C’è molta attesa per l’Expo 2015, la grande fiera milanese dedicata alla tradizione e alla creatività. Questo evento avrà un focus sull’alimentazione, come settore in via di sviluppo, ma anche strumento per eliminare la fame, la mortalità infantile e la malnutrizione, problematiche che colpiscono 850 milioni di persone nel mondo. Se da un lato la carenza nutrizionale è la prima causa di morte nei Paesi sottosviluppati, l’obesità è una piaga che invece colpisce gravemente gli Stati più ricchi.
Non è tutto, esistono anche tantissime malattie gravi legate all’alimentazione, quali le patologie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete e i tumori. Tutte problematiche che sviluppando nuove tecnologie in campo alimentare si possono se non superare ridurre. L’educazione a tavola e insegnare nuovi stili di vita alle nuove generazioni sarà un altro punto fondamentale, anche perché la prevenzione inizia proprio in casa, tra le mura domestiche. In questo contesto è importante anche valorizzare la conoscenza delle “tradizioni alimentari” come elementi culturali ed etnici.
Per l’Italia, e non solo, salvaguardare i prodotti locali non vuol dire solamente aiutare la diffusione della sana alimentazione, ma anche favorire il mercato. Per questo motivo, saranno coinvolte nel dibattito le istituzioni pubbliche, le imprese private, le associazioni umanitarie, le organizzazioni non governative, le rappresentanze dei consumatori e dei produttori.
L’Expo 2015 sarà un luogo di incontro per tutte le comunità produttive di base, gli agricoltori, le imprese alimentari, i centri di ricerca e le aziende, soprattutto, intenzionate a valorizzare le tecnologie produttive e a operare nella produzione e conservazione di cibi, di eccellente qualità, proteggendo il mercato dalle contraffazioni. La fiera milanese guarda in questo modo al futuro e inquadra il tema dell’alimentazione come strategico, per tutti i fattori e i business che ne ruotano attorno. Inoltre, dobbiamo ricordare che per evitare possibili disastri ambientali è fondamentale partire proprio da qui. Per costruire un mondo migliore per i nostri figli, bisogna fin da subito correggere gli errori più comuni e aprirsi a nuove opportunità.