La dieta dell’uva è per molte persone un classico appuntamento autunnale. Esistono diverse varianti. C’è chi la fa durare solo 24/48 ore e la sua per disintossicarsi e per eliminare gli eccessi di liquidi, chi invece vuole perdere un paio di chili resiste almeno una settimana. Come sempre, ricordiamo che i regimi dietetici monotematici (quindi con un solo alimento) non sono salutari. Cercate quindi di non esagerare e soprattutto di blindare questa soluzione a un periodo di tempo estremamente limitato per non creare carenze alimentari.
Com’è strutturata? Di solito si comincia il sabato e durante il weekend (quindi domenica compresa), si segue una dieta semiliquida: bisogna bere moltissimo dai 2 ai 3 litri al giorno di acqua e tisane e ogni due ore si deve mangiare un grappolino d’uva (a scelta bianca o rossa). In questo modo si buttano fuori tutte le tossine. Da lunedì inizia la dieta vera, che è decisamente meno aggressiva perché non deve impedirvi di svolgere un’attività normale.
I pasti sono cinque: tre principali e due spuntini. Il menù deve essere di stampo vegetariano, quindi tantissima verdura e possibilmente non assumere proteine di origini animali (a parte lo yogurt naturale e il formaggio di soia). Ogni giorno bisogna assumere circa un chilo di uva, che può essere consumata come frutta o come centrifugato. Le merende sono sempre a base di succhi di verdure o di succo d’uva. Sono ammessi, ovviamente, riso, pasta e cereali che possono essere distribuiti durante il pranzo e la cena. Mi raccomando non superate mai le 1300 calorie al giorno.
Questo regime ipocalorico deve durare 5 giorni, poi si può riprendere la vita normale e vi accorgerete di avere addosso ovviamente almeno un paio di chili in meno. Attenzione, però, perché il rischio di riprendere velocemente il peso è dietro l’angolo, quindi se volete mantenere gli effetti fate molta attenzione a non esagerare. Questa dieta non è adatta a chi è diabetico, soffre di pressione bassa o ha la glicemia alta.
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