milioni i germi presenti nel corpo umano e 160 solo nel tratto digerente), che svolgono un ruolo importante sia controllo del peso (e nel contrastare l’obesità) sia per prevenire alcune malattie come il diabete e alcune malattie cardiovascolari.
Batteri e calorie: esiste un legame
Gli esperti sono convinti che più batteri ospitiamo nell’intestino, più calorie assorbiamo. La conseguenza? Ovviamente tendiamo a ingrassare, a prendere peso, e ciò non dipende da ciò che mangiamo o dalla dieta. Potremmo anche seguire un regime alimentare perfetto, ma lo squilibrio batterico non ci permetterà di raggiungere i gol pianificati. È stato questo uno dei temi trattati durante il 25esimo Congresso della Società italiana per lo studio dell’arteriosclerosi (Sisa), che si conclude oggi a Roma.
Alberico Catapano, direttore della Fondazione Sisa e ordinario di farmacologia all’università degli Studi di Milano, ha commentato:
La formulazione delle nuove teorie sul microbioma intestinale permette di concludere che questo è parte del corredo genetico che ereditiamo dalla madre, e che durante tutta la vita di una persona tende a rimanere molto stabile nella sua composizione, nonostante sia esposto a condizionamenti ambientali come le abitudini alimentari.
Arterosclerosi e flora batterica intestinale
Poco prima abbiamo introdotto il tema che i batteri intestinali oltre a influenzare il peso e la capacità del corpo di dimagrire, proteggono anche da malattie cardiovascolari. Lo conferma uno studio condotto a Cleveland nell’Ohio che ha dimostrato come alcuni prodotti del metabolismo dei fosfolipidi, generati dalla flora batterica, favoriscono la deposizione del colesterolo nei vasi sanguigni e di conseguenza aumentano il rischio di arteriosclerosi, ictus o infarti.
Insomma tracciando la mappatura dei nostri batteri intestinali potrebbe essere prevedibile quale futuro ci aspetta: potremmo, infatti, scoprire – già da bambini – che rischi corriamo di diventare obesi o diabetici. La comunità scientifica, ovviamente, sta lavorando in questa direzione per studiare terapie preventive e poi perché probiotici e prebiotici non saranno dei semplici regolatori della flora intestinali, ma degli elementi fondamentali per creare nuovi “cibi farmaci”. Sono già numerosi gli alimenti addizionati, i più noti ovviamente sono gli yogurt.
Funzioni della flora batterica intestinale
La flora batterica ha diverse funzioni. Troviamo quella trofica o di nutrimento, quella protettiva contro i batteri patogeni (crea una sorta di barriera della mucosa), inoltre, favorisce i processi digestivi, previene alcuni disturbi, come la stipsi o la colite, ma è anche in grado di produrre vitamine (la B12 e la K), ma anche alcuni aminoacidi (arginina, glutamina, cisteina). Come dovremmo sapere esistono batteri buoni, che appunto svolgono queste funzioni, e batteri cattivi. Questi ultimi sono responsabili di molti infezioni, che possono manifestarsi un po’ in tutto il corpo, dalla vagina alla bocca, alle vie respiratorie.
Come tutelare la flora intestinale?
Il primo strumento che abbiamo a disposizione ovviamente è una sana e corretta alimentazione. Gli alimenti funzionali sono lo yogurt con fitosteroli e la frutta e la verdura fresco. È ottimo anche il pesce, che dovrebbe essere consumato almeno un paio di volte la settimana e contiene omega 3, poi si presta bene anche la soia. Questi sono cibi anche definiti nutraceutici, termine con cui si definiscono quegli alimenti prebiotici o probiotici.
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