Un cane affettuoso che ti viene incontro la sera: di fronte a questa immagine a molti di noi si allarga il cuore ma, immediatamente dopo, un’altra immagine si impone: quanto impegno richiede un animale? Sono molti coloro che, vivendo da soli, hanno un gran desiderio di avere un animale in casa e, di fronte alla prospettiva del lavoro che comporta, arretrano. Un cane richiede attenzioni e soprattutto ci porta fuori di casa, costringendo a fare moto almeno due volte al giorno. Ed è di fronte a questa prospettiva che i pigri soccombono, satiro poi immalinconirsi e cercare di colmare la solitudine con dolci e altre gratificazioni alimentari fuori pasto.
Se la prospettiva di uscire col cane sotto una pioggia scrosciante appare insostenibile in astratto, mettersi un impermeabile e portare fuori l’amico fidato è un gesto naturale. E se la pigrizia si nutre di abitudini, anche la disponibilità a muoversi si conquista con la consuetudine a farlo. Per questa ragione, se desideri davvero un cane, non rinunciare: sarà un traino per uscire dalla catena di routine e pigrizia che sono l’anticamera di depressione e obesità.
Un cane in casa ti stimolerà a prenderti cura di lui e spingerà anche a prenderti più cura di te stessa: un animale ti aiuta a diventare più regolare nei pasti, a stare più attenta a tutto ciò che consumi e, appagando il tuo bisogno di compagnia e di calore, il cane previene anche la fame nervosa che deriva dal vuoto affettivo.
Ma c’è un altro modo per combattere la fame nervosa! Le tre del pomeriggio, stai lavorando al computer e un leggero languorino ti assale… Eppure hai finito di mangiare da appena un’ora! Niente da fare: tergiversi, cerchi di distrarti ma alla fine ti alzi e ti dirigi versi il distributore di snack o afferri un pacco di biscotti e lo svuoti senza rendertene conto. Questo è un chiaro esempio di fame nervosa, ma se l’impulso a mangiare fuori orario si presenta spesso, purtroppo non altrettanto spesso siamo in grado di neutralizzarlo.
Per evitare di cadere nel tranello, devi imparare a distinguere i tuoi bisogni reali e a dare loro un nome. Ad aiutarti a tal proposito intervengono le immagini, un vero e proprio strumento terapeutico. Vediamo come utilizzarle come strumenti anti fame. Se la fame nervosa ti assale, la prima cosa da fare è riconoscerla come tale. Hai mangiato da poco? Ti sei nutrito a sufficienza? Se la risposta è si, allora si tratta di un bisogno compulsivo della mente e non del corpo che non devi assecondare ma imparare a leggere.
Siediti in un posto dove puoi startene in pace per qualche minuto e chiudi gli occhi. Poi concentra l’attenzione sulla sensazione di languore che avverti: a cosa assomiglia? A un morso? A un vuoto… a una smania? A cos’altro? Una volta focalizzata la sensazione, prova a tradurla in una immagine: chi o che cosa ti morde lo stomaco? Come si potrebbe rappresentare il vuoto. Non è semplice né immediato per tutti trasformare una sensazione in immagine, ma tu provaci: l’essenziale è avvicinarsi al proprio mondo interiore e lasciare che la fame nervosa parli, ci comunichi quel che ha da dirci. Ripetere quest’esercizio è utile per individuare i veri bisogni che si nascondono sotto la fame nervosa e bloccare l’azione compulsiva.