La dieta tisanoreica messa a punto dall’imprenditore veneto Gianluca Mech, prevede un’alimentazione ipoglucidica attraverso integratori alimentari denominati Pietanze Tisanoreica o PAT (Porzione Alimentare Tisanoreica) e Decotti, che agiscono in modo sinergico per la perdita di peso. Vediamo insieme quali sono gli spuntini concessi nella dieta tisanoreica.
La dieta tisanoreica, a detta del suo ideatore, permette il dimagrimento sfruttando il meccanismo della chetosi: in assenza di zuccheri l’organismo è indotto a bruciare le proprie riserve di grasso. La durata del “protocollo” varia dai 20 ai 40 giorni ed è suddiviso in 2 fasi: nella prima fase (fase intensiva) vengono eliminati completamente i carboidrati, ma anche gli zuccheri e i grassi. Durante la giornata, infatti, si assumono 4 pietanze Tisanoreica oltre ad alimenti classici come verdura, carne, pesce e uova. Nella seconda fase (fase di stabilizzazione) si reintroducono gradualmente i carboidrati basso indice glicemico (integrali), ma restano vietati gli zuccheri, l’alcol e la frutta e si assumono 2 pietanze Tisanoreica al giorno.
Sia nella fase intensiva che di stabilizzazione lo spuntino è costituito da un PAT, ma cosa sono esattamente? Si tratta di pietanze che imitano i sapori dei cibi quotidiani e sono disponibili in gusti dolci e salati (zuppe, cioccolato, ecc.). una volta immersi nell’acqua, infatti, si sciolgono e si cucinano. Il risultato sono piatti con lo stesso gusto e la forma dell’alimento originale (es. il cioccolato), ma senza le sue proprietà nutritive. I PAT inoltre, sono consigliati anche per la fase di mantenimento per placare il senso di fame e depurare l’organismo.
Esempi di spuntini
Nella fase intensiva per lo spuntino è prevista una crema al cioccolato amaro Tisanoreica (1 PAT). Nella fase di stabilizzazione, invece, una crema alla vaniglia Tisanoreica (1 PAT).
Pro e contro della dieta tisanoreica
La dieta messa a punto da Gianluca Mech, che vorrei sottolineare non è un nutrizionista, ma un imprenditore (e questo già dovrebbe far scattare il campanello d’allarme) consente una rapida perdita di peso, è vero. In 40 giorni, infatti, si può dimagrire anche di 12 chili, ma resta un regime alimentare fortemente sbilanciato e le controindicazioni superano di gran lunga i benefici che se ne possono ottenere. Non è un caso del resto che può essere seguita solo sotto stretto controllo medico e dietro certificato che attesti l’idoneità a portare avanti un regime alimentare ipoglucidico. Inoltre, è sconsigliata per le donne in gravidanza, i ragazzi, i diabetici, per chi soffre di problemi al fegato, di disturbi cardiaci o psicologici.
Un altro svantaggio della dieta tisanoreica è rappresentato dal consumo eccessivo di proteine, che sovraccarica fegato e reni. Senza considerare il suo aspetto diseducativo, come hanno sottolineato anche i nutrizionisti, poiché si basa su alimenti “finti” e per di più ricchi di conservanti e coloranti. Un esempio? Il colorante giallo tartrazina aggiunto al preparato al gusto di pesca e mango può indurre reazioni allergiche o ancora, nella zuppa è presente il diossido di titanio (noto anche con la sigla E171), utilizzato per la produzioni di vernici, ma purtroppo anche come additivo alimentare, nonostante sia stato dimostrato che è potenzialmente cancerogeno…
Ma vogliamo parlare poi del costo esorbitante di questa dieta? Ogni PAT ha un prezzo di 4,50 euro… questo significa che il costo totale del programma dimagrante si aggira sui 600 euro! Personalmente sconsiglio di seguire regimi dietetici di questo tipo, che invitano all’assunzione di piatti pronti e beveroni… non solo perché sono eccessivamente costosi, ma anche perché non sono in grado di insegnare proprio nulla a livello alimentare, quando l’educazione alimentare dovrebbe essere il caposaldo di ogni regime alimentare. Chi vuole perdere peso non cerchi scorciatoie. L’unico modo per dimagrire, che realmente funzioni e non mortifichi la persona, è alimentarsi in modo corretto abbinando l’attività fisica.
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