Gli attacchi di fame nervosa, soprattutto quando si segue una dieta dimagrante, non sono sempre facili da “domare”, e non sempre i farmaci anoressizzanti sono la soluzione migliore, soprattutto quando si è solamente in leggero sovrappeso.
Una soluzione del tutto naturale agli attacchi indiscriminati di fame, invece, arriva dall’Indian Pink, un fiore californiano in grado di calmare la fame nervosa, grazie alle sue proprietà antistress e rilassanti.
Cause della fame nervosa
A molte persone, capita di mangiare non perché sentono realmente lo stimolo della fame, ma a causa di una forte emozione. Alla base della fame nervosa, infatti, c’è la necessità di “coprire” uno stato emotivo negativo con una gratificazione immediata, che però, essendo di breve durata e soprattutto una sorta di “tappabuco”, non serve a risolvere il problema. Sono state identificate anche 5 situazioni e le relative emozioni che portano a mangiare, anche se non abbiamo davvero fame.
- Sociale: quando ci troviamo con gli altri e siamo spinti a mangiare per non sentirci esclusi o diversi.
- Emotiva: quando mangiamo perché ci sentiamo nervosi, arrabbiati, depressi, annoiati, soli o in ansia.
- Oggettiva: quando, ad esempio, passiamo davanti ad una pasticceria, mentre guardiamo la TV o se siamo al ristorante.
- Mentale: quando mangiamo in riposta a pensieri negativi.
- Fisiologica: quando abbiamo saltato un pasto o perché abbiamo assunto delle medicine.
Rapporto fra fame nervosa e stress
Anche lo stress, può giocare un ruolo determinante sugli attacchi di fame. Non è un caso, infatti, che chi è particolarmente stressato, si rifugi nel cibo, mangiando troppo o alimenti molto ricchi di grassi, i cosiddetti junk food. Prima di cedere alla tentazione affogare un’emozione negativa, sarebbe meglio fermarsi e fare qualsiasi altra cosa, fare due passi, una telefonata, rimettere a posto qualcosa.
Rimedi naturali contro la fame nervosa
Indian Pink: è un ottimo rimedio per ridurre i livelli di affaticamento, contrasta la fame compulsiva ed è utile anche per chi ha uno stile di vita particolarmente intenso e tende a sovraccaricarsi di impegni. Si versano 2 gocce dell’estratto del fiore in una boccetta con contagocce da 30 ml. Bisogna aggiungere 2 cucchiaini di brandy e riempi con acqua minerale naturale. Il composto, va assunto per almeno 3 settimane, nel dosaggio di 4 gocce 4 volte al giorno, lontano dai pasti.
Griffonia: è ricca di 5-Hidrossitriptofano (5-HTP), un aminoacido essenziale precursore diretto della serotonina, un importante neurotrasmettitore del sistema nervoso, implicato in particolare nella regolazione dell’umore, del senso di fame e del sonno. L’estratto dei semi di Griffonia simplicifolia si è dimostrato molto efficace come hanno dimostrato diversi studi e sperimentazioni cliniche.
Alcuni studi, in particolare, hanno evidenziato come la Griffonia sia in grado di migliorare la qualità del sonno, ma sembra essere utile anche nel contrastare la fame nervosa, che prova un desiderio quasi incontenibile di cibo, soprattutto carboidrati, e quindi zuccheri semplici, come quelli contenuti nei dolci. Inoltre, questa pianta, anche in dosaggi elevati, non ha evidenziato manifestazioni negative, e non induce dipendenza o assuefazione.
Glucomannano: è una fibra in grado di attirare molta acqua, aumentando il suo volume fino a 60-100 volte.In questo modo, non solo assorbe i grassi e gli zuccheri, che vengono intrappolati nella massa viscosa che forma nell’intestino, ma attenua anche il senso di fame. La dose di assunzione consigliata varia da 1 a 4 grammi al giorno. Di solito, gli integratori sono disponibili sotto forma di polvere o compresse a base di estratto secco mezz’ora prima dei pasti principali. Ricordate di assumere gli integratori con almeno 1 bicchiere di acqua, onde evitare di accentuare la stitichezza. Gli unici effetti indesiderati, sono la sensazione di gonfiore allo stomaco e il meteorismo, ma tendono comunque a sparire pochi giorni dopo aver sospeso l’assunzione.