Evitare le diete yo-yo, per dimagrire una taglia

Se continui ad alternare scorpacciate e digiuni, nel cervello si attiva un gene che ti spingerà a mangiare… il doppio! Ecco come aggirare l’ostacolo. Le cosiddette diete yo-yo, in cui si alternano fasi caratteriz­zate da restrizioni alimentari e fasi in cui ci si abbuf­fa, non fanno dimagrire ma anzi, sono spesso responsabili di un aumento del peso. Una nuovo studio condotto presso la Boston University, negli Usa, da due ricercatori italiani, e pub­blicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze PNAS, ha cercato di spiegare il fenomeno, analizzando gli effetti di questo modo di alimentarsi sul cervello.

E’ emerso che, quando si escludono dalla dieta gli alimenti più ingras­santi (come dolci, cioccolato, patatine ecc.), nel cervello, e in particolare nell’amigdala (un’area cerebrale coinvolta nelle risposte a stress, ansia e paura), si registra una “attivazione” del livello del gene Crf.

Questo gene è implicato nella comparsa di uno stato emotivo simile alle crisi di astinenza da alcol e droghe. Alla lunga chi prova queste sensazioni negative, per cercare di scacciarle, è porta­to a tornare a mangiare, spesso in quantità eccessive, proprio i cibi “vietati”, azzerando in breve tempo il dimagrimento ottenuto con la dieta. Chi rinuncia sempre agli alimenti di cui è goloso, rischia di sviluppare nei confronti di essi una sorta di dipendenza che lo porta poi ad, abusarne. Meglio allora assumere regolarmente piccole quantità dei cibi che ci gratificano; ad esempio, se non riesci a rinunciare al cioccolato, conceditene 1-2 quadratini a fine pasto. La stessa regola vale per gli altri alimenti, dolci o salati, che costituiscono per ognuno di noi una tentazione “irresistibile”.

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