La dieta Tisanoreica è di nuovo al centro delle polemiche: in questi giorni su alcuni quotidiani è apparsa una pubblicità della dieta in questione, che ha scatenato diverse reazioni, tanto da chiederne la rimozione all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria e all’Autorità Antitrust. Cerchiamo di ricostruire l’accaduto.
Nella pubblicità della dieta Tisanoreica apparsa in questi giorni è rappresentata l’immagine di una famiglia degli anni Cinquanta seduta a tavola con sotto la scritta:
Il nostro stile di vita è cambiato (…). Dobbiamo pensare a un cibo diverso, ad un cibo migliore per il bene nostro e dei nostri figli”.
La frase è di Gianluca Mech, l’imprenditore vicentino ideatore della dieta Tisanoreica che consiglia, nella medesima pubblicità di acquistare i prodotti a marchio Tisanoreica per seguire al meglio la dieta. Facciamo un passo indietro, la dieta Tisanoreica, creata appunto da Mech, è un regime alimentare si basa sull’attivazione della chetogenesi, il processo che provoca il rilascio delle sostanze di rifiuto dell’organismo in caso di carenza di zuccheri, con l’ausilio di estratti a base di erbe.
Ciò che ha creato più polemiche è la presenza della frase “il cibo migliore per il bene nostro e dei nostri figli” e infatti, diversi esperti sono scesi subito in campo per chiarire il fatto che il regime alimentare proposto dalla dieta Tisanoreica non è adatto ai bambini. Tra i medici che hanno sottolineato questo concetto c’è il professor Enzo Spisni che spiega:
La dieta Tisanoreica porta a rapidi dimagrimenti attraverso una scorciatoia sbagliata che causa un forte squilibrio metabolico e i risultati sono destinati a svanire rapidamente nel tempo. Il sovrappeso è un problema cronico difficile da risolvere seguendo costose scorciatoie.
Il professor Spisni punta il dico sul fatto che la dieta Tisanoreica è un’ottima operazione commerciale in quanto per seguirla bisogna comprare degli appositi prodotti in farmacia, ma non è un regime dietetico sano ed equilibrato perché non fa educazione alimentare, nel senso che non spiega come evitare e perdere i chili di troppo ma si limita a suggerire l’acquisto di prodotti specifici per dimagrire.
Le richieste di rimozione della pubblicità sono state inoltrate all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria e all’Autorità Antitrust, ora non resta che aspettare i provvedimenti e la contro risposta di Mech.
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