E’ una storia vecchia quella delle competenze professionali e dei relativi ambiti di intervento, infatti, numerosi gli ordini professionali che si danno ogni anno battaglia a suon di sentenze. L’ultimo fatto riguarda la citazione in giudizio dell’ordine dei biologi del noto medico dietologo Eugenio del Toma a causa di una frase secondo cui “la prescrizione della dieta non è di competenza dei biologi”.
Biologi contro medici: “Chi deve prescrivere la dieta?”. Nei giorni scorsi, la sentenza del Tribunale di Roma ha messo chiarezza concludendo che “Il biologo può solo suggerire o consigliare profili nutrizionali finalizzati al miglioramento dello stato di salute e mai, in nessun caso, può prescrivere una dieta come atto curativo che rimane sempre un’attribuzione esclusiva del medico“. Questione chiusa penseranno in molti, invece no!
La questione si riapre su un altro fronte e stavolta a denunciare è l’ANDID (Associazione Nazionale Dietisti) che conta tra i suoi iscritti numerosi dietisti che si son sentiti danneggiati nel loro lavoro. L’Associazione Nazionale Dietisti, ribadendo il proprio pieno appoggio nei confronti del Dott. Eugenio del Toma e soddisfatta per la sentenza a sfavore dei biologi, sembra che si sia sentita danneggiata dalla gestione delle informazioni fornite da alcuni importanti testate giornalistiche.
L’ANDID, in un comunicato stampa, lamenta il fatto che le informazioni trasmesse al pubblico da parte di alcuni giornali e trasmissioni televisive siano state non solo poco corrette ma mancanti della verifica dei contenuti riguardanti gli aspetti normativi che regolano la professione del dietista. Altro fatto lamentato dai dietisti dell’associazione sembra essere legato alle affermazioni di alcuni dietisti facenti parte dell’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione) che è apparsa all’ANDID eccessivamente “medico centrica” e poco incline alla multi-disciplinarietà.
L’Associazione, citando le norme che regolano la professione ricorda che il dietista “elabora, formula ed attua le diete prescritte dal medico e ne controlla l’accettabilità da parte del paziente, svolgendo tali funzioni in piena autonomia e responsabilità” (D.L. 42/99 e D.L. 251/2000). Per i prossimi giorni ci si attende l’inizio di azioni legali. Per il bene delle persone si spera che venga fatta chiarezza sui fatti appena citati e che si possa andare verso una fruttuosa collaborazione fra tutti i professionisti coinvolti a vario titolo nella promozione della salute.