Estate, tempo di diete; anche quella 2013 che ci stiamo apprestando a vivere, temperature permettendo, non fa eccezione; accanto alle diete classiche o ormai più che conosciute, si inseriscono le novità,alcune più o meno affidabili, altre decisamente più fattibili. E, come al solito, è dagli Stati Uniti che ne arrivano di più, come l’ultima novità in fatto di regimi alimentari dimagranti; stiamo parlando della dieta selvatica, che promette di far perdere peso mangiando soprattutto le verdure selvatiche.
Il nome, dieta selvatica, può forse ricordare la paleodieta, ma in realtà si tratta di una dieta completamente diversa: mentre essa è un regime prevalentemente proteico, la dieta selvatica è sostanzialmente vegetariana. Questa dieta è stata elaborata da Jo Robinson, che ne ha espresso i principi nel libro “Eating on the wild side”, ovvero “Mangiando da selvaggio”; alla base di questo regime c’è l’uso dei fitonutrienti, ossia le sostanze che si trovano negli ortaggi e nella frutta, soprattutto in quelli dal sapore amaro che ricordano le verdure selvatiche.
Come spiega la Robinson nel suo libro, queste sostanze possiedono diverse proprietà benefiche, utili sia per perdere peso che per prevenire alcune gravi patologie:
Questi fitonutrienti hanno proprietà antiossidanti che riducono l’infiammazione alla base di malattie quali le cardiopatie, la obesità, il diabete, persino il cancro. Ed alcune piante ne contengono persino 30.
Secondo la Robinsono, le piante selvatiche delle quali si cibavano un tempo i nostri avi, lasciavano un sapore amaro in bocca, ma poi, con il tempo, si è provato ad aggiungere dei sapori più dolci che hanno ridotto il contenuto e la qualità dei fitonutrienti. Certamente, la dieta selvaggia non suggerisce di recarsi per boschi e campi alla ricerca di erbe selvatiche, ma indica quali verdure e frutta scegliere per mantenersi in forma e in salute.
Non immaginate chissà cosa: in realtà si tratta di cambiare specie o varietà degli ortaggi più comuni; ad esempio, al posto delle cipolle comuni preferite le cipolline fresche che contengono cinque volte in più fitonutrienti; oppure, al posto della patate bianche e gialle scegliete quelle rosse del Perù, ricche di sostanze anti-cancerogeni. Via libera anche ai cuori di carciofo, che contengono più antiossidanti di ogni altra verdura.
Per quanto riguarda la frutta, invece, prediligete le mele verdi rispetto a quelle rose, e le pesche a polpa bianca anziché gialla, perché contengono ben cinque volte in più la quantità dei fitonutrienti rispetto alle loro “parenti” più diffuse.
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