Difficoltà a dimagrire? Ecco le App che ti insultano se non perdi peso

Giuro che da domani mi metto a dieta. Prometto che entro Natale perdo un paio di chili. Faccio un fioretto: mi iscrivo in palestra perché voglio ritrovare la forma. Quante volte avete sentito o detto una frase simile? Tutti almeno una volta nella vita sono caduti nell’errore di formulare una promessa e non mantenerla. Ciò non vuole dire che non abbiano iniziato una dieta, ma semplicemente non sono stati rigorosi nel seguirla. Per combattere questa tendenza sono state studiate alcune strane applicazione: i tecnici giapponesi hanno creato Neshou ed Hey Fattie, due soluzioni d’urto.

 

Sono app che ti danno una carica motivazionale a suon d’insulti. Proprio così. C’è chi ha bisogno di essere motivato e lusingato e chi invece di due sberle (almeno in senso figurato). Giovanna Cecchetto presidente Andid (Associazione nazionale dietisti italiani) al Secolo XIX ha commentato:

Dietro tutto questo c’è la ricerca del tutto e subito, si vuole dimagrire brevemente e con poco sforzo. Questi metodi sono figli del nostro tempo: le app sono gestibili personalmente e permettono di evitare il confronto con altre persone, in particolare col medico o l’operatore sanitario tuttavia bisogna stare attenti perché diete standardizzate come quelle proposte non sono affatto adatte agli adolescenti, ai quali più che un rigido regime alimentare serve un supporto educativo.

A questo bisogna aggiunge un secondo problema: la nostra società diffonde due tipi di modelli comportamentali. Da una parte il consumo di alimenti, non sempre salutari, che diventano una sorta di status symbol, dall’altro la necessità di avere un fisico perfetto. Le app quindi possono essere utile, come promemoria ma bisogna fare attenzione. Sicuramente chi è a dieta ha bisogno di essere stimolato e non sempre le parole carine sono quelle più appropriate. È bene valutare con attenzione, perché del problema peso c’è sempre un problema anche di autostima o non deve sfociare nel patologico.

 

 

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