La Dieta a Zona ritiene che il cibo sia il farmaco più potente, e come tale lo tratta. Si tratta di un modello alimentare che potremmo definire innovativo ed uno dei più diffusi al mondo. E’ stata lanciata negli anni ’90 dal biochimico Barry Sears.
A differenza di quasi tutti i regimi dietetici non si basa sul calcolo delle calorie, ma sull’effetto che il cibo può avere a livello ormonale. Infatti secondo Sears è proprio l’equilibrio ormonale a mantenerci in salute.
Vediamo più da vicino questa dieta.
1) Prevede 3 pasti principali e 2-3 spuntini da distribuire nell’arco della giornata. Mangiare piuttosto frequentemente, secondo Sears, permette di mantenere costante il livello degli eicosanoidi buoni – gli ormoni che controllano l’insulina.
2) Calcola il fabbisogno proteico in base alla massa magra. La dieta a zona prevede circa 1-2 grammi di proteine per ogni kg di massa magra.
3) Usa la formula del “40-30-30”. Ossia l’apporto quotidiano dei vari alimenti dovrà essere così distribuito: 40% di carboidrati, 30% di proteine e grassi, 30% delle calorie fornite dal cibo (questo ad ogni pasto).
4) Sì al tè e caffé ma in quantità limitate.
5) Prevede l’eliminazione degli alimenti proteici che contengono grassi saturi, come le carni rosse e i latticini interi.
6) Ginnastica: mezz’ora al giorno.
Cosa promette la dieta a zona? Un miglioramento del tono muscolare, un umore più positivo ma anche un miglioramento della qualità del sonno.