Secondo uno studio della Kent State University, negli Usa pubblicato sulla rivista “Surgery for Obesity and Related Diseases”, senza il peso dei chili di troppo il cervello lavora meglio.
I ricercatori, infatti, hanno studiato gli effetti sulla memoria e sulla concentrazione dei soggetti sottoposti a chirurgia bariatrica, un particolare intervento che permette di perdere peso in maniera graduale o riducendo l’assunzione di cibo tramite la diminuzione della capacità gastrica (interventi di restrizione) o riducendo l’assorbimento dei cibi da parte dell’intestino (interventi malassorbitivi).
I ricercatori hanno monitorato un gruppo di 150 persone, di cui 109 si sono sottoposte all’intervento di chirurgia bariatrica, le rimanenti 49 persone formavano il gruppo di controllo. A distanza di solo 12 settimane dall’operazione, i ricercatori hanno notato un miglioramento delle funzioni cognitive.
Gli esperti hanno spiegato che:
Molti dei fattori concomitanti dell’obesità, come la pressione sanguigna alta, il diabete di tipo 2 e le apnee notturne possono danneggiare il cervello ma in maniera reversibile. Questi fattori sono associati alla “cura dell’obesità” e questo potrebbe portare un beneficio per le persone che hanno problemi di memoria e concentrazione.
La ricerca, per la prima volta in assoluto, ha dimostrato una correlazione tra perdita di peso e prestazioni cognitive, che migliorano in modo significativo in presenza di un improvviso calo di peso, come accade quando ci si sottopone al trattamento chirurgico per ridurre il grasso corporeo.
Chiaramente, liberarsi dei chili di troppo, non è un toccasana solo per la memoria e per le capacità di problem solving, che ne risultano così potenziate, ma fa bene anche al cuore, tenendo lontano il rischio di malattie cardiovascolari.
L’obesità, infatti, è una patologia a tutti gli effetti, e rappresenta un fattore di rischio per la salute poiché ci espone a patologie cardiocircolatorie, diabete, problemi alle articolazioni, complicanze respiratorie, ipertensione, ecc.
Nei casi meno gravi una dieta ipocalorica abbinata all’attività sportiva è la soluzione ideale, mentre in quelli più problematici si interviene anche con terapie farmacologiche o chirurgiche.