Dimagrire con il metodo Mosley o dieta 5:2

Dimagrire metodo Mosley dieta 5:2

Con la primavera nell’aria si ritorna a parlare di diete dimagranti per non arrivare impreparati alla fantomatica prova costume. È il caso del metodo Mosley o dieta 5:2, di cui vi avevamo già parlato qualche tempo fa e che ora sta spopolando sul web in ogni angolo del pianeta. Vediamo insieme il menù e i rischi della dieta 5:2.

Il metodo Mosley (dieta 5:2) non prevede tabelle o schemi complicati da seguire, né ricette mirate o l’obbligo di pesare e combinare gli alimenti con precisione, e allora? La “formula magica” è 5+2, ossia 5 giorni di alimentazione senza alcun limite e 2 di compensazione da 500 chilocalorie giornaliere (600 Kcal per gli uomini).

La dieta è stata messa a punto da Michael Mosley, medico, giornalista della BBC ed ex obeso, che ha pubblicato un libro dal titolo The Fast Diet, da gennaio in cima alle vendite. Secondo l’autore del “best seller” il segreto del suo metodo sta nel fatto che il digiuno darebbe una sferzata al metabolismo, facendo consumare il grasso accumulato durante gli altri giorni in cui è concesso mangiare praticamente di tutto, compreso i fritti.

Nei giorni in cui è permesso mangiare liberamente  le uniche regole sono: seguire i principi di un’alimentazione equilibrata e non mangiare oltre il senso di sazietà. Nei 2 giorni di digiuno (non necessariamente consecutivi) non bisogna superare il limite di 500 Kcal per le donne e 600 Kcal per gli uomini, da distribuire tra colazione e cena. Come spiega Mosley il regime dietetico può essere seguito per un massino di 5 settimane e promette una perdita di peso veloce e senza effetti collaterali. Ma siamo proprio sicuro che non esistono rischi?

I nutrizionisti e i dietologi, a quanto pare, la pensano diversamente. Pietro Migliaccio, Presidente della Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione ha spiegato che:

È  l’ennesima dieta del momento… il digiuno va bene al massimo se seguito per 1 giorno perché già al secondo giorno produce corpi chetonici che affaticano il fegato, i globuli rossi e il cervello.

Se proprio non si vuole avere l’assillo delle calorie il consiglio del nutrizionista italiano è di seguire una dieta di compenso il giorno successivo all’eventuale abbuffata, purché di un solo giorno e che includa pasti da circa 800/900 calorie totali. Ma il consiglio è sempre lo stesso: se ci sono chili di troppo da smaltire è bene mettersi a dieta seriamente con l’aiuto di un medico specialista.

Tra i detrattori del metodo Mosley c’è anche Il National Health Service britannico, che mette in guardia sul digiuno intermittente. Gli effetti collaterali come ansia, alitosi, disidratazione e irritabilità, infatti, superano i benefici. Onestamente, sono contraria non solo alle diete fai da te (che si sono letteralmente moltiplicate con l’avvento di Internet), ma anche ai metodi che promettono miracolosi cali di peso e il motivo è molto semplice, a dir poco banale. L’aumento di peso (quando non è da attribuire a malattie metaboliche, tiroide, cause di origine psicologica, ecc.) è il sintomo di un’alimentazione scorretta. Questa costatazione porta dritto al cuore del problema: se la nostra dieta è sballata e i chili di troppo ne sono la prova più evidente, non esistono scorciatoie, dobbiamo rieducare il palato.

L’educazione alimentare è l’unica strada per rimettersi in forma e soprattutto mantenere i risultati nel tempo. Mangiare è un piacere, non solo una necessità fisiologica, ma non fa rima con abbuffarsi o mangiare male. Se questo concetto, tanto basilare quanto difficile da applicare, ci sfugge è il caso di rivolgersi ad un esperto, che ci possa aiutare a seguire pochi, ma sani principi di educazione alimentare e a ritrovare così un equilibrio a cui partecipa anche la psiche.

Photo Credit| Thinkstock

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