Nei ristoranti più chic, spesso le insalate o i sughi sono accompagnati da petali di fiori. I piatti sono molto più belli e colorati, e i cibi hanno un sapore più dolce. Avete mai pensato di coltivare, accanto al rosmarino e alla salvia, della calendula o delle viole? Sono veramente molto rare le persone che lo stanno facendo.
In realtà potrebbe essere un modo per fare un pieno di antiossidanti e soprattutto per applicare i concetti base della nutraceutica, che in parole più semplici potremmo definire come la scienza che studia gli alimenti che hanno un benefico effetto sulla salute umana. C’è di più, vi immaginate il figurone con gli amici che verranno a cena?
Quali sono i fiori da scegliere? Ovviamente non tutti sono adatti. Devono essere eduli, per evitare intossicazioni. Potrebbero essere deliziosi la Borragine, dal gusto simile al cetriolo, il Cerfoglio, con una nota di anice, il famoso dente di Leone, che si possono mettere anche sottaceto, il Garofano, la Lavanda, la Malvarosa, i noti Fiori di Zucca, la Margherita, i fiori del Ravanello, la Rosa, il Rosmarino e la Viola. Ovviamente, sono molti di più, questo piccolo elenco è solo per darvi un suggerimento.
Perché si possono mangiare? Non solo perché sono buoni. I Fiori di zucca in pastella con mozzarella e acciuga sono classico della cucina italiana, ma anche perché sono ricchi di minerali, fosforo e potassio e di sostanze fenoliche. Stefano Benvenuti, attivo al Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’università di Pisa, ha dichiarato:
C’è una grande curiosità nei confronti dei fiori da mangiare, anche se all’inizio c’è titubanza, un po’ di diffidenza e persino timore di intossicazione o di mangiare alimenti inquinati. Ma se si mangia l’insalata coltivata in balcone perché aver paura dei fiori, che peraltro si consumano in piccole quantità? Inoltre con i fiori, più che con le erbe, non si corre il rischio di sbagliare, perché sono facilmente individuabili, quindi il rischio tossicità è davvero molto basso.
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