La fibra protegge la salute e allunga la vita

La fibra è sempre decantata come una manna, per conservarsi in salute e soprattutto per favorire il regolare transito intestinale. È veramente così importante? E poi tutte le fibre sono uguali? Se lo sono chiesti i ricercatori Harvard School of Public Health di Boston che, sfruttando i dati di più 450 mila adulti, hanno cercato di fare chiarezza su questo tema molto caro agli amanti delle diete.

Alla base della ricerca ci sono i numeri ricavati dallo studio EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) condotto in 10 Paesi europei, che ha monitorato un campione vastissimo di persone per ben 13 anni. Confrontando i dati dell’Epic, gli esperti si sono accorti che il rischio di mortalità, per qualsiasi causa, era inferiore del 24 percento se si assumeva il maggior quantitativo possibile di fibra. Inoltre, questo rischio tende a ridursi del 10 percento in più al giorno per ogni 10 grammi in più di fibra. La situazione fotografata è molto interessante, ma lo diventa ancor di più verificando la dieta in relazione alle malattie.

Gli esperti hanno notato che più fibra si consuma, minore è il rischio di morire per malattie circolatorie, dell’apparato digerente e infiammatorie. Quali sono le fibre migliori? In cima alla classifica ci sono quelle dei cereali integrali e della verdura. Potendo quindi scegliere, dovete preferire i prodotti integrali, rispetto a quelli raffinati, e possibilmente quelli multi-cereali (non solo frumento). Il quantitativo di fibra diurna, secondo le indicazioni dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, dovrebbe essere di almeno 25 grammi. Marina Carcea, Primo tecnologo del Centro Ricerche in Agricoltura, intervista dal Corriere della Sera, ha commentato:

È ormai accertato che le fibre in genere esercitano un’azione benefica, ma l’origine della fibra può essere importante. Nel caso dei cereali integrali, in particolare, alla fibra si abbinano i cosiddetti ” co-passengers “, “compagni di viaggio”, cioè diverse sostanze definite bioattive – come i lignani, i polifenoli, gli acidi fenolici e gli antiossidanti – che possono a loro volta avere effetti positivi.

 

Photo Credit| ThinkStock

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