Secondo uno studio condotto dall’istituto di ricerca finlandese Mtt e dall’Università di Helsinki anche se tutti rinunciassimo alla carne e mangiassimo solo prodotti della terra questo non cambierebbe di molto le sorti del pianeta, come sostenuto invece dai vegetariani e da molti ambientalisti; se tutta la popolazione mondiale si convertisse al veganesimo infatti le emissioni di gas serra diminuirebbero solo del 7%.
Stando alla conclusione degli studiosi, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Progress in Industrial Ecology, la coltivazione del suolo è la fonte principale di emissioni inquinanti nell’atmosfera e questo a prescindere che le terre siano destinate alla produzione di ortaggi, cereali e quant’altro per il consumo diretto dell’uomo piuttosto che per rifornire di foraggio gli animali.
Più precisamente i calcoli, che sono stati effettuati sulla produzione finlandese, hanno rilevato come mentre le emissioni dalle coltivazioni siano responsabili del 62% dei gas serra, quelle per l’allevamento contribuiscano solo al 24% di esse; di gran lunga inferiori poi le emissioni dovute ai fertilizzanti, pari addirittura solo all’8%. Come se non bastasse, neppure rivolgersi al cibo proveniente da agricoltura biologica servirebbe a migliorare la situazione, infatti come affermano gli autori dello studio:
Le coltivazioni biologiche, anche se indicate come ‘verdi’, hanno un’efficienza minore delle altre quindi richiedono a parità di produttività l’ utilizzo di una quantità maggiore di terreni, il che bilancia molti dei benefici